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Robinson Crusoe


 Robinson CrusoeDa Wikipedia, l'enciclopedia liberaRobinson CrusoeTitolo originaleThe Life and Strange Surprising Adventures of Robinson CrusoeAltri titoliLa vita e le avventure di Robinson Crusoe, La vita e le strane avventure di Robinson Crusoe, Le avventure di Robinson Crusoe AutoreDaniel Defoe1ª ed. originale17191ª ed. italiana1800GenereromanzoSottogeneredi avventura, modernoLingua originaleingleseAmbientazioneIlluminismo ingleseLa vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe (The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe), meglio noto come Le avventure di Robinson Crusoe o, piùsemplicemente, Robinson Crusoe adattamento popolare italianoRobinson Crusoè è un romanzo di Daniel Defoe pubblicato il 25 aprile 1719 e considerato il capostipite del moderno romanzo di avventura e, da alcuni critici letterari, del romanzo moderno in generale.TramaRobinson Crusoe è figlio di un mercante di Brema (il cui nomeoriginale è Kreutznaer) emigrato in Inghilterra. Nato nel 1632 nella città portuale di York, il padre lo educa severamente allanuova condizione di rappresentante cadetto dellaclasse media e vuole che in futuro diventi un avvocato; il giovane però, dasempre fortemente appassionato alla vita di mare, decide appena compiuti diciannove anni di andar contro le direttive paterne, fermamente contrarie ai suoi 'istinti di viaggio', e quindi d'imbarcarsi.In uno dei suoi primi viaggi al largo delle coste del Nord Africa viene fatto prigioniero dai pirati, rimane così schiavo alla loro mercé per ben due anni; riesce infine a fuggire dal porto marocchinodi Salé assieme ad altri arabi, tra cui il giovane Xury, costeggiando la costa atlantica africana in direzione sud.Incontrato un capitano della marina portoghese, dopo avergliconsegnato Xury (sotto la promessa di liberarlo dopo 10 anni di servizio e, soprattutto, dopo che il ragazzo si fosse convertitoall'unica vera religione, ossia quella cristiana) si fa trasportare fino in Brasile, al di là quindi dell'Oceano Atlantico, dove riesce a prendere la guida di una piantagione di canna da zucchero grazie alle sue peculiari abilità commerciali.Torna successivamente in mare in direzione della Guinea, con l'intento di catturare degli africani da far schiavi; la nave su cui viaggia però affonda al largo delVenezuela a causa di una terribiletempesta caraibica, finendo per arenarsi su un'isola sconosciuta presso la foce del fiume Orinoco. Robinson, unico sopravvissutodi tutto l'equipaggio, riesce a salvare dei moschetti e diversi pezzi di utili attrezzature dal relitto prima che questo venga completamentedistrutto dai forti venti, dalle onde e disperso dalla corrente,trasportandoli con delle zattere che si costruisce di volta in volta,apprestandosi così ad iniziare la propria permanenza sull'isola deserta.Per prima cosa si costruisce un fortino in cui poter stare al sicuro di notte; comincia a coltivare la terra e a procurarsi i vestitiutilizzando le pelli delle capre selvatiche che paiono pullulareper tutta l'isola; riuscirà più avanti a farle riprodurre e quindiallevarle in gregge. Tra le prime cose che costruisce v'è anche una grande Croce, su cui incide la data del suo arrivo:30 settembre 1659. A partire da quel momento farà giornalmenteuna tacca sulla croce a mo' di calendario, così da non perdere la coscienza del tempo che passa.Su quest'isola rimarrà per ventotto lunghi anni, dodici dei qualipassati in assoluta solitudine; tuttavia si adatta facilmente alsuo nuovo tipo d'esistenza e riesce a catturare e addestrare per compagnia anche un pappagallo parlante.Robinson Crusoe decide di annotare in un diario, giorno dopo giorno, tutte le esperienze e avventure da lui vissute: continueràa scriverlo fino a quando non esaurirà l'inchiostro, nel luglio 1660.Durante una grave malattia, in cui si vede costretto a letto in preda ad una febbrealtissima, ha una visione: un uomo discende da una nuvola nera sopra una grande fiamma e gli ricorda che fino a quel momento la sua vita non è mai stata illuminata dalla luce della