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Da Marte in diretta....


Fonte: le Scienze05 febbraio 2019Il lungo addio a Opportunity
 (Cortesia NASA) tAnche se i tentativi di rianimazione sono ancora incorso, la NASA è sul punto di annunciare la mortedel rover che si trova su Marte e che, con unamissione durata ben 15 anni, è l'esploratorerobotico più longevo del Pianeta Rosso di Rebecca Boyle/Scientific Americanplanetologiaagenzie spazialiNel pomeriggio del 10 giugno 2018, il rover Opportunitydella NASA, bloccato nella polvere, ha ricevuto uncomando finale dalla Terra. "Scatta una foto del Sole",ha trasmesso in codice il Deep Space Network."Invia telemetria".Le macchine fotografiche del rover riuscivano amalapena a intravedere qualcosa, attraverso i vorticidi polvere sollevati da una tempesta che spazzava il pianeta.Il cielo si stava oscurando e le batterie di Opportunity,alimentate dalla luce solare, si stavano scaricando.La risposta fu stentata.L'ultima immagine trasmessa mostrava che la radiazionesolare era di un quarantesimo del suo livello pre-tempesta.La potenza dei pannelli solari era bassa: appena 22wattora, rispetto ai normali 300, appena sufficiente perfar funzionare un tipico robot da cucina per circa cinqueminuti.
Illustrazione di Opportunity si Marte. (Cortesia NASA)Sulla Terra gli addetti a Opportunity si preparavanoaffinché il rover resistesse alla tempesta di polvere,il peggiore evento di questo tipo mai osservato neglioltre quattro decenni di presenza di robot su Marte.Il 10 giugno il rover si svegliò brevemente, ma la suaenergia era troppo bassa per mandare un messaggioa casa, e rimase in silenzio.Nelle settimane successive Opportunity si sarebberaffreddato sempre di più. Tutti speravano che unavolta che i venti fossero diminuiti e il cielo marzianotornato terso, i pannelli solari avrebbero potutoricaricare a sufficienza il rover da risvegliarlo eindurlo a chiamare casa.Così Opportunity restò in attesa che Marte si calmasse,come tutti coloro che tenevano alla missione.Finalmente, a settembre, dall'altra parte del pianetaarrivarono buone notizie; gli orbiter e il rover Curiosityvidero l'atmosfera che si schiariva.Ma Opportunity rimase in silenzio.Il personale della NASA cominciò a cercare di svegliarlo.Il 22 gennaio, avevano inviato 600 comandi di recupero.Queste linee di codice non possono, per progetto, esserelamentose, ma gli esseri umani sì, e molti hanno iniziatoa inviare messaggi, sia fra di loro, sia al rover:"Svegliati, Oppy. Ritorna".Oppy non lo ha fatto.La settimana scorsa i funzionari della NASA hannoannunciato una nuova serie di comandi trasmessial rover ancora silenzioso per istruirlo, dirigerlo,reimpostare il suo orologio e dispiegare le sue antenne radio.Ma anche gli ottimisti ammettono che quest'ultimotentativo ha una bassa probabilità di successo.A quanto pare, molto presto l'agenzia sarà costrettaa dichiarare ufficialmente terminata la missione delrover e il programma Mars Exploration Rover.Opportunity ha resistito per 15 anni sul Pianeta Rosso,61 volte di più dei 90 giorni "garantiti".Della famiglia di esploratori interplanetari della NASA,a Opportunity sopravviveranno il suo discendenteCuriosity, e il suo cugino InSight. Il suo parente più prossimo, il gemello Spirit, è già morto.Pur di fronte alla crescente certezza che il rover haraggiunto la sua fine, molti scienziati e ingegneri dellamissione mostrano un misurato ottimismo, tanto dasembrare a volte addirittura quasi festosi.Ma la loro tristezza è palpabile."Puoi sempre guardarti indietro e dire: 'È una rover cheha superato le aspettative e ha fatto molto.Ma questo non fa scomparire il dolore", dice Mark Lemmon,scienziato dell'atmosfera allo Space Science Institute."È strano pensare di associare il dolore a una macchina.Ma fa parte della nostra vita.Ci preoccupiamo, pensiamo alla sua energia, all'uso chene fa, come a qualcosa di cui ci si prende cura e si alimenta.Non è solo una macchina. Ovviamente lo è, ma è anchequalcosa che è collegato a tutti noi. Negli ultimi 15 annidelle nostre vite l'unico elemento costante è stato il rover su Marte", osserva.Crescere insiemeSpirit e Opportunity, noti anche con il nome ufficiale diMars Exploration Rovers A e B, sono robot geologi benequipaggiati.Ognuno di loro è dotato di un "collo" lungo un metroe mezzo, con in punta una telecamera, e di strumentiper la macinazione delle rocce, palette e spettrometrimultipli per scoprire minerali e composizione delle rocce.Sono stati progettati per durare tre mesi, e la NASA neha inviati due, in parte per mettersi al riparo dai rischinel caso in cui uno non ce l'avesse fatta."Nessuno, nel gruppo di ingegneri e scienziati, pesavaminimamente che Opportunity sarebbe stato ancoraoperativo dopo 15 anni.È solo un veicolo americano ben fatto", dice Ray Arvidson,ricercatore principale aggiunto della missione eplanetologo alla Washington University di Saint Louis.Insieme, Opportunity e Spirit hanno rivoluzionato lenostre conoscenze sul pianeta più simile alla Terra.
