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L'autunno del patriarca


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.L'autunno del patriarca ( di Gabriel García Márquezè un romanzo pubblicato nel 1975 che narra lastoria del dittatore di uno stato caraibico, scrittocon uno stile innovativo che l'autore ricercòapposta per distanziarsi dal colossale successodel precedente Cent'anni di solitudine.L'opera fu pubblicata in Italia da Feltrinelli per la prima volta nel 1975.TramaIl giorno della morte del dittatore che pertempo immemorabile ha retto le sorti dellostato, la folla dei cittadini irrompe nel palazzopresidenziale e osserva attonita le innumerevoligabbie di uccelli, i fuochi di sterco che il generaleaccendeva la notte, le vacche che pascolano neicortili. Già una volta il vecchio dittatore avevadato a credere di essere morto, quando il suososia Patricio Aragonés era stato avvelenatoin un complotto. Incredibili festeggiamentiavevano sconvolto il paese, i ministri e i militarisi erano riuniti per mettersi d'accordo sullasuccessione; sul più bello però il dittatore eratornato allo scoperto, la fedelissima GuardiaPresidenziale aveva dato l'assalto al palazzocompiendo un massacro.Da quel momento il presidente aveva regnato insolitudine, assistito solo dagli elementi più fedeli.Era arrivato al potere dopo il caos delle guerrecivili e la deposizione di un precedente dittatore,quando si era imposto su tutti gli altri generalisignori della guerra. Strani incidenti avevanopoi falcidiato uno a uno i suoi rivali, finché gliultimi sei invitati alla pacificazione erano statitrucidati insieme alle scorte dalla guardiapresidenziale. L'unico scampato era il generaleSaturno Santos, un indio delle montagne,sfuggito a lungo alla caccia. Messo poi con lespalle al muro aveva riconosciuto la supremaziainvincibile del Presidente, chiedendo e ottenendodi lavorare al suo servizio. Era divenuto la suainseparabile guardia del corpo.L'unica persona che abbia un'influenzacontinuativa sul Presidente è sua madreBendición Alvarado, semplice donna del popolo,come tra l'altro è il dittatore stesso; quando hacominciato a salire la piramide del potere nonsapeva né leggere né scrivere. Ogni giornonel pomeriggio si reca a trovare la madreseguito da una scorta armata.Per la verità un'altra donna entra furiosamentenella sua vita, quando già si trova in etàavanzata: Manuela Sánchez, la Regina dei Poveri,una ragazza dalla bellezza sovrumana che gli faperdere la testa. Il Presidente si presenta ognigiorno dalla madre della ragazza con regalisempre più stupefacenti. La giovane provaripugnanza per quest'uomo anziano che leha rovinato la vita: i suoi pretendenti sonoscomparsi, come pure le amiche, il quartierepovero in cui viveva è stato ristrutturato e gliabitanti cacciati, ogni giorno deve sopportare la corte del Presidente che si consuma d'amore.Durante una notte all'improvviso, al culminedell'idillio del vecchio dittatore, Manuela Sánchezsvanisce nell'aria.Quando sua madre Bendición Alvarado muore,la devozione popolare e il servilismo nei confrontidel Presidente fanno sì che subito nascanoleggendo intorno ai miracoli compiuti dalla donna.La gerarchia cattolica si rifiuta di riconoscerne lavalidità ai fini della canonizzazione, e ancheDemetrio Aldous l'Eritreo, inviato dal Vaticano,arriva a dimostrare che le presunte prove sonosolo truffe di persone interessate al traffico dicimeli; ma per vendetta il Presidente confiscatutte le proprietà della Chiesa e fa cacciare i religiosi dal paese, completamente nudi.È durante queste operazioni che cade sottola malia di una novizia, Leticia Nazareno,destinata a diventare sua moglie.Visto il suo interesse, i servizi segreti lafanno rapire e gliela consegnano nel letto.Dopo una lunga resistenza, la donna cederàalle sue pretese sessuali ma alla fine loconvincerà a sposarla. Sarà lei a dargli unerede, nominato subito alla nascita generalissimo,e sarà la famiglia Nazareno a permeare tuttolo Stato con corruzione, clientelismo e nepotismo.Di tutto ciò il Presidente è consapevole, eteme da un giorno all'altro di perdere la donnache ama; infatti Leticia e il figlioletto vengonosbranati al mercato da una torma di cani.Per la ricerca e la punizione dei colpevoli, l'uomo si affida a Ignacio Sáenz de la Barra,un aristocratico dall'aspetto raffinato e daimodi terribili, che estende la repressionea tutto il paese. Gli recapita periodicamentesacchi di iuta pieni di