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A.Manzoni e "La colonna infame"....


Costola staccata dai "Promessi sposi", la "Colonna Infame",     storia di "un atroce giudizio" durante la peste del 1630,diventa, nella prospettiva più propriamente letteraria,la negazione del romanzo, dell'idea, della possibilitàdel romanzo: il passaggio dalla prima stesura diimpianto ancora narrativo- "componimento mistodi storia e di invenzione" - alla definitiva- quasi unsaggio storico-giuridico- riflette l'itinerario manzonianoda un massimo ad un minimo di narratività, traducesul piano pratico l'evoluzione delle teorie letterarieelaborate dopo i Promessi Sposi del '27."Ma la menzogna, l'abuso di potere, la violazionedelle leggi e delle regole più note e ricevute, l'adoprardoppio peso e doppia misura", che in esso si denunciano,"non furono purtroppo particolari ad un'epoca"; parole":parole emblematiche della motivazione profonda di untesto poliedrico per possibilità di lettura, che, al di làdei problemi morali e religiosi avvertiti come particolarmentegravi e pressanti dal Manzoni, continua ad offrire motividi inquietante riflessione sui rapporti tra potere politicoe giustizia, sulla morfologia del processo penale ( si pensiall'attualissimo dibattito sul processo inquisitoria oaccusatorio) e sulla corretta informazione edelaborazione dei dati di cronaca e di storia.Nel che si rivela, ancora una volta, la non maiabbastanza dimostrata modernità del Manzoni.