La prima immagine panoramica inviata da Opportunity,poco dopo il suo arrivo all'Eagle Crater.(Cortesia NASA, JPL e Cornell University)Opportunity è arrivato sulla superficie di Marte il25 gennaio 2004, in una piccola depressione chiamataEagle Crater, appena 20 giorni dopo l'arrivo di Spiritsull'altra faccia del pianeta.Abigail Fraeman aveva 15 anni, era appassionata diastronomia e di Star Trek, e quella sera era al JetPropulsion Laboratory (JPL) come vincitrice di unconcorso sponsorizzato dalla Planetary Society."È stato fantastico. Quando ha inviato le immaginidell'Eagle Crater, erano completamente diverse datutte le immagini di Marte che avevamo visto.C'erano sabbie lisce, scure, totalmente aliene", ricorda."Gli scienziati iniziarono a dire: 'Accidenti, ci sonorocce stratificate, vedo strati che si incrociano,'ed erano così eccitati.Era tipo: "Aspetta un attimo, sono capace di farequesto lavoro? Posso guardare quelle foto ecapire quello che significano?"Oggi Fraeman è la vice project scientist del rover,e fino a giugno ha trascorso le sue giornate dilavoro con ingegneri e scienziati per progettarele attività del rover. Dopo quella notte al JPL si èinteressata di geologia planetaria al college perpoi frequentare la Washington University, doveha studiato con Arvidson.Molti geologi che studiano Marte hanno conseguitoil dottorato sotto la sua guida; il suo Dipartimentodi scienze planetarie e della Terra è un centro diriferimento per Opportunity e sede del PlanetaryData System, che archivia e distribuisce ogni informa=zione che raccolta dai robot americani su altri mondi rocciosi.In un certo senso, la Washington University è la dimoraspirituale di Opportunity, insieme al centro di controllodella missione al JPL e al centro di ricerca sui roverdella Cornell University.Quando Fraeman ha accettato il lavoro al JPL, l'exdirettore della struttura, Charles Elachi, la avevaincoraggiata a tracciare un grafico che mettessea confronto la sua vita con quella di Opportunity.Lei ha segnato pietre miliari come "diploma di scuolasuperiore" o "PhD" accanto a pietre miliari del rovercome "il rover trova gesso" e "il rover raggiunge ladistanza della maratona". Ha ancora il grafico;"Basta guardarlo per rendersi davvero conto diquanto tempo è andata avanti questa storia", dice."Il rover ha segnato il corso della mia vita,letteralmente".Mulinelli di polvere e mirtilliOpportunity e Spirit avevano il compito di trovareprove dell'esistenza di acqua antica su Marte e lohanno fatto, in torrenti. Hanno trovato strane formazionirocciose create dall'acqua corrente.Hanno trovato formazioni argillose che molto tempofa avrebbero potuto ospitare microbi.Opportunity ha studiato più di 100 crateri, e ha percorsopiù di una maratona sulla superficie del quarto pianeta.Insieme, i rover gemelli hanno "dato vita" a Marte comenessun altro esploratore ha fatto prima di loro.A un anno dall'inizio della missione, i pannelli solaridei rover avevano lentamente accumulato polvere- la regolite marziana è un materiale fine come la farina- e la loro capacità di assorbire l'energia solare eralentamente diminuita.Un giorno, i pannelli di Spirit erano risultatiimprovvisamente puliti.Gli ingegneri, perplessi, avevano scrutato attentamentei selfie del rover per capire che cosa fosse successo,ricorda Lemmon.
I "mirtilli" osservati da Opportunity.(Cortesia NASA, JPL-Caltech, Cornell Universitye U.S. Geological Survey)"È successo di notte.Dietro l'asta telescopica si potevano vedere le tracce:si vedeva una coda di polvere dove era soffiato il vento.Poi nelle immagini abbiamo iniziato a osservare mulinellidi polvere", dice. "Abbiamo messo insieme una serie diimmagini con le telecamere di navigazione e abbiamoprodotto decine e decine e decine di filmati di quei mulinelli.Erano fantastici, perché rendevano dinamico Marte.All'improvviso, potevamo guardare Marte e vederequello che accadeva. Non era solo un pianetadisseminato di rocce".Grazie a Opportunity, anche le rocce hannopreso vita propria.Il rover ha trovato strane rocce "eoliche" scolpitedal vento, sfere ricche di ferro soprannominate"mirtilli", addirittura meteoriti.L'autista del rover Heather Justice, il cui sedicesimocompleanno è coinciso proprio il giorno dell'arrivodi Opportunity, ha trovato una delle rocce piùfamose di tutte.Dopo molti mesi di addestramento, Justice èstata autorizzata al suo primo viaggio in solitariail 4 gennaio 2014. Il suo lavoro consisteva neldire a Opportunity di girarsi, spostarsi un po' dauna parte e posizionare il braccio perforatore suuna roccia che il gruppo voleva trapanare.Un paio di giorni dopo Opportunity ha inviatoalcune immagini, in modo da poter verificareche si trovasse nel posto giusto."Stavamo guardando la foto, c'era lo stratoroccioso, ed ecco che uno degli scienziati esclama:'Ehi, c'è qualcosa che prima non c'era'.Sembrava che dicesse 'Ehi, qualcosa ha danneggiatoil rover?".Justice ricorda: "Stavo per andare nel panico:'Non dirmi che ho rotto qualcosa durante il mioprimo viaggio".