blogtecaolivelli

"La Gerusalemme Liberata di T.Tasso


Personaggi principaliGoffredo di BuglioneGoffredo di Buglione è il protagonista maschilein assoluto del poema di Tasso. Egli è il capitanodell'armata cristiana della Prima crociata control'esercito selgiuchide della Turchiache ha occupato Gerusalemme. Torquato Tasso si riferisce alla suafigura già nel proemio, spiegando di narrare inversi le gesta del capitano che liberò dalle manidegli Infedeli il Santo Sepolcro di Gesù. All'iniziodel poema Goffredo, partito per la crociata già dal 1096, non è ancora riuscito a conquistare Gerusalemme.Giunge il 1099 e il cavaliere intrepido, avendoconquistato già Costantinopoli, riceve la visitadell'Arcangelo Gabriele che lo invita a tenere durocontro i musulmani. Goffredo allora, riacquistandoil coraggio e infondendolo anche nei cuori deicombattenti cristiani, manda una messaggio al reggentedi Gerusalemme, Aladino, per avvisarlo del tremendoassalto che lo distruggerà. Arganteperò, combattentestraniero che poi si allea con Aladino, vorrebbe unatregua e si presenta a Goffredo come ambasciatore,proponendo un'alleanza con l'Egitto. Al rifiuto delCapitano, riprende di nuovo la guerra e Arganteuccide il cristiano Dudone a cui Goffredo tributa i funerali.Dopo che i demoni dell'Inferno scelgono di farallontanare i cristiani dal loro obiettivo con stragi,carestie e persecuzioni spirituali, Goffredo inizia aperdere il ruolo di protagonista, venendo sostituitoda Tancredi e da Rinaldo. Ricompare protagonistanella metà del poema, nel canto VIII, XI E XIV in cuiviene addirittura sospettato di tradimento dai suoicommilitoni. Quando Rinaldo, posseduto da undiavolo, uccide un compagno, fugge via dal campoin preda alla vergogna, Goffredo raccoglie le suearmi e l'armatura insanguinati. I soldati credono chesia stato lui ad uccidere Rinaldo. Dopo l'ennesimoassalto a Gerusalemme, Goffredo di Buglione vienegravemente ferito, ma risanato subito per interventodivino, affinché possa perseguire l'incarico affidatoglida San Michele Arcangelo. Nel frattempo Rinaldoviene sedotto dalla maga nemica Armida che lo attraenel suo giardino incantato per fare l'amore. Rinaldoperde ogni attrazione e interesse per la guerra e rimaneper molto tempo prigioniero. L'intervento di Ubaldo eCarlo, mandati da Goffredo che aveva ricevuto unavisione di Rinaldo prigioniero, liberano il paladino esvergognano la maga. Dopo altre peripezie, Rinaldosi ritira in meditazione per l'errore compiuto e Goffredo,sconfitti i maggiori difensori di Gerusalemme, dichiaraliberata la Città Santa dalle mani degli Infedeli eadora il Santo Sepolcro.Il personaggio di Goffredo nel poema è soprattuttoricordato per la sua perfezione assoluta nel fisico,nella prestazione nelle battaglie e specialmente peril carattere severo, inflessibile che non cede alletentazioni. Tasso per celebrare la religione cristiana,essendo il periodo della Controriforma, volle scegliereun condottiero perfetto che rappresentasse in tuttoe per tutto i degni successori di Gesù Cristo nellacrociata. L'esatto contrario di Goffredo è Tancrediche, personaggio pieno di ambivalenze, è sempresoggetto a dubbi, innamoramenti e turbe psichicheper colpa dei demoni che infestano gli animi deicristiani. Infatti da ricordare sono il suo amore per Clorinda e l'infatuazione condannata della pastorellaErminia che prova per il paladino.Clorinda inda è la figlia di Sanapo, re d'Etiopia di religionecristiana. Folle di gelosia nei confronti della moglie,il re la rinchiude in una torre alla quale hanno accessosolo le sue ancelle e l'eunuco Arsete.La regina è sottomessa alla volontà del marito espesso si rifugia nella preghiera presso l'immagine di san Giorgio che adorna le pareti della sua stanza.Rimasta incinta partorisce una figlia bianca.L'evento trova spiegazione nel fatto che, avendo ellagiaciuto con il marito di fronte alla raffigurazione delsanto che libera la principessa dal drago, l'impressionedata dall'immagine della principessa bianca dipinta,abbia influenzato l'aspetto della futura figlia.Terrorizzata dalla gelosia del marito che nonostantela sua innocenza non avrebbe creduto a nessunaspiegazione affida la bambina al suo servo, Arsete,facendogli promettere