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Perché le ere glaciali sono diventate più lunghe


fonte: Le Scienze08 marzo 2019Perché le ere glaciali sono diventate più lunghe
Circa un milione di anni fa, la duratadelle ere glaciali si allungò moltissimo,passando da una media di 41.000 annia quasi 100.000 anni.All'origine di questa drammatica estensioneci fu un rallentamento della circolazioneoceanica nelle acque che circondanol'Antartideclimascienze della terraFu un rallentamento della circolazioneoceanica nelle acque della regione antartica,circa un milione di anni fa, a rendere le ereglaciali molto più rigide e lunghe.A scoprirlo è stato un gruppo internazionaledi ricercatori diretti da Adam P. Hasenfratz,del Politecnico di Zurigo, che firmano un articolo su "Science".Negli ultimi milioni di anni, il ciclo naturaledel clima terrestre è stato dominato dalregolare alternarsi di periodi glaciali einterglaciali, legati alle oscillazioni dell'orbitaellittica della Terra attorno al Sole e alleconseguenti variazioni nell'intensità dellaradiazione solare che raggiunge il pianeta.Tuttavia, fra 1,25 milioni e 700.000 anni facirca, i periodi glaciali sono diventati ancorapiù rigidi e sono più che raddoppiati, passandoda una durata media di circa 41.000 anni aquasi 100.000 anni.
Simulazione delle correnti oceanicheattorno all'Antartide. (© Science Photo Library / AGF)Per questo drastico cambiamento - noto cometransizione del Pleistocene medio - non è statopossibile individuare alcun indizio di una causaastronomica, un enigma complicato dall'assenzadi dati paleoclimatici abbastabza dettagliati percaratterizzare con precisione la transizione.Grazie ad alcuni carotaggi dei fondali mariniattorno all'Antartide eseguiti nel quadrodell'Ocean Drilling Project, Hasenfratz e colleghihanno ora colmate in parte questa lacunaricostruendo le variazioni di temperatura esalinità nell'oceano Australe durante gli ultimi1,5 milioni di anni.A questo scopo hanno analizzato le concentrazionidi oligoelementi e isotopi dell'ossigeno inglobatiall'interno dei microscopici gusci di foraminiferipresenti nei carotaggi dei sedimenti, che permettonodi risalire alle dinamiche di trasporto