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GLI ANTICHI DNA DEI POPOLI PREISTORICI.....


FONTE: iNTERNETLe sequenze di DNA ereditate daiNeanderthal - che sono presenti,sia pure in numero ridotto, nellamaggior parte delle persone -influenzano il livello di attivazionedei nostri geni contribuendo cosìa diversi tratti: dall'altezza all'efficienzadel sistema immunitario, fino allasuscettibilità a varie malattie.Le sequenze di DNA che abbiamoereditato dai Neanderthal non sonorelitti silenziosi di un lontano passato,ma influenzano numerosi tratti negliesseri umani moderni che ne sonoportatori, dal metabolismo dei grassiall'altezza fino alla suscettibilità asvariate malattie, come la depressioneo il lupus. A scoprirlo sono stati trericercatori dell'University of Washingtona Seattle, che illustrano in loro studio inun articolo pubblicato su "Cell".L'effetto dei geni dei Neanderthalsulla nostra saluteIn tutte le popolazioni non africanemoderne sono conservati frammentidel genoma neanderthaliano: dall'1 al4 per cento dei geni di ogni personaha questa origine, vale a dire che alcunigeni sono presenti nella loro versioneneanderthaliana e non in quella tipicadell'uomo moderno.Tuttavia, poiché, a differenza di quantoaccade per il DNA, non è possibile estrarredai fossili l'RNA, finora non era statopossibile stabilire se la versione (allele)moderna e quella neanderthaliana dellostesso gene sono funzionalmenteequivalenti o se ci sono delle differenze.Rajiv C. McCoy, Jon Wakefield e JoshuaM. Akey hanno usato il database delprogetto Genotype-Tissue Expression(GTEx), che ha individuato una plateadi persone che hanno sia una versioneNeanderthal sia una versione umanamoderna di un certo gene, una ereditatadalla madre e l'altra dal padre.Per ognuno di questi geni, i ricercatorihanno poi confrontato l'espressione deidue alleli in 52 diversi tessuti.Nel 25 per cento dei casi testati, è statopossibile rilevare una differenza diespressione tra l'allele Neanderthal equello moderno.L'espressione degli alleli neanderthalianitendeva a essere particolarmente bassanel cervello e nei testicoli, suggerendoche questi tessuti abbiano sperimentatouna più rapida evoluzione da quando, circa700.000 anni fa, Neanderthal e umanimoderni hanno iniziato a differenziarsi.Di conseguenza, ha detto Akey, "possiamoipotizzare che le differenze di regolazionegenica più marcate tra noi e i Neanderthalsiano nel cervello e nei testicoli".L'effetto dei geni dei Neanderthal sulla nostra saluteLe varianti neanderthaliane dei genipresenti nel nostro genoma hanno livellidi espressione diversi delle varianti umanemoderne dei geni corrispondenti, equesto si ripercuote nei tratti L'espressione dell'allele neandethalianoa livello cerebrale è comunque apparsacorrelata a un aumento del rischio di alcunidisturbi psichiatrici, in particolare depressione,disturbo ossessivo compulsivo, autismo edipendenza da nicotina. (A causa del limitatogruppo di soggetti testati, non è stato invecepossibile controllare a questo livello biomolecolare la correlazione con un aumentodell rischio di schizofrenia, suggerita daprecedenti ricerche.)La ricerca ha inoltre confermato che gli allelidei nostri antichi "cugini" aumentano ilrischio di varie altre malattie, dalla fibrosicistica alle patologie autoimmuni e inparticolare al lupus. Va però ricordatoche l'eredità neanderthaliana non ètutta negativa: alcuni suoi alleli permettonoper esempio una migliore sintesi dellavitamina D o lo sviluppo di un sistemaimmunitario più efficiente, soprattuttograzie a una maggior produzione diinterleuchine.I ricercatori intendono proseguire in questotipo di ricerca, approfondendo lo studiodegli effetti degli alleli neanderthaliani eampliandolo a quello dei possibili effettidegli alleli provenienti da un'altra speciecugina estinta: l'uomo di Denisova.