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La biblioteca de "Il nome della rosa"


Fonte: InternetLa biblioteca che ha ispirato Umberto Eco per"Il nome della rosa"Ecco dov'è la biblioteca-labirintodell'abbazia benedettina descritta nel romanzodi Umberto Eco"La biblioteca è un labirinto: potreste entrare e nonritrovare più l'uscita".Così è descritta la spettacolare e misteriosa bibliotecadell'abbazia benedettina nella fiction Tv "Il nome della rosa", tratta dall'omonimo romanzodi Umberto Eco.Una biblioteca che, purtroppo, non esiste nella realtà.Molte delle scene, specie degli interni, sono state giratea Cinecittà, dove è stato ricostruito il set con tanto diabbazia (anche se alcune riprese sono state fatte in Italia,tra Roccascalegna in Abruzzo elaSacra di San Michele in Piemonte).
Tuttavia, nella mente di Eco che l'ha descritta neiminimi particolari, c'era chiaramente un luogo da luivisitato durante la stesura delle pagine del bestseller:la Stiftsbibliothek di San Gallo, la biblioteca all'internodell'abbazia benedettina svizzera.Con oltre 1200 anni di storia, è considerata una dellepiù importanti biblioteche del mondo, tanto da esserestata inserita dall'Unesco nella lista dei Patrimonidell'Umanità, insieme all'intero complesso abbazialenaturalmente.La biblioteca custodisce 150mila tra libri e manoscrittiantichi, alcuni rarissimi e di enorme valore: si contanoall'incirca 2100 codici miniati, come quelli a cui lavoranoi monaci nel romanzo./film/fiction, la metà dei quali diepoca medievale e di origine antico alto tedesca, irlandese,carolingia ecc.
Proprio per via dei testi che vi si possono trovare, sonotantissimi gli studiosi che la visitano e ne consultano i volumiogni anno. I libri vanno dalla paleografia alla storia dell'arte,della musica alla letteratura, dalla filologia latina e germanicaalla storia del diritto e della medicina, dalla teologia alle scienze.Insomma, tutto lo scibile umano è contenuto in questoscrigno di cultura.La storia dell'abbazia e della biblioteca è antichissima erisale all'anno 612, quando il monaco irlandese Gallo si ritirò nella valle superiore dello Steinach, nella Svizzeraorientale, per condurre una vita da eremita.Negli anni, attorno a lui, si radunarono alcuni discepoli,ma fu nel 719 che l'abate Otmar trasformò il luogo in unmonastero.L'introduzione della Regola benedettina avvenuta nel 747,cheobbligava i monaci a letture quotidiane, gettò le basiper la creazione dell'attuale biblioteca, attorno alla qualeben presto si costituì anche una scuola.Nel corso dei secoli la biblioteca si è ampliata, sulla basedi una mappa chiamata "pianta di San Gallo".La pianta descrive una completa abbazia benedettina,comprese le chiese, le abitazioni, le stalle, le cucine,i laboratori, la distilleria, l'infermeria e un edificioimpiegato per i salassi. Questa pianta non fu mai veramentereplicata, ma il sito attuale non è molto diverso.Tuttavia, la piantina, realizzata in pergamena e tuttoraconservata all'interno della biblioteca di San Gallo, fuconsiderata la struttura ideale di un'abbazia benedettinae venne presa a modello da molti altri monasteri.Per la Svizzera è uno dei documenti più importantiche esistano.La biblioteca di San Gallo può essere visitata.Ospita una mostra permanente sulla storia del luogoe la pianta originale oltre ad alcune immagini che nemostrano l'evoluzione nel corso dei secoli, ma spessosi tengono anche esposizioni temporanee.È un viaggio emozionante nella storia, nella letteraturae nell'arte quello che si fa quando si visita laStiftsbibliothek di San Gallo, nell'omonimo Cantonedella Svizzera.La biblioteca è il centro del romanzo "Il nome della rosa" scritto da Umberto Eco nel 1986, da cui stato stati trattiun film di grande successo interpretato da Sean Connerynel 1986 e una fiction Tv in onda su Rai1 nel 2019 conJohn Turturro, e tutti sanno come finisce (chi non lo sa,legga il libro).