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Nella mente di un verme per capire i blocchi di memoria


Fonte: Le Scienze20 febbraio 2019
Un particolare fenomeno, chiamatoblocco di memoria, che si manifestanei processi di apprendimento, nonè dovuto a un problema nel meccanismodi formazione dei ricordi, quanto piuttostoa un'incapacità di recuperarli.Lo ha stabilito un nuovo studiosperimentale condotto su C. elegans,un piccolo verme con sole 302 cellulenervose(red)memoriaapprendimentoGli studiosi lo chiamano blocco di memoria,o blocco di Kamin.Si verifica quando un animale che hagià imparato a rispondere a un inputpercettivo, per esempio un suono, inseguito non riesce ad apprendere arispondere a un input di tipo diverso,come un lampo di luce, se questoviene presentato insieme al primo.Si tratta di un meccanismo fondamentaleper il processo di apprendimentodall'esperienza, in cui ha un ruolocentrale la presenza di un effettosorpresa.Ora uno studio pubblicato sulla rivista "Scientific Reports" da Derek van der Kooy e colleghidell'Università di Toronto, in Canada,ha scoperto che questo blocco non èdovuto a un problema nel meccanismodi formazione dei ricordi, quanto piuttostoa un'incapacità di recuperarli.Il risultato è stato ottenuto studiando Caenorhabditis elegans, un piccolo vermelungo solo un millimetro, che rappresentauno degli organismi più utilizzati neilaboratori di biologia, per la sua semplicità:il suo sistema nervoso è formato da 302cellule nervose, la cui posizione è nota concertezza.
Per studiare il blocco di memoria in C. elegans,van der Kooy e colleghi hanno utilizzato duesostanze: il sale e la benzaldeide, che conferiscealle mandorle il loro caratteristico sapore.Normalmente i vermi sono attratti da questedue sostanze, ma gli autori ne hannoaddestrato alcuni a sviluppare una forteavversione al sapore del sale o all'odoredella benzaldeide. Hanno poi mostrato chel'avversione per ciascuna di esse potevaessere soppressa presentandole insiemenell'ambiente intorno a verme.Approfondendo a livello biochimico il processo,hanno evidenziato che il ricordo dell'avversionedella benzaldeide, per esempio, si era formato,ma non poteva essere recuperato:il verme l'aveva dimenticato."Questo dato è molto interessante perchécontraddice la classica interpretazione delblocco, in cui si ritiene che un elemento disorpresa sia necessario perché vengadisturbata la seconda associazione", haspiegato Daniel Merritt, primo autoredell'articolo. "I nostri dati mostrano che lamemoria si forma ma è l'espressione di uncomportamento che è soppresso in qualchemodo".L'effetto del blocco dura circa quattro ore.Cosa succede nella mente del verme durantequel tempo?"Questa è la grande domanda", ha rispostoMerritt, che ora sta lavorando per scoprire partidel cervello dei vermi che aiutano a integrare lerisposte di apprendimento del sale e dellabenzaldeide."Essere in grado di descrivere appieno icambiamenti molecolari che stanno avvenendonella memoria è decisamente affascinante, mala memoria umana è troppo effimera e nebulosaper poter fissare qualcosa", ha concluso il ricercatore."Studiandolo nei vermi, stiamo davvero facendomolti progressi nel capire esattamente cosa stasuccedendo quando i ricordi sono formati erecuperati, con un approccio molecola per molecola".