blogtecaolivelli

Le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza


Fonte: Le ScienzelLe disuguaglianze nella distribuzionedella ricchezza fra i membri di una societàhanno iniziato a diventare rilevanti duranteil Neolitico, con l'avvento dell'agricoltura edell'allevamento.A parità di sviluppo economico, le anticheculture del Nord e Centro America eranoperò più ugualitarie di quelle del VecchioMondo(red)archeologiaecomomiaNella storia dell'umanità, le disuguaglianzenella distribuzione della ricchezza hannoiniziato ad accentuarsi durante il Neolitico esono generalmente aumentate con la domestica-zione di piante e animali e con la complessitàdelle strutture sociali.Queste disuguaglianze, inoltre, sono statedecisamente più marcate nelle società euroasiaticheche in quelle dell'America settentrionale e centrale.A stabilirlo è lo studio di un gruppo di ricercatoridiretto da Timothy A. Kohler della WashingtonState University a Pullman, negli Stati Uniti, chene riferiscono su "Nature".
Uno dei più antichi insediamenti agricoli nellacosiddetta mezzaluna fertile, nell'attuale Siria,risalente all'8000 a.C. (Cortesia Dr. AlejandroPérez-Pérez, University of Barcelona)Gli archeologi si interrogano da tempo sulledifferenze di accesso alle risorse nelle societàpiù antiche, ma si sono scontrati con la difficoltàdi individuare variabili che riflettessero lacondizione economica delle famiglie e  al tempostesso permettessero un confronto fra culture edepoche diverse.(Le offerte collocate nelle tombe, per esempio,non sono un buon parametro, dato che letumulazioni che  possiamo ritrovare oggi eranoriservate in genere a persone di stato socialeelevato e non sono rappresentative di tutta lapopolazione.)Kohler e colleghi hanno ora mostrato che unparametro relativamente semplice e universaledella capacità economica di una famiglia sonole dimensioni delle case all'interno di una comunità.Nelle società in cui gran parte delle persone hannouna posizione economica simile, le abitazionitendono ad avere le stesse dimensioni.Ma per i gruppi in cui alcuni hanno una ricchezzamaggiore di altri, si osserva di solito la coesistenzadi case piccole e grandi.
Una famiglia delle cultura BaYaka, dell'Africacentrale, ancora oggi prevalentemente deditaalla caccia e raccolta. (Cortesia Gul Deniz Salali)Sulla base dei dati raccolti i ricercatori hannorilevato una maggiore disparità economica nei sitiagricoli rispetto a quelli occupati da cacciatori-raccoglitori o da popolazioni con un'economia "mista"(costituite da piccoli gruppi che integravano piccolecolture con le risorse ottenute con la caccia ola pesca), e questa disparità era tanto maggiorequanto più era importante la domesticazionedi grandi mammiferi e l'estensione delle coltivazioniagricole. A questo si sovrappone poi il livello di strutturazionee complessità della società, con la creazione diélite politiche.I risultati hanno mostrato che i siti eurasiaticiavevano raggiunto livelli di disuguaglianzasignificativamente più elevati rispetto a quellinordamericani, anche quando le rispettiveeconomie agricole erano durate per periodidi tempo equivalenti.Per realizzare i confronti i ricercatori hannoadattato un classico strumento socioeconomico,il cosiddetto indice di Gini, sviluppato più di unsecolo fa dallo statistico e sociologo italianoCorrado Gini. In teoria, un paese in cui vi è unadistribuzione della ricchezza perfettamenteequa avrebbe un indice di Gini pari a 0, mentreun paese in cui tutta la ricchezza è concentratain una sola famiglia avrebbe un indice pari a 1.
Terracotte pueblo rinvenute a Pueblo Bonito,nel New Mexico, risalenti a 1000 anni fa circa.I ricercatori hanno scoperto che l'indice di Ginidelle società di cacciatori-raccoglitori è tipicamente0,17, il che segnala una bassa disparità nelladistribuzione delle risorse, coerente con l'elevatamobilità che rende difficile l'accumulazione dellaricchezza.Nel caso delle antiche economie miste, l'indicesale a 0,27 e cresce ulteriormente - in media a0,35 - nelle società in cui l'agricoltura predominavanettamente.Questa media nasconde però forte differenze:se nel Nuovo Mondo l'indice difficilmente superavalo 0,3, nel Vecchio Mondo si raggiunge anche unindice pari a 0,59.Per dare un'idea più concreta del significato diquesti valori, l'articolo riporta anche alcuni esempidell'indice di Gini di paesi contemporanei: l'indicedi Gini attribuito alla Grecia di oggi è 0,56 e quellodella Spagna 0,58 (l'Italia è a 0,59): valoridecisamente elevati, ma ancora ben inferiori a quelliattribuibili alla Cina (0,73) e agli Stati Uniti (0,80).