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"Buoni e cattivi" di Enzo Biagi...


Fonte: Biblioteca OlivelliUn tempo tutto era più facile, almeno in unacosa: si sapeva infallibilmente (?) identificareche cosa era "bene" e che cosa era "male".La religione, la legge, il costume avevano, siapure superando mille contraddizioni, stabilitoquali fossero i comportamenti da seguire,condannando alla pubblica esecrazione chetrasgrediva tali regole. Anche i bambini delleelementari non sfuggivano a questo condizionamento:chi non ricorda il capoclasse (quasi sempre ilpiù odioso dei compagni) che in assenza delmaestro svolgeva la sua funzione di guardianodell'ordine costituito segnando sulla lavagna inomi dei "buoni" e quelli dei "cattivi"? Poi tutto ècambiato: ci hanno detto che Dio era morto, chele leggi non erano più al passo coi tempi e che icostumi non erano adeguati alla nuova realtà.Il risultato? Una grande confusione: ciò che ègiusto per alcuni è sbagliato per altri, lo stessoatto è ad un tempo lodevole e riprovevole edil relativismo più spinto ha espugnato il castellodella morale. "Quando il fine è lecito anche imezzi sono leciti" ammoniva un vecchio detto(oggetto, peraltro di mille sottili distinguo), maora, in questa sfrenata babele, l'antico mottosuona sempre più spesso " Quando il fine èlecito anche i mezzi sono leciti". Chi, infatti,ha più la capacità di stabilire che cosa siagiusto e che cosa sia ingiusto.Enzo Biagi in questo libro, frutto, in parte,delle Glaxo Conferences trasmesse da RAITRE,ci invita a riflettere sullo stato della morale oggi,quando l'impatto della tecnologia, degli interessiin gioco, della scienza (si pensi all'ingegneriagenetica) si è fatto sempre più pesante.Intendiamoci: non ci propone soluzioni globali,parla 4e fa parlare su che cosa è la morale ainostri giorni- in politica, nella vita quotidiana,nel giornalismo, nella legge, nella scienza,negli affari- alcuni grandi personaggi della vitaitaliana. Ascoltiamoli parlare. E quando avrannoparlato, chi di noi se la sentirà- assistendo allevicende del mondo- di segnare sulla sua lavagnaimmaginaria chi sono i "buoni" e chi sono i "cattivi"?