fede. Tornato in salute Robinson, che prima d'allora non era mai stato particolarmente religioso, comincia a rafforzare sempre più la sua fede in Dio, ringraziandolo per tutte le cose che riesce a trovaresull'isola. Prende inoltre l'abitudine di leggere ogni mattina almeno una pagina della Sacra Bibbia, unico libro portato con sé.Dopo dodici anni di isolamento si accorge di non essere solo: ungiorno sulla spiaggia scopre infatti un'impronta di un piede più grande del suo e i resti di un banchetto attorno al fuoco. L'isola è, a quantopare, il luogo in cui i selvaggi portano i prigionieri di guerra percompiere sacrifici umani e atti di cannibalismo; Robinson,fortemente inorridito da tale pratica, un giorno decide di attaccarliper liberare la povera vittima che sta per essere sacrificata.Li uccide tutti e libera il loro prigioniero, che tiene con sé come "suddito" e che ribattezza "Venerdì" (in ossequio al giorno delloro incontro), insegnandogli la lingua inglese e iniziandolo alla fede cristiana attraverso la costante lettura della Bibbia.Successivamente Robinson salva altre due vittime sacrificalicatturate dai cannibali: una è il padre di Venerdì e l'altra unospagnolo, quest'ultimo informa Robinson che vi sono altri suoiconnazionali naufraghi dispersi in tutta l'isola, pertanto il gruppocerca di escogitare un piano per salvarli. Proprio a quel puntouna nave inglese fa ancoraggio al largo dell'isola; l'equipaggio si è ammutinato e ha deciso di abbandonare il capitano e idue marinai rimastigli fedeli sulla spiaggia, apparentementedisabitata. Dopo una feroce battaglia contro gli ammutinati,Robinson e i suoi amici riescono a prendere stabile possesso della nave: termina così un esilio durato più di un quarto di secolo.Il 19 dicembre 1686, Robinson salpa dall'isola e giunge nuovamente a York, in Inghilterra, l'11 giugno dell'anno seguente, dopo ben 35 anni di assenza dall'Europa edalla sua civiltà. Da lì s'imbarca con Venerdì per Lisbona,dove riesce ad incontrare il capitano portoghese, che glidà subito un resoconto dettagliato della situazione delle proprie piantagioni in Brasile. Robinson viene a sapereche i suoi genitori e suo fratello sono morti e, con suosommo stupore, di essere diventato un uomo molto ricco: grazie alle piantagioni, divenute incredibilmente feconde durante la sua assenza, è riuscito a guadagnare ben 600.000 sterline.Lungo il trasporto delle sue ricchezze via terra, Robinson e il fedele Venerdì affrontano, attraversando i Pirenei,l'ultima grande avventura: combatteranno un branco diferoci lupi affamati.Vendute in seguito le sue piantagioni, Robinson investeil patrimonio ricavato per sposarsi e mettere su famiglia (avrà tre figli). Nel dicembre 1694, dopo la morte dellamoglie, si trasferisce sull'isola dove era naufragato, oraabitata dalla pacifica colonia di spagnoli che era rimasta, per assumerne il ruolo di governatore per diverso tempo.Dopo altre avventure non specificate (forse in un resocontosuccessivo, come dice il finale), il 10 gennaio 1705, Robinsonrimette piede in Inghilterra, dove decide infine di riposarsi e di godersi in pace il resto della sua vita. PersonaggiRobinson Crusoe: Un ventenne di famiglia borghese, chenaufraga su un'isola deserta.Padre di Robinson: Un perfetto borghese affetto da gotta che cerca di star lontano dagli eccessi e che cerca d'insegnare (senza successo) a Robinson la gioia della vita tranquilla.Xury: Giovane arabo compagno di prigionia di Robinson inMarocco. Se lo porta con sé quando fugge, vendendolo poi ad un marinaio portoghese.Capitano portoghese: Robinson si fa trasportare da lui in Brasile,dopo avergli venduto Xury, con la promessa però di liberarlo non appena questi si fosse convertito alla verità cristiana o dopo 10 anni di servizio.Venerdì: Il ragazzo selvaggio salvato da Robinson mentre stavaper esser sacrificato in un rituale di cannibalismo.Padre di Venerdì: Salvato dai cannibali da Robinson e Venerdì.AnalisiDefoe riesce a cogliere nel suo romanzo, come motivouniversale, il problema dell'uomo solo, davanti alla natura e a Dio, nobilitandolo con la ragione che può, secondo