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Nessun ultimo rifugio per i Neanderthal in Europa


Fonte Le Scienze28 gennaio 2019
 Una nuova datazione dei reperti dellagrotta spagnola di Bajondillo ha mostratoche i primi esseri umani moderni hannoiniziato a sostituire i Neanderthal fra i45.000 e i 43.000 anni fa nella penisolaiberica meridionale.La scoperta fa cadere l'ipotesi per cui aGibilterra e dintorni i Neanderthal avreb-bero resistito più che altrove nel restodell'Europa all'invasione dei nostri antenatiNeanderthalantropologiapaleontologiaI primi esseri umani moderni sarebberogiunti nella penisola iberica fra 45.000 e43.000 anni fa, ovvero prima - non dopo- l'arrivo nel resto d'Europa.Questa nuova datazione potrebbe implicareche quella parte del continente europeo nonsia stata per i Neanderthal il rifugio che,come invece finora ritenuto, avrebbe permessoloro di sopravvivere molto più a lungo rispettoagli altri neanderthaliani europei.È lo scenario ricostruito da Francisco J.Jiménez-Espejo dell'Instituto Andaluz deCiencias de la Tierra e colleghi, sulla basedi una nuova datazione dei reperti scopertinella grotta di Bajondillo, vicino a Malaga.Lo studio èpubblicato su "Nature Ecology and Evolution".La scomparsa dei Neanderthal in quasitutta l'Europa occidentale è di solito fattarisalire a circa 39.000 anni fa, con l'eccezionedelle regioni meridionali della penisola iberica,dove sembrava che la transizione dallacosiddetta cultura musteriana (caratterizzatada tecniche di scheggiatura della pietra tipica-mente associate ai Neanderthal) a quellaaurignaziana (con tecniche di scheggiatura piùsofisticate, tipiche degli esseri umani moderni),fosse avvenuta circa 32.000 anni fa.
In primo piano un cranio Neanderthal (sinistra)e uno dei primi umani moderni con, a fianco, duestrumenti litici tipici delle rispettive tecniche discheggiatura della pietra. Sullo sfondo la grottadi Bajondillo e la baia di Malaga.(Cortesia Università di Siviglia)Ora Jiménez-Espejoe colleghi hanno proceduto a una nuova datazioneal radiocarbonio dei resti di legna carbonizzata edi conchiglie trovati nei diversi livelli di sedimentinella grotta di Bajondillo; in questo sito sono statiscoperti reperti sia neanderthaliani sia umanimoderni, da cui risulterebbe che i più antichi eprimitivi manufatti aurigniaziani risalirebbero a45.000-43.000 anni fa e quelli di fattura piùclassica a 38.000 anni fa.L'occupazione del sito di Bajondillo da partedegli esseri umani moderni non è avvenuta inconcomitanza con uno dei periodici forti raffred-damentidel clima (noti come eventi di Heinrich)che fra 110.000 e 10.000 anni fa si sononumerose volte alternati a periodi più caldi(eventi di Dansgaard-Oeschger);quei raffreddamenti periodici quindi nonavrebbero influito sull'avvicendamento delledue culture, come invece si sarebbe potutosupporre se quella transizione fosseavvenuta 30.000 anni fa.
Mappa di siti archeologici dell'Europa occidentalecon industrie litiche aurignaziane, tipiche degliesseri umani moderni, risalenti a 44.000-42.000anni fa. (Cortesia Università di Siviglia)La ricerca suggerisce inoltre la possibilità chealmeno parte degli esseri umani moderni arrivatiin Europa vi siano giunti non da est, maattraversando lo stretto di Gibilterra, consideratoche recenti ricerche hanno suggerito che i nostrilontani antenati fossero in grado di solcare leacque già 50.000 anni fa.Ora gli autori intendono effettuare ulteriori ricercheper capire se la nuova datazione di Bajondillo siarappresentativa di una completa sostituzione deiNeanderthal in tutta la penisola ibericameridionale o la spia di uno scenario più complessoin cui vi sia stata una coesistenza delle duepopolazioni per diversi millenni.