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Darknet, il lato oscuro della Rete,


Fonte: Internet01 marzo 2017Darknet, il lato oscuro della Rete, è anche il meno attaccabileUn'analisi della parte "oscura" del Web -spesso usata anche per scopi illeciti - hamostrato che è quattro volte più resistenteagli attacchi informatici e a eventuali danni ai suoi nodi.Questa resistenza è dovuta alla struttura topologicadi Darknet e ai suoi protocolli di comunicazione, cheprivilegiano la sicurezza rispetto alla velocità dicomunicazione propria di Internet(red)internetcomputer scienceLa parte "oscura" del Web- cui si può accedere solo attraverso protocolli chegarantiscono privacy e anonimato - è molto piùresistente alle perturbazioni del resto di Internet,sia che si tratti di danni ad alcuni dei suoi nodi o diattacchi di hacker.E' la conclusione a cui sono giunti Manlio DeDomenico e Alex Arenas, due ricercatori dell'UniversitàRovira i Virgili a Tarragona, in Spagna, che firmano un articolo su "Physical Review E".Per navigare su Internet - che è il sistema dicollegamento fra reti informatiche, anche moltodiverse tra loro, reso possibile da un insieme diprotocolli di rete comune chiamato TCP/IP - ingenere si usano i motori di ricerca che raccolgonoi link relativi alle risorse accessibili.
Struttura dei nodi di Intenet. (Cortesia Barrett Lyon/The Opte Project)Tuttavia, alcune delle risorse presenti in rete sonoaccessibili, in parte per problemi legati al softwaredi ricerca, e spesso perché chi ha messo in retequella risorsa sfrutta dei comandi che la rendonotrasparente ai motori di ricerca.Per accedere a quei contenuti - che formano il cosiddettoDeep Web - bisogna quindi  conoscere già l'indirizzodella pagina o del sito cercato.Ma esiste una parte del Web ancora più sommersa eoscura: Darknet, che non solo è invisibile ai motori diricerca, ma è raggiungibile solo usando protocolliche garantiscono privacy e anonimato.Basandosi sui dati provenienti dall'Internet ResearchLab dell'Università della California a Los Angeles,De Domenico e Arenas hanno caratterizzata la topologiadi Darknet - ossia la struttura dei collegamenti fra i suoi siti- e sviluppato un modello  che descrive il modo in cui sonotrasmesse le informazioni, che sfrutta una tecnicaper nascondere i messaggi attraverso una serie diprocedimenti crittografici, sovrapposti l'uno all'altro(e per questo chiamato onion routing).Definito il modello, i ricercatori hanno simulato larisposta di Darknet a tre tipi di disturbi: attacchi cheprendono di mira specifici nodi di rete, guasti casualidi alcuni nodi, e guasti/attacchi che si propagano acascata attraverso la rete.
Cortesia Rastin PriesI risultati hanno mostrato cheper causare una forte perturbazione alle comunicazionidi Darknet, gli attacchi/danni devono colpire il quadruplodi nodi necessari a bloccare Internet, e che i guasti acascata sono più facilmente rimediabili.La differenza principale è che Darknet è costituita dauna rete molto decentrata di nodi, in cui non ci sonopunti di connessione generali per ogni città, regioneo paese: è sostanzialmente peer-to-peer. Internet invece ha hub altamente interconnessi,ciascuno dei quali, una volta fatto saltare da unattacco, rischia di destabilizzare l'intero sistema.Questa differenza risale alla rete da cui ha avutoorigine Internet, Arpanet (Advanced Research ProjectsAgency Network), il sistema di comunicazione sicuraprogettato alla fine degli anni sessanta dal Dipartimentodella difesa degli Stati Uniti (e per questo poi chiamato Darpanet).Nel suo sviluppo, Darknet ha continuato aprivilegiare la sicurezza delle informazioni,mentre Internet ha puntato a massimizzarela velocità e l'efficienza, pagandola però conuna minore resilienza.