blogtecaolivelli

CNR: L'intelligenza artificiale esplora il clima e trova conferme e novità


 12 gennaio 2018Comunicato stampa -In una ricerca dell'Iia-Cnr, pubblicata sulla rivistaScientific Reports del gruppo Nature, reti di neuroniartificiali - che apprendono il funzionamento delsistema climatico dai dati osservati nel passato -confermano le azioni umane come causa principaledel riscaldamento globale recente e conducono anuove scoperte sui cambiamenti climatici dell'ultimosecolocomputer sciencetecnologiaclimaRoma, 12 gennaio 2018 -Le applicazioni dell'intelligenza artificiale (IA), sia inambito scientifico che tecnologico, sono molto numerose.Pochi, tuttavia, si aspetterebbero che l'IA possa aiutarcia comprendere le origini di un problema attuale epressante come quello dei cambiamenti climatici.Una ricerca recente dell'Istituto sull'inquinamentoatmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche(Iia-Cnr), pubblicata sulla rivista Scientific Reportsdel gruppo Nature e condotta in collaborazione conl'Università di Torino e l'Università di Roma Tre, hamostrato come modelli di reti di neuroni artificiali(le cosiddette reti neurali) siano in grado di 'comprendere'i complessi rapporti tra i vari influssi umani o naturali eil comportamento climatico."Il cervello di un bambino che cresce aggiusta pian pianoi propri circuiti neuronali e impara infine semplici regolee relazioni causa-effetto che regolano l'ambiente in cuivive, per esempio per muoversi correttamente all'internodi esso", spiega Antonello Pasini, ricercatore dell'Iia-Cnre primo autore della ricerca. "Come questo bimbo,il modello di cervello artificiale che abbiamo sviluppatoha studiato i dati climatici disponibili e ha trovato lerelazioni tra i fattori naturali o umani e i cambiamenti delclima, in particolare quelli della temperatura globale".Finora, l'individuazione delle cause del riscaldamentodel pianeta è studiata quasi esclusivamente mediantemodelli climatici globali che utilizzano la nostra conoscenzafisica del funzionamento dell'atmosfera, dell'oceanoe delle altre parti che compongono il sistema clima."Tutti questi modelli attribuiscono alle azioni umane,in particolare all'emissione di gas serra comel'anidride carbonica, l'aumento delle temperaturenell'ultimo mezzo secolo, e questa uniformità dirisultati non sorprende, poiché i modelli sono piuttostosimili tra loro. Un'analisi completamente diversaconsentirebbe pertanto di capire meglio se e quantoquesti risultati siano solidi", continua Pasini.Questo è quanto hanno realizzato i ricercatori,con un modello che 'impara' esclusivamente daidati osservati e non fa uso della nostra conoscenzafisica del clima. "In breve - evidenzia Pasini -le reti neurali da noi costruite confermano che lacausa fondamentale del riscaldamento globaledegli ultimi 50 anni è l'aumento di concentrazionedei gas serra, dovuto soprattutto alle nostre combustionifossili e alla deforestazione. Ma il nostro modellopermette di ottenere di più: ci dà informazioni sullecause di tutte le variazioni di temperatura dell'ultimosecolo. Così, si vede che, mentre l'influsso solarenon ha avuto alcun peso sulla tendenza all'aumentodegli ultimi decenni, le sue variazioni hanno causatoalmeno una parte dell'incremento di temperaturacui si è assistito dal 1910 al 1945.La pausa nel riscaldamento registrata tra il 1945 e il1975, invece, è dovuta all'effetto combinato di un ciclonaturale del clima visibile particolarmente nell'Atlanticoe delle emissioni antropiche di particelle contenentizolfo, a loro volta causa di cambiamenti nel ciclonaturale".La ricerca chiarisce quindi nel dettaglio i ruoli umani enaturali sul clima. "E conferma la conclusione che i primisiano stati molto forti e influenti almeno a partire dalsecondo dopoguerra", conclude Pasini."Ma questa non è una notizia negativa, anzi: significache possiamo agire per limitare le nostre emissioni edevitare conseguenze peggiori anche in Italia, paeseparticolarmente vulnerabile dal punto di vista climatico-ambientale".