iricordi cristiani o biblici della creazione, dargli il dominiosulle cose. Defoe spiega in questo libro anche la mentalitàinglese del tempo, quella secondo la quale l'uomo bianco è la figura civilizzata e l'uomo di colore è il selvaggio.Oltretutto spiega anche il fatto che, all'epoca, l'Inghilterratendeva a rendere simili a quello inglese tutti i popoli,"civilizzandoli" con la propria lingua e religione.Ad esempio Robinson Crusoe decide di costruirsi un tavolo, perché: "senza un tavolo non potevo mettermi né a mangiare,né a scrivere, né fare varie altre cose con molto piacere: perciò mi misi al lavoro. E qui devo osservare che poiché la ragione è la sostanza e l'origine della matematica, così squadrando e calcolando ogni cosa con la ragione e giudicandone nelmodo più razionale, ogni uomo può, col tempo, diventare padrone di ogni arte meccanica".Sulla falsariga di Prospero, le osservazioni di Crusoe loportano ad aprire il libro della natura al quale Galileo Galilei prima e i sensisti dopo attingeranno per scoprire le leggieggono l'universo e che quindi lo controllano.Ma nell'affrontare la natura, che non sempre gli è favorevole,Robinson comincia a porsi i grossi problemi dell'anima,dell'essere e del non essere, della vanità del mondo e delvalore della meditazione e della solitudine, della salvezza e della provvidenza. È un percorso parallelo a quello dellasopravvivenza fisica, che cambierà radicalmente Robinson.Il contesto socialeA questi concetti fa da sfondo il carattere dell'illuminismo inglese e soprattutto il carattere dell'epoca in cui visse l'autore,legata all'ascesa della borghesia mercantile puritana emergente, grazie all'espansione della colonizzazione edei traffici marittimi. I valori borghesi sono esaltati in questoromanzo: laboriosità, spirito di iniziativa e di sacrificio,intelligenza, intraprendenza.La fiducia serena nella ragione inserisce l'opera nell'ambito dell'Illuminismo. Il lavoro è il mezzo con cui l'uomo diventaproprietario legittimo delle cose che crea o che cura.Per quanto concerne poi l'ambito religioso, si può riconoscere una religiosità legata al puritanesimo nel fatto che perRobinson esiste un limite all'accumulo dei beni segnato dal loro valore nell'uso, dalla funzione che svolgono persoddisfare necessità e moderati piaceri, limite rispettatoanche attraverso lo scambio (che Robinson rimpiange di non poter effettuare) con i beni prodotti da altri, dato che il lavoro è un'attività prevalentemente sociale.La fede sostanzialmente ottimistica nella provvidenza ha origine nell'educazione puritana di Defoe il quale si trovain una situazione che esalta il suo individualismo: egli puòcontare solo sulle proprie forze, sulla propria intelligenza,sul proprio coraggio. Defoe rispecchia quindi la mentalitàindividualistica che è alla base della società borghese e capitalistica che in Inghilterra sta muovendo i primi passi.Quanto al rapporto uomo-natura, Robinson lotta per piegare la natura alle sue esigenze, e trova la propria dignità neldominio di un ambiente selvaggio ed ostile, mai prima toccatodall'uomo occidentale.Pur senza negare questi lati negativi del personaggio Crusoe,fortemente criticato da James Joyce che lo lesse comemanifesto dell'utilitarismo, è comunque necessario ricordare che (come accade nelle pseudo-autobiografie) chi dice "io"(Robinson) non è l'autore. L'autore è Defoe, e le sue simpatievanno a Venerdì per la sua bontà ma anche intelligenza.Egli,archetipo del buon selvaggio fu preso a modello dallostesso Jean-Jacques Rousseau a cui ispirò in parte leteorie pedagogiche dell'Emile.Nelle intenzioni dell'autore il personaggio di Venerdì appare in una luce molto positiva, soprattutto quando è confrontato a Robinson: Robinson entusiasma per le sue avventure e,se il suo carattere ci appare piatto e un po' calcolatore, è perché manca della spontaneità e delle emozioni di Venerdì. Che dire della meraviglia di Robinson per le astuzie diVenerdì, che incanta un orso scagliatosi per aggredirli,facendolo ballare solo per colpirlo al momento giusto?Robinson non presupponeva tanta astuzia da un "selvaggio",ma Defoe sì.