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I primordi dell'industria litica in Cina..


22 novembre 2018L'alba dell'industria litica in Cina
Decine di schegge di pietra scoperte nellagrotta di Guanyindong, nella Cina meridionale,risalgono a un periodo compreso tra 80.000 e170.000 anni fa: dimostrano che la tecnica discheggiatura Levallois, che segnò un progressoimportante nella produzione di utensili in pietranel Paleolitico, emerse in quella regione moltoprima di quanto era stato stimato(red)Quando si parla di tecnologia Made in China sipensa immediatamente all'elettronica di consumoprodotta dal gigante asiatico.Per una volta invece bisogna andare con la menteall'alba della civiltà umana, perché stiamo parlandodi utensili in pietra che risalgono a un periodocompreso tra 80.000 e 170.000 anni fa.Li hanno scoperti in un sito nella Cina meridionalegli archeologi di una collaborazione internazionaleguidata dall'Università di Washington, firmatari di un articolo apparso su "Nature". E testimonianol'esistenza in quella regione e in quell'epoca di unmetodo di scheggiatura della pietra noto cometecnica Levallois, dal nome del sobborgo pariginonei pressi del quale, nell'Ottocento, furono scopertii primi reperti di quel tipo. 
Alcuni dei manufatti litici analizzati nello studio(Credit: Marwick et al.) La tecnica Levallois si è sviluppata in Africa ein Europa occidentale a partire da 300.000 annifa, ma si riteneva che in Asia orientale fossecomparsa solo 30.000-40.000 anni fa.La tecnica consiste in una serie di scheggiaturesuccessive e rappresenta un approccio piùsofisticato alla produzione di utensili rispetto aiperiodi precedenti, in cui si usavano semplici pietredi forma ovale. Il prodotto finale è una scheggia digrandi dimensioni con una superficie sfaccettata,usata come una sorta di attrezzo universale,con cui si poteva trafiggere, tagliare, raschiare oscavare."La scheggia di pietra ottenuta con la tecnicaLevallois è il coltellino svizzero della preistoria",ha spiegato Ben Marwick, primo autore dell'articolo."Era efficace e duratura, indispensabile in unasocietà di cacciatori-raccoglitori in cui una puntadi lancia rotta avrebbe potuto significare mortecerta sotto gli artigli o i denti di un predatore".I manufatti di Levalloisesaminati nello studiosono stati scoperti nella grotta di Guanyindong,nella provincia di Guizhou, già negli anni sessantae settanta, ma la loro datazione è rimasta a lungoincerta: la tecnica degli isotopi dell'uranio avevainfatti stimato l'età del sito entro un ampio arcotemporale, tra i 50.000 e i 240.000 anni."Quella stima riguardava in particolare fossili trovatilontano dai manufatti di pietra", ha sottolineato hadetto Marwick. "L'analisi dei sedimenti vicini fornisceindizi più specifici sul periodo in cui erano in uso".Per datare i manufatti, Marwick e colleghi hannousato una tecnica detta luminescenza ottica stimolata(OSL) che può stabilire quando un campione di sedimento - basta anche un solo granello di sabbia -è stato esposto per l'ultima volta alla luce solare.Da ciò si può quindi stimare per quanto tempo èrimasto sepolto un manufatto scoperto nello stessostrato di sedimenti.I ricercatori hanno analizzato oltre 2.200 manufattitrovati nella Grotta di Guanyindong, riducendo poil'analisi a 45 reperti in pietra in stile Levallois.Per quelli ritenuti più antichi, risalenti a 130.000-180.000 anni fa, è stato identificato anche l'ambientein cui erano stati utilizzati: un bosco che sorgeva suun paesaggio roccioso, in una foresta pluviale piùpiccola rispetto a oggi.La scoperta di questi strumenti litici e la lororetrodatazione è particolarmente importanteperché non ci sono fossili umani che possanocollegare gli utensili alla migrazione di popolazioninella regione. Questo significa che la tecnologiasi è evoluta in modo indipendente in parti diversedel mondo preistorico."Finora si pensava che la tecnica Levallois fosseemersa in Cina in tempi relativamente recenti",ha aggiunto Marwick. "Il nostro lavoro rivela lacomplessità e l'adattabilità delle popolazioni chevivevano qui, equivalenti a quelle che si osservanonei reperti archeologici di altre parti del mondo, emostra la diversità dell'esperienza umana".