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Editing genetico


 Editing genetico: un vertice internazionale sulle questioni etiche
© Matthias Kulka/CorbisLa possibilità di modificare il patrimonio geneticoumano apre molte questioni etiche, soprattuttose si interviene sulle cellule germinali, alterandoanche il genoma delle generazioni successive.Un intervento "migliorativo" è accettabile solose è terapeutico o ci sono altre opzioni?Scienziati ed esperti riuniti a Washington DC hannodiscusso nei giorni scorsi alla ricerca di risposteagli  interrogativi posti dai recenti progressi nelcampo dell'editing geneticodi Dina Fine Marongeneticaeticasocietàmedicina"Oggi sentiamo di essere vicini alla capacità dialterare l'ereditarietà umana", ha detto DavidBaltimore, premio Nobel e virologo al CaliforniaInstitute of Technology, l'1 dicembre scorso inoccasione dell'apertura di un vertice sull'editinggenetico umano tenutosi a Washington, DC.Grazie alle moderne tecnologie l'editing genetico -la modificazione del genoma umano con aggiunte,sottrazioni o alterazioni - sta diventando semprepiù concreto. "Quando saremo pronti a dire cheabbiamo una buona giustificazione per usare lamodificazione genetica ai fini della valorizzazioneumana?», si è chiesto Baltimore.Per ricercatori, medici e studiosi di etica partedel problema è proprio definire il termine"valorizzazione", e decidere se sarebbe un passonella direzione giusta, come suggerisce la parola.Parlando di valorizzazione ci si riferisce semplicementeall'incremento del tono muscolare e ad altrecaratteristiche desiderabili, come l'orecchio assoluto,o il termine comprende anche misure per garantireuna salute migliore attraverso la prevenzione dellemalattie?Alcuni scienziati non concordano sul fatto che alcunitipi di editing genetico sarebbero preziosi per aiutarei pazienti: secondo un importante ricercatore, peresempio, spesso quella tecnologia non sarebbenecessaria, mentre un altro ha parlato di un disperatobisogno per la clinica. Il vertice internazionale sullamodificazione genetica che si è chiuso il 3 dicembre -sponsorizzato dalla Royal Society della Gran Bretagna,dall'Accademia cinese delle scienze, e dalle Accademienazionali degli Stati Uniti -ha affrontato queste spinose questioni durante tregiorni di discussioni, a volte accese, sulla modificazionedel genoma umano.
© Digital Art/CorbisBaltimore, che ha presieduto ilvertice, ritiene che per tracciare la linea di demarcazionedella valorizzazione, il fattore determinante è se ilcambiamento sarebbe accessorio o terapeutico."Secondo il mio parere il miglioramento è qualcosadi opzionale", dice. "Non c'è un problema che mettea rischio la vita." Modificare il gene PCSK9, per esempio,potrebbe ridurre il rischio di malattie cardiovascolari eper una persona con un LDL (il colesterolo "cattivo") altopotrebbe fare la differenza tra la vita e la morte, diceBaltimore. In tal caso l'intervento sarebbe terapeutico.Rimane, tuttavia, poco chiaro se in futuro si potrannoattuare "miglioramenti" che sono considerati più opzionali.Prendiamo il gene DEC2. Modificandolo, si potrebbedare a una persona la capacità di funzionare come queirari individui che sono nati con una variante chepermette di essere in forma con poche ore di sonno.E' una caratteristica che per la maggior parte dellepersone non è necessaria, ma che potrebbe essereutile per un soldato in battaglia, per esempio.In definitiva, in futuro si avranno "certamente" dei miglioramenti di vario genere, dice Fyodor Urnovdella Sangamo BioSciences, una società che stalavorando nell'ambito dell'editing genetico.Il principale problema, dice, è quando accadrà.Più economica e più efficiente, la tecnologia diediting genetico che permette agli scienziati dimanipolare il genoma umano con maggiore facilitàe precisione rispetto al passato sta costringendoi ricercatori a considerare con urgenza tali questioni.In particolare, si sta guardando alla CRISPR, acronimoche sta per Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats (cluster di sequenzenucleotidiche ripetute regolarmente intervallate).La CRISPR è una potente tecnologia chepermette la modifica - con una sostituzione ouna riparazione - di più geni in una sola volta inanimali, vegetali e cellule umane.Questa "dinamo" biologica potrebbe aiutarci acomprendere appieno la biologia umana di base,e anche aiutare pazienti che necessitano di curemediche.Il metodo ha anche sollevato nuove polemiche etiche.La scorsa primavera alcuni ricercatori cinesi hannoannunciato di aver usato la CRISPR per modificareil genoma di embrioni umani non vitali, che nonpotevano svilupparsi in bambini.Hanno scoperto che il metodo non è ancora abbastanzaaccurato per essere usato negli embrioni umani, e chesembrava introdurre mutazioni inaspettate in altreparti del genoma.Le discussioni di questa settimana porteranno auna dichiarazione di consenso che fornisce alcuneindicazioni sul modo in cui avvicinarsi all'uso di questae di altre tecnologie di editing genetico più  vecchie,come le nucleasi a dita di zinco e gli enzimi chiamatieffettori transattivatori (TALE).Nel frattempo, le Accademie nazionali stannolavorando a diversi studi relativi al come risponderea queste domande per il lavoro su altre specie.