di crescerla secondo la fedecristiana, e prega san Giorgio di proteggerla.Arsete parte in segreto con la bambina verso l'Egitto,sua terra natale; durante il viaggio si imbatte inuna tigre, terrorizzato, si arrampica su un alberolasciando la bambina a terra; la tigre si avvicina eoffre per allattarla le mammelle, così che la piccolaClorinda può nutrirsi.Arsete rimane attonito di fronte a quello che glisembra un incredibile prodigio; allontanatasi latigre, riprende la piccola e prosegue il suo cammino.Viene però inseguito dai briganti e, scappando,si ritrova davanti ad un fiume, si tuffa sorreggendoClorinda ma la corrente è troppo forte; la bambinagli sfugge dalle mani, ma le onde la trasportano illesaa riva.Durante la notte appare in sogno ad Arsete san Giorgio(alla cui protezione si devono, infatti, l'allattamentodella tigre e il miracoloso salvataggio dal fiume);egli intima ad Arsete di far battezzare Clorinda, ma ilvecchio non gli dà ascolto. Giunto in Egitto, fa svezzare la bimba in un villaggio; appena giunta alla fanciullezzaClorinda inizia ad autoeducarsi alla caccia e allaguerra (Gerusalemme Liberata, II, 39-40) rifiutando tutti gliornamenti e le occupazioni femminili, addestrandosinel combattimento fino ad essere in grado di seguiregli eserciti nelle campagne militare e conquistare famae terre.Quando Goffredo di Buglione si prepara ad attaccare Gerusalemme e la città si prepara all'assedio dei Crociati,il re Aladino sfoga la sua rabbia sui cristiani che vivononella città e condanna a morte Sofronia, una giovanecristiana che si autoaccusa del furto di un'immaginedella Vergine, per salvare il resto del popolo dallastrage promessa dal re per il crimine in realtàarchitettato dal mago e suo consigliere Ismenoper eliminare i cristiani.Olindo, innamorato segretamente di lei, si accusa persalvarla ma entrambi vengono condannati; stanno peressere giustiziati quando Clorinda ferma i carnefici.Si presenta al re che la conosce per fama e chiede lavita dei due giovani offrendo in cambio i suoi serviginella battaglia che si sta preparando.Aladino accetta a patto che i cristiani prendano la viadell'esilio (G.L. II, 1-38). Un giorno, durante uncombattimento, la guerriera si ferma presso un fiumee si toglie l'elmo per bere: è allora che il principe Tancredi d'Altavilla, il più valoroso dei Crociati insiemea Rinaldo, la vede e si innamora di lei (G.L. I, 46-49).Da quel momento il principe perde di vista i suoidoveri di cristiano e di cavaliere schiavo della suapassione amorosa, tanto che durante uno scontroattaccato da lei non attacca ma anzi la chiama indisparte e le dichiara il suo amore. Di fronte allasua dichiarazione la donna non reagisce essendototalmente estranea al sentimento amoroso(G.L. III, 23-31).Durante l'assedio di Gerusalemme, Clorinda sidistingue come arciera dall'alto della torre e feriscelo stesso Goffredo (G.L. XI, 27-54), ma desiderosadi misurarsi col nemico e distinguersi con un'impresaeroica decide di introdursi nottetempo nel campocristiano per incendiare la torre con cui i Crociati vogliono assaltare le mura (G.L. XII). Il guerrieroArgante si offre di accompagnarla; il vecchio Arsete,che l'ha accompagnata fino a quel momento,cerca di distoglierla dal folle progetto narrandoleper la prima volta la storia delle sue origini e di unnuovo sogno premonitore. Anche la guerriera hafatto un sogno simile ma tace e rifiuta di lasciareil suo progetto e i valori per i quali ha semprecombattuto.Tancredi e ClorindaL'impresa viene portata a compimento ma almomento del rientro tra le mura di Gerusalemme,Clorinda rimane chiusa fuori per errore. AlloraTancredi si accorge di lei e, non riconoscendolaper l'armatura non sua, vede in lei solo l'incendiariodella torre e rincorrendola la sfida a singolar tenzone.Il duello è all'ultimo sangue; alla fine il principe neesce vincitore, infliggendo alla donna una feritamortale al petto.Ormai in fin di vita Clorinda riconosce al nemicola vittoria e gli chiede il Battesimo. Sono le primeluci dell'alba, Tancredi prende dell'acqua ad unvicino ruscello e le toglie l'elmo per battezzarla.Solo allora si rende conto di aver ferito a mortela donna che ama, ma reprime la sua angosciaper esaudire il suo ultimo