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L'influenza culturale sui suoni delle lingue


Fonte: Le Scienze14 marzo 2019
Antichi cambiamenti nella dieta - in particolarela diffusione dell'agricoltura e di alimenti bencotti - hanno influito sulla diffusione nellelingue di alcuni suoni consonantici, comequelli delle consonanti "f" e "v"linguaggioantropologiaI suoni presenti nelle lingue sono stati inparte plasmati da cambiamenti nellabiologia umana indotti a loro volta dacambiamenti culturali, e in particolareda modificazioni nella dieta.E' la la conclusione a cui è giunto un gruppointernazionale di linguisti e antropologicoordinati da Damian E. Blasi dell'Universitàdi Zurigo, che firmano un articolo pubblicato su "Science".Secondo la teoria prevalente, le strutturefonatorie che permettono il linguaggio umanosi sarebbero formate in coincidenza conl'emergere diHomo sapiens, circa 300.000anni fa, e sarebbero rimaste immutate daallora.Questa ricostruzione non spiega però ilfatto che i suoni presenti nelle diverse linguesono tutt'altro che uniformi.Alcuni di essi si ritrovano pressoché in tuttele lingue, come le vocali di base e consonanticome la "m", ma svariate consonanti - comela "f" e "v" - pur essendo molto diffuse nellelingue moderne, lo sono molto meno in altrelingue, e altre ancora, come i "click"(ottenuti facendo schioccare la linguacontro il palato) sono presenti solo in alcuneetnie dell'Africa meridionale e orientale.
L'uso di modelli biomeccanici ha mostrato comela produzione di suoni come la "f" sia facilitatodall'assetto delle strutture orofacciali che sisviluppo in seguito all'abitudine di consumarecibi morbidi (a sinistra) rispetto a quello favoritoda cibi più duri e resistenti. (Cortesia Scott Moisik)Blasi e colleghi hannoripreso un'ipotesi avanzata nel 1985 dallinguista Charles F. Hockett, che aveva osservatocome le cosiddette consonanti labiopalatali -come "f" e "v" - fossero molto più frequenti nellelingue di popolazioni che avevano accesso a unadieta a base di cibi più morbidi.Attraverso una serie di misurazioni dellestrutture mascellari e mandibolari di cranidi varia epoca e origine geografica e disimulazioni biomeccaniche di diverse struttureorofacciali umane, i ricercatori hanno orafornito una conferma di questa ipotesi, maindividuando un meccanismo di modificazionedelle strutture fonatorie più complesso diquello originariamente suggerito da Hockett.Via via che i frutti della caccia e della raccoltariducevano la loro presenza nella dieta,spiegano i ricercatori, e l'introduzione dellaceramica rendeva possibile cottura accuratadei cibi, la forza da imprimere con il morso -e quindi la sua importanza - diminuiva.Un morso potente però aiuta a mantenereanche da adulti una posizione sostanzialmenteallineata dei denti superiori e inferiori, qualequella che si presenta nei bambini.Di fatto, la perdita dell'abitudine a dare morsipotenti per incidere e strappare gli alimentidetermina un leggero avanzamento dei dentidell'arcata superiore rispetto a quelli dell'arcatainferiore.Questo facilita notevolmente l'emissione deisuoni labiopalatali, che vengono prodotti sfiorandoo toccando con il labbro inferiore i denti superiori,e quindi la loro diffusione in una lingua.