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Memorie di massa a base di polimeri


17 ottobre 2017Memorie di massa a base di polimeriL'uso di lunghe catene polimeriche come mezzodi archiviazione delle informazioni permetterebbedi ridurre di cento volte le dimensioni dei supportidi memoria rispetto agli attuali dischi rigidi,ma finora non era stato trovato un modo efficienteper poter leggere i dati archiviati con questa tecnica.Un gruppo di ricerca ha ora mostrato come siapossibile superare l'ostacolo(red)computer sciencechimicaLa strada per usare i polimeri come supporto dimemorizzazione dei dati è stata aperta da ricercatoridell'Institut Charles Sadron a Strasburgo edell'Università di Aix-Marseille, in Francia, chefirmano un articolo pubblicato su "Nature Communications".Rispetto ai dischi rigidi attuali la tecnologia apolimeri, lunghe catene di molecole caratterizzatedalla ripetizione di unità strutturali dette monomeri,permetterebbe una riduzione delle dimensioni di circa100 volte.
(Cortesia Jean-François Lutz, Institut Charles Sadron, CNRS) Da diversi anni i ricercatori studiano la possibilitàdi registrare informazioni usando come singole celledi memoria i monomeri che compongono i polimeri.Di recente è stato dimostrato che è possibilecostruire catene polimeriche in cui ogni singolaunità monomerica rappresenta un bit.In questo modo diventa possibile scrivere unaquantità impressionante di dati in uno spaziomolto piccolo: basti pensare al DNA di una cellula,che è appunto una molecola polimerica, in cui sonoarchiviate tutte informazioni necessarie allacreazione e al funzionamento di un organismo.L'uso di questa tecnica di archiviazione delleinformazioni si è però finora scontrata con unadifficoltà: leggere i bit, ovvero le unità di base checodificano le informazioni espresso sotto formadi valori binari, 0 o 1, che in precedenza eranostati scritti nel polimero. Ora Jean-François Lutze colleghi hanno dimostrato che, usando particolarimolecole polimeriche, è possibile leggere i dati conuna tecnica standard di spettrometria di massa.I polimeri usati dai ricercatori sono costituiti dadue differenti tipi di gruppi fosfato, che rappresentanorispettivamente i bit 0 e 1, intervallati ogni ottounità monomeriche, corrispondenti a un byte,da una molecola che instaura un legame fragile con il byte successivo.La rottura di questo legame permette poi di procederealla lettura del byte con uno spettrometro di massa.Nella loro prova di concetto, i ricercatori ha scrittoe letto in un polimero la parola "Sequence" in codiceASCII, che assegna a ogni sequenza di otto bituna lettera o un segno di punteggiatura.Anche se la procedura manuale usata dai ricercatoriper compiere queste operazioni di scrittura e letturarichiede qualche ora, sviluppando un appositoprogramma per il controllo di questa attivitàdovrebbe essere possibile ridurre il tempo necessarioa pochi millisecondi.