desiderio, e la battezza.Clorinda gli dà il segno della pace, sorride e muoreserenamente in grazia di Dio.Tancredi si dispera e gravemente ferito perdei sensi. Ritrovato dai compagni viene portato alcampo dove appena rinvenuto dà a Clorindadegna sepoltura. Non sa però rassegnarsi al suocrudele destino ed è preda della disperazione edei vaneggiamenti.Trova pace solo dopo che l'amata gli apparein sogno dal Paradiso dove si trova grazie a lui;la donna infatti era destinata fin dalla nascitaalla conversione e alla salvezza e con la suamorte libera anche Tancredi dalla follia d'amore,facendolo tornare ai suoi doveri di combattentediCristo. Subito dopo la morte di Clorinda la situazionedella guerra si sblocca e il Santo Sepolcro vienericonquistato dai cristiani.Clorinda è sicuramente una delle figure in cui il Tassoha chiuso una delle sue trame più difficili, sembraquasi si tratti di un rimando alla virgiliana vergineCamilla o all'antico mito greco delle Amazzoni,le donne guerriere, che secondo la leggendasacrificarono tutta la loro femminilità per la guerra.A queste caratteristiche "maschili" il Tasso affiancaun'aura di dolce femminilità, rivelata solo in pochiversi e drammaticamente esaltata quando, ormaimorente, ella chiede il battesimo. Si tratta quasidi un personaggio che per alcuni attimi fuggentisembra uscire dalle sue vesti di metallo come unafarfalla dalla sua crisalide o, come dice Fredi Chiappelli in "Studi sul linguaggio del Tasso epico", «Vissutaa lungo in una larva militare, Clorinda fiorisce intutta la sua dolcezza femminile d'improvviso eper un istante, l'istante della sua morte».Sono interi mondi cristallizzati in pochi attimi esubito interrotti dalla foga della battaglia o dallaprematura morte della donna. Sembra quasi chesi tratti di momenti eterni, fluttuanti nel tessutotemporale del racconto, fermi, statici, immobili,contemplativi.«Bianche via più che neve in giogo alpinoavea la sopravveste, e la visieraalta tenea dal volto; e sovra un'erta,tutta, quanto ella è grande, era scoperta.»«Ferirsi alle visiere; e i tronchi in altovolaro e parte nuda ella ne resta;chè, rotti i lacci e l'elmo suo, d'un salto(mirabil colpo!) ei le balzò di testa;e, le chiome dorate al vento sparse,giovane donna in mezzo 'l campo apparse.»A queste sensualissime descrizioni fisiche siaffiancarono i precetti morali, che portano il Tassoa decretare a queste storie una fine d'ineluttabiledolore. L'amore, infatti, per il poeta, non può cheportare ad un indebolimento degli animi e ad unosviamento dal campo di battaglia e dalla missionesacra. Morente, Clorinda chiede il battesimo e muoreda cristiana, suscitando quasi la commozionedell'autore stesso in una scena che è espressionedelle migliori doti liriche possedute dallo scrittore.TancrediTancredi d'Altavilla è un noto paladino fedele alCapitano Goffredo di Buglione, generale della Prima crociata contro i turchi di Gerusalemme.Egli è l'esatto contrario del suo comandante, severo efedele a Dio, ed ha un ruolo chiave nel poema perchérappresenta il dubbio, l'animo fragile umano e coluiche cede spesso e volentieri alle tentazioni.Il suo amore per la nemica musulmana Clorindaè un chiaro esempio della sua debolezza di carattere,tanto più quando egli, senza riconoscerla, la uccidein combattimento. Infatti pochi giorni prima del grandeassalto cristiano a Gerusalemme, i turchi selgiuchidiavevano sfoderato un'offensiva all'esercito cristiano,distruggendo il simbolo di ciò che faceva resistereancora Goffredo e i suoi paladini alle terribili sofferenzeinflitte dai diavoli e dalle carestie. Clorinda, nonriconoscendo Tancredi e viceversa per il paladinod'Altavilla, lo attacca in duello però ne rimane feritagravemente. Questa, in punto di morte, chiede aTancredi di battezzarla. Tempo prima di ciò unapastorella, sempre "infedele" di nome Erminia siera innamorata di Tancredi, ma sapendodell'impossibilità del loro rapporto, si rifugia sui monti,cercando di dimenticare le sue passioni. Infatti avevagià cercato la fanciulla di intrufolarsi nel campo cristianosotto mentite spoglie, ma poi era fuggita atterrita dauno scontro. Verso la fine del poema Erminia, vedendoTancredi ferito gravemente dal duello con il saracenoArgante, lo cura