©Andrew Brookes/CorbisIl problema trattato aWashington DC è quando e come applicare lamodificazione genetica in applicazioni di ricercae cliniche nell'uomo. L'editing genetico potrebbeincludere l'alterazione di geni in una singola persona- diciamo per curare la leucemia in un pazienteo produrre un cambiamento estetico - ma, cosapiù controversa, potrebbe anche includeremodificazioni alla linea germinale che poi porterebbeall'alterazione del genoma dei figli dell'individuo,dei nipoti e delle generazioni successive, conripercussioni potenzialmente sconosciute.Anche se nel corso della riunione la maggior partedegli scienziati è apparsa entusiasta dell'idea dieseguire un editing genetico per curare le malattienei singoli pazienti, c'è stata più cautela rispettoalle modificazioni a cellule uovo, spermatozoi oembrioni, che potrebbero avere ripercussionidurature nelle generazioni future.Il primo obiettivo - per esempio, con l'uso di tecniche di editing genetico per inattivare irecettori per l'HIV e ottenere la resistenza dellecellule del sangue al virus (a cui la Sangamo BioSciences sta lavorando con studi clinci) - èdiverso, dicono, da quello di aiutare i genitoriportatori di geni per la malattia di Huntingtonad avere un figlio che non soffra della malattia(una modifica del genoma che potrebbe esseretrasferita alle generazioni future e che probabilmentenon sarebbe necessaria molto spesso).In un intervento del 1° dicembre, Eric Landerdel Broad Institute ha detto che la necessità diusare la modificazione della linea germinalerimarrebbe ristretta a rarissimi casi grazie allealtre tecniche di riproduzione già disponibili,come la fecondazione in vitro che potrebbeaiutare la maggior parte delle persone.La cosa più importante per evitare malattiegenetiche è incrementare l'accesso ai test genetici,etto. "Dovremmo ricordarci che la stragrandemaggioranza delle persone con una malattia recessivanon sa di esserne portatore", ha detto.Armata dei dati genetici, la gente potrebbe rivolgersiai mezzi di prevenzione esistenti, come la fecondazionein vitro o la diagnosi genetica pre-impianto perconcepire una prole sana.Eppure, a livello clinico la necessità di una modificadella linea germinale sembra più reale e forseaddirittura ovvia. George Daley della Harvard MedicalSchool, ha detto che lui e il suo team hanno vistomolti pazienti affetti da sindrome da deficienza delgene NEMO, una malattia in cui un gene difettosoereditato rende debole il sistema immunitario emette i pazienti a rischio di gravi infezioni.Il suo gruppo ha visto famiglie che per curarequesti pazienti cercavano di avere un secondo figlio -a volte soprannominato "fratello salvatore" - nellasperanza che il midollo osseo del secondo bambinopotesse essere usato per aiutare il fratello maggiore.Attualmente però nelle famiglie che cercanodi concepire il secondo figlio i genitori sono spessoanziani e questo probabilmente contribuisce alladifficoltà a concepire rapidamente con la fecondazionein vitro, dice. In questi casi le famiglie potrebberorisparmiare tempo e forse avere maggiore successose la CRISPR fosse disponibile per contribuire agarantire un buon risultato con un singolo embrione,dice. La questione - dice Baltimore - si riduce alladomanda se si debbano considerare solamente lestatistiche o l'essere umano. In ogni caso, anchese sono situazioni rare, ci sono, e non possonoessere ignorate. Forse il solo fatto che la CRISPRpotrebbe essere eseguita è una ragione sufficienteper lasciarla in gioco.La necessità di un indirizzo sul modo in cui affrontarequesti problemi è innegabile, considerata la gammadi opinioni espresse alla conferenza.Ma un indirizzo non è una legge.E questa in realtà può essere una buona cosa.Un indirizzo può essere più maneggevole di unalegge, ed è più facile ottenere un consenso tra gliscienziati che lavorano nel settore che tra chi nonlavora nel campo, dice Baltimore.In assenza di un organismo internazionaleconcordemente riconosciuto come adatto a farrispettare regolamenti internazionali in materiadi editing genetico, ci sono già precedenti storicidi linee guida che - come nel caso della ricercasulle cellule staminali - lasciano le ulteriorispecificazioni alle autorità locali.Una volta proclamata la dichiarazione di consenso,nelle prossime settimane e mesi, pazienti, scienziatiche lavorano in laboratorio, esperti di etica epersonale medico staranno a guardare con attenzioneciò che succedere(La versione originale di questo articolo è apparsa su www.scientificamerican.com il 3 dicembre 2015. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)