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Una soluzione per l'enigma delle statue di Rapa Nui


Fonte: Le Scienze14 gennaio 2019
Le enigmatiche statue dell'isola di Pasquasorgono in corrispondenza delle sorgentidi acqua dolce, fondamentali per il sostentamento.Lo ha stabilito un nuovo modello quantitativo,che offre anche un'interpretazione delsignificato dei misteriosi monumenti:probabilmente rappresentavano antenatidivinizzati e celebravano la condivisionequotidiana delle risorse(red)antropologiaarcheologiaL'Isola di Pasqua, o Rapa Nui, secondo il suonome indigeno, si trova a 3600 chilometri aovest delle coste del Cile ed è famosa perla straordinaria ed enigmatica testimonianzaarcheologica di un'antica popolazione che viera insediata: circa 900 gigantesche statueantropomorfe, i moai, che si ergono supiedistalli di pietra chiamati ahu.La realizzazione di queste opere, datatetra il XIII e il XVI secolo, richiese certamenteuna quantità enorme di tempo e di energie,ma il loro significato non è noto.Sulla rivista "PLOS ONE",un gruppo internazionale di ricerca guidatoda Matthew Becker della California StateUniversity a Long Beach propone ora unaspiegazione della distribuzione delle statuenell'isola: sorgono tutte in corrispondenzadelle risorsa più preziosa per la sussistenzadegli abitanti, vale a dire l'acqua dolce.
Credit: Juice Images/AGF"La questione della disponibilità di acqua o dellasua mancanza è stata spesso citata dai ricercatoriche studiano i resti di Rapa Nui", spiega Carl Lipo,antropologo della Binghamton University."Quando abbiamo iniziato a esaminare idettagli dell'idrologia dell'isola, abbiamo notatoche durante la bassa marea le sorgenti d'acquaemergevani in alcuni punti lungo la costa, chenon sono certo evidenti a prima vista".Studiando le aree intorno agli ahu, i ricercatorihanno poi verificato che si trovano esattamentein corrispondenza dei siti in cui emerge l'acquadi falda.E più si approfondivano le ricerche, più loschema appariva coerente."Molti ricercatori, compresi noi, hanno a lungoipotizzato una correlazione tra i monumenti ediversi tipi di risorse, come acqua, terreniagricoli e risorse marine", aggiunge RobertDi Napoli ricercatore dell'Universitàdell'Oregone autore principale dello studio."Tuttavia, queste correlazioni non sono maistate verificate quantitativamente o si sonorivelate non significative statisticamente: il nostro studio è basato su un modellospaziale quantitativo che mostra chiaramenteche gli ahu sono associati a fonti di acquadolce in un modo che non avviene peraltre risorse".Gli autori danno anche un'interpretazionedel significato delle statue, che getta unaluce sul tipo di società dell'isola."I monumenti si trovano in luoghi con accessoa una risorsa fondamentale per gli isolani: lestatue rappresentavano probabilmenteantenati divinizzati e celebravano di condivisionequotidiana dell'acqua e anche del cibo, avvenutaper generazioni; questa conoscenza era basatasui legami familiari e sociali, così come sulpatrimonio culturale, che rafforzava la conoscenzadella precario sostentamento sull'isola", spiegaTerry Hunt ricercatore dell'Università dell'Arizona,coautore dell'articolo, sottolineando comequesto sia un aspetto cruciale per spiegareil paradosso dell'isola. "Nonostante le risorselimitate, gli isolani riuscirono a condividereattività, conoscenze e risorse per oltre 500 anni".