teste mozzate,costruisce prigioni segrete delle quali il Presidentefinge di non sapere nulla, incarcera e tortura finchéanche lui viene fatto letteralmente a pezzidalla folla esasperata.Dopo i festeggiamenti per il centesimo annodi potere, il Presidente è costretto a cedereagli stranieri il mare come restituzione dell'enormedebito estero. La sua esistenza si conclude insolitudine, a età molto avanzata e all'improvviso,lasciando increduli i sudditi per quella chepercepiscono come una fine di un'epoca:AnalisiGarcía Márquez inizia a scrivere il romanzosubito dopo l'enorme successo internazionaledi Cent'anni di solitudine, ma l'idea originale diun'opera incentrata sulla figura di un tirannocaraibico risale a pochi giorni dopo la cadutadi Marcos Pérez Jiménez, dittatore del Venezuelaavvenuta il 23 gennaio 1958. L'autore si trova altempo a Caracas, tornato dall'Europa per lavorareal giornale Momento; per documentarsi intorno aquest'idea, nei mesi successivi legge decine dibiografie di dittatori latinoamericani, che gli lascianoun'immagine germinale dalla quale nascerà il romanzo:Il 21 marzo dello stesso anno García Márquezsposa Mercedes Barcha Pardo, alla quale comunicapochi giorni dopo, durante un volo aereo verso Barranquilla, la sua intenzione di scrivere unromanzo su un dittatore.Nel gennaio 1959 García Márquez assiste a L'Avana al processo al generale Sosa Blanco, e gli vienel'intuizione di costruire il suo romanzo come il lungomonologo di un dittatore destituito durante unprocesso, ma si rende conto che in America Latinai dittatori o muoiono di vecchiaia o fuggono o finisconoammazzati, non trascinati davanti alla giustizia.In totale la gestazione del libro prende 17 lunghi anni;una prima versione di 300 cartelle dattiloscritte,che risale agli anni in cui l'autore vive in Messico,viene abbandonata nel 1962.Il titolo è presenteda tempo nella mente dell'autore:Dopo aver impiegato due decenni per arrivarea Cent'anni di solitudine, non vuole esserecondannato a rimanere a Macondo come lastirpe dei Buendía.La scrittura riprende a Barcellona e continuafino alla pubblicazione, avvenuta contemporaneamenteper tre diverse case editrici a Barcellona, Bogotà e Buenos Aires, 500 mila copie di tiratura iniziale.L'autore si prende ogni sorta di libertà stilistica;non solo con la sintassi (lunghissimi periodi pienidi subordinate che compongono anacoluti interminabili),ma anche con il tempo narrativo: ci sono interiparagrafi senza punti né virgole nei quali si mescolanodiversi punti di vista che disorientano il lettore:Il personaggio del Presidente non ha lecaratteristiche di nessuno dei molti dittatori che siavvicendano nei paesi dell'America Latina, eneppure di Francisco Franco ancora al potere inSpagna quando il romanzo viene pubblicato;è un personaggio letterario a tutto tondo, cheincarna la banalità del male;in grado di suscitarenon solo repulsione ma anche compassione perla solitudine del potere, rappresenta forse ciòche sarebbe diventato il colonnello AurelianoBuendía se avesse vinto le guerre civili raccontatenella parte centrale di Cent'anni di solitudine. In fondo anche il Presidente vive sospesonell'immobilità di un tempo stagnante, in unlungo autunno che l'autore descrive in unromanzo i cui confini sono dilatati fino a fagocitaree assimilare elementi propri della poesia,nell'accurata scelta dei vocaboli e degli accenti,nella musicalità, nella sonorità e plasticità di una lingua che è il punto d'approdo di un generealluvionale e meticcio a partire già da Cervantes.A proposito di questo romanzo, la critica haparlato di un libro "barocco", definizione che nonè fuori luogo se si intende definire il rifiuto di GarcíaMárquez di rinchiudere la realtà nei limiti del realismo,il suo modo di aggredire una materia letteraria non piùordinata, chiusa, cartesiana bensì frammentata,ubiqua, "rabaleisisana":così come barocco è il tempodel racconto, che non è né matematico né assolutobensì indistinguibile dal concetto di spazio, nelsenso che intendeva Wilhelm Hausenstein:"L'essenza del barocco è la contemporaneitàdelle sue azioni".È per questa ragione che il tempo di L'autunno del patriarca ruota intorno a una serie di cerchi concentrici,ognuno dei "capitoli" in cui è suddiviso inizia con lascoperta del corpo esanime del Presidente nel suoenorme palazzo, e poi invece di procedere in linearetta si sviluppa senza direzione, vivace e capricciosoin una continua serie di anticipazioni e rimandi.