sempre però travestendosi.ErminiaFiglia del re Cassano di Antiochia, perde padre epatria quando la sua città viene conquistata dai Crociati.Preda, tra molte altre, del vincitore di suo padre,il principe Tancredi, che tuttavia la onora e la protegge,Erminia finisce per innamorarsi del cortese conquistatore,tanto che la prigionia le è ben più diletta della libertàche alla fine le viene donata (VI, 56-57).La principessa è così obbligata, non senza molto bencelato dolore, a lasciare il campo cristiano e a cercarerifugio insieme all'anziana madre, a Gerusalemme,città alleata (VI, 59).Tra le mura della città, patita dopo poco anchela perdita della madre, Erminia si strugge per amoredi Tancredi, continua a vagheggiare la sua dolce prigionia,a maledire l'amara libertà e a sognare il ritorno dell'amato,finché un giorno, i cristiani giungono alle porte della città,destando i timori della popolazione e risvegliando la suatacita speranza. Alla vigilia dell'attacco mentre fremonoi preparativi per la difesa, il re Aladino, la vuole accantoa sé sulle mura, perché lo aiuti a riconoscere i vari eroicristiani a lei bene noti a causa della sua prigionia(III, 12, 17). Non senza molti sospiri e mal celatelacrime Erminia nomina e descrive i principali eroicristiani, tra cui naturalmente Tancredi, celandosotto il manto de l'odio altro desio (III 19-20;37-40; 58-63).Ogni volta che si trova sola, Erminia si rifugiasulla torre e qui piange e sospira; da qui osservaanche il combattimento tra Argante e Tancreditormentandosi per la sorte dell'amato (VI, 62-63).Nelle notti successive l'immagine del principelacero e ferito la tormenta nei suoi incubi (VI, 65)e il desiderio di curare le sue ferite con le artimediche apprese dalla madre, non la abbandonamai di giorno (VI, 67-68); così come l'amaraconsapevolezza che, rimanendo in città, sarà invece obbligata a prestare il suo aiuto ad Argante,mettendo in ulteriore pericolo il suo amato cheangue ferito nel campo cristiano.L'animo della fanciulla è lacerato dal dubbio; ladisperazione le fa pensare di somministrare erbevelenose ad Argante, ma la sua coscienza la portaa rifiutare tale proposito (VI, 68); il desiderio diraggiungere l'amato le fa meditare la fuga ma ildovere di salvaguardare l'onore regale la trattiene(VI, 69).Una vera e propria battaglia tra Onore e Amoresi scatena dentro di lei; da una lato non avrebbetimore di avventurarsi fuori dal palazzo, avendogià visto guerre e stragi, l'Amore poi le forniscetutta la forza necessaria all'impresa, dall'altra peròil dovere di conservare la sua virtù, preservataperfino durante la prigionia e il pericolo della famadi impudica le impediscono di realizzare i suoi propositi.Ma la speranza nell'amore di Tancredi quale ricompensadelle sue cure, il vagheggiamento della realizzazionedei suoi sogni, la spingono infine prevalgono(VI, 69-78).Indossate le armi di Clorinda, sottratte dalla suastanza mentre la guerriera si trova in concilio diguerra, con uno scudiero ed un'ancella si reca alcampo cristiano (VI, 86-92).Appena giunta però, uno dei guerrieri, Poliferno,credendola la vera Clorinda, la attacca pervendicare la morte del padre ucciso dalla guerriera(VI, 108) facendola fuggire in preda al terrore(VI, 101).Frattanto Tancredi al quale era stato annunciatol'arrivo della donna che lui ama, insegue la nonvera Clorinda, cadendo poi prigioniero nel castello diArmida.Dopo una notte e un intero giorno di fuga, Erminiagiunge sulle rive del Giordano (VII 1-5) si rifugia poitra i pastori (VII, 14-22) presso i quali resta perqualche tempo, per poi essere rapita da un gruppodi soldati egiziani (XIX, 99) che la portano al campodell'esercito musulmano.Qui, la tante volte liberata e serva, alla vigilia dellabattaglia decisiva tra esercito Crociato e Musulmano,incontra Valfrino, inviato come spia da Goffredo, e,dopo avergli narrato la sua storia, lo prega di riportarlaal campo crociato da Tancredi (XIX, 80).Lungo la strada però, i due incontrano lo stessoTancredi in fin di vita dopo lo scontro decisivo conArgante; Erminia lo cura strappandolo alla morte(XIX 103-114), lui la riconosce e la ringrazia, ma inseguito al rientro del principe tra i suoi, di lei e delsuo destino non si hanno più notizie.