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Un antico metodo di conservazione dei cibi.


 Fonte: Science
1L'abitato mesolitico di Al Khidayera costituito da capanne semiinterrate e pozzetti utilizzati comefocolari e come depositi per i rifiuti (Credit: CSSeS)Già diecimila anni fa i pescatori chevivevano lungo le rive del Nilo, all'altezzadell'attuale Sudan centrale, praticavanola salatura del pesce a scopo di conservazione.La scoperta di resti di pesci e tracce di clorurodi sodio è stata effettuata nel sito di Al Khidayda Donatella Usai e Sandro Salvatori delCentro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani, incollaborazione con le Università di Milano,Padova e Parma, e rappresenta la più anticatestimonianza dell'uso del sale per laconservazione del cibo. Il risultato suggerisceche la capacità di stoccare gli alimenti abbiafavorito il passaggio da una vita nomadea una più stanziale, con importanti riflessisull'organizzazione sociale e la crescitademografica delle comunità.I ricercatori hanno portato alla luce traccedi un insediamento delle popolazioni chevissero nella regione di Al Khiday duranteil Mesolitico. Nel sito sono stati ritrovati iresti di un villaggio di capanne, un cimiterocon oltre 200 sepolture e vari pozzetti usaticome focolari, discariche di rifiuti e altro.In molti di questi pozzetti i ricercatori hannorinvenuto lische e altri resti di pesci, ma anchesignificative tracce di cloruro di sodio, tali dasuggerire che quel sale fosse stato aggiuntoappositamente per conservare il pesce neicontenitori di ceramica dalle elaboratedecorazioni prodotti da queste popolazioni.Il pesce conservato poteva così essereusato nei mesi di magra del fiume, perintegrare l'alimentazione durante la stagionedella caccia, o in occasione di attività socialio rituali.Lo studio che descrive la scoperta è pubblicatosul "Journal of Archaeological Science".alimentazionearcheologia