blogtecaolivelli

"La Gerusalemme Liberata " di T.Tasso


ArmidaNipote del mago Idraote, signore di Damasco,Armida è una bellissima maga, che lo zio invia trai Crociati affinché ne catturi il maggior numeropossibile distogliendoli dalla loro missione con lasua bellezza e con le sue arti magiche (IV, 23-30).Armida giunge al campo ed immediatamentei cristiani sono presi dalla sua bellezza (IV, 33, 1-4);dissimulando la consapevolezza del suo potereseduttivo e la gioia per le sue future conquisteche crede ormai certe, seguendo i consigli dello ziomago, si presenta come una principessa cacciatadal suo regno bisognosa della protezione diGoffredo e dei suoi. In presenza del capitanoracconta di essere figlia di Arbilano re di Damascoe di sua moglie Cariclia, di aver perso i genitori eil regno, e di essere minacciata dal perfido zio chedesidera la sua morte per usurpare il trono;chiede al capitano di darle dieci dei suoi uominiperché la aiutino a riconquistare il regno (IV, 33-64).Goffredo dapprima le rifiuta cortesemente l'aiutorichiesto perché distoglierebbe il suo esercito dallasua missione (IV, 64-69), ma visto lo scontento deisuoi, per evitare ribellioni alla fine le concedequanto richiesto (IV, 77-82).Vengono estratti a sorte dieci dei soldati cristiani(V, 72) ed Armida parte con loro, ma molti altri invaghiti della maga la seguono abbandonandonottetempo il campo (V, 77-85) che si trova cosìsguarnito dei principali eroi essendo ancheRinaldo lontano.Il piano di Armida sembra in parte realizzato; ladonna conduce i suoi prigionieri al suo castellosulle rive del Mar Nero (X, 61), qui gli eroi cristianivengono trasformati in pesci, (X, 66-68), la magachiede loro di abbracciare la fede musulmana e dipassare alla parte nemica (X, 69), al loro rifiutoli imprigiona, finché avendo saputo che il re d'Egittosta radunando un esercito decide di donargli i suoiprigionieri. Proprio mentre li conduce da lui intervieneRinaldo che li libera (X, 70-71).Armida così, privata delle sue prede, decide divendicarsi facendo prigioniero proprio il loro liberatore (XIV, 51); lo attira nel suo castello, lo induceal sonno con la sua magica arte e lo imprigiona.Nel rimirarlo addormentato tuttavia Armida non puòche rimanere incantata dalla bellezza del paladino(XIV 66-68) e se ne innamora. Allora lo porta con sénel suo giardino sulle Isole della Fortuna perchénessuno le sottragga l'oggetto del suo amore (XIV, 69-71). Qui trascorre con Rinaldo, dimentico deisuoi doveri di crociato, un periodo di felici amori(XVI, 17-25), finché il paladino non viene riportatoalla ragione dai suoi compagni Carlo ed Ubaldo inviatida Goffredo per ricondurlo alla guerra.Armida viene così abbandonata da Rinaldoin nome dei suoi doveri di combattente della fede,e rimasta sola e schernita (XVI, 35), in preda all'ira,promette vendetta (XVI, 59-60). Evoca i demoni,gli stessi attraverso i quali aveva fatto comparireil palazzo, e l'incanto cessa: tutto sparisce senzalasciare traccia (XVI, 68-69); poi vola con il carromagico fino al suo castello a Damasco, qui raduna il seguito e si prepara per unirsi all'esercito musulmanoadunato dal re d'Egitto a Gaza (XVI, 73-75).Al campo Armida si mostra al sommo della sua bellezza,in veste di arciera, su un carro riccamente adornato,con un immenso seguito (XVII, 33-34).Di fronte al re d'Egitto e a tutto l'esercito Armidasi promette a chi l'aiuterà a realizzare la suavendetta su Rinaldo colpevole di averla disonorata(XVII 48). Anche qui come prima nel campo cristianoi principali eroi si contendono i suoi favori e fanno agara per tentare di compiacerla; allo stesso modoArmida illude i vari guerrieri per infiammarli edottenere da loro la sua vendetta (XIX, 67-70).Giunto il giorno della battaglia decisiva, quando lasorte arride all'esercito crociato, Rinaldo ed Armidasi incontrano, la donna punta il suo arco contro ilpaladino e per tre volte cerca di scagliare la freccia,ma l'amore le impedisce di colpire l'amato (XX, 61-63);rimasta sola in balia dei nemici Armida viene difesada Altamoro che abbandona per lei i suoi soldatidandole l'opportunità di mettersi in salvo(XX, 69-70).Dopo aver visto tutti i suoi campioni cadere aduno ad uno, disperando ormai la vittoria e lavendetta, fugge sul suo destriero (XX, 117) e sirifugia in una radura; qui in preda alla disperazione,medita di uccidersi con le stesse armi che non hannosaputo macchiarsi del sangue del suo nemico-amanterealizzando la sua vendetta (XX, 124-127).Rinaldo giunge proprio nel momento in cui sta pertrafiggersi con le sue stesse armi e la ferma (XX, 127);poi la rassicura, la invita a placare il suo animo,si dichiara suo campione e servo e promette diricollocarla sul suo trono e di regnare al suo fiancocome legittimo consorte se lei abbandonerà la fedepagana. Armida si rasserena e accetta, si dichiaraancella sua e disposta a condividere la sua fedee il suo destino (XX, 134-136).RinaldoAnche Rinaldo, oltre a Tancredi, è una figura pienadi difetti e ambivalenze nel poema. Combattendoper Goffredo, egli uccide incoscientemente il compagnoGernando. Fatto ciò egli fugge dall'accampamento inpreda allo sconforto. La magaArmida, nemica deicattolici, lo attrae a sé con la seduzione e il piacere.Rinaldo viene catturato e costretto ad amare Armidanella sua casa incantata. Goffredo, non vedendo piùRinaldo, viene accusato dai suoi commilitoni di averloucciso e quindi, fattasi la situazione insostenibile,spedisce i soldati Carlo e Ubaldo in casa di Armidaperché liberino Rinaldo. Infatti Goffredo di Buglioneaveva scoperto la prigione del paladino graziead un intervento divino, dato che egli fu il presceltodall'Arcangelo Gabriele per conquistare Gerusalemme.Ubaldo e Carlo dapprima si trovano a combatterecontro i sortilegi della maga, addirittura uccidendoun drago sputafuoco, Rinaldo vedendo la suaimmagine riflessa nello scudo del suo compagnovede la parte deformata ed oscura di sé (tema deldoppio). Tornato tra i suoi soldati, Rinaldo ottieneil perdono da Goffredo e si ritira in meditazionesul Monte Oliveto. Verso la fine del poema egli,che è l'unico ad aver superato la propria paura,taglia la legna della foresta incantata di saron eporta la cristianità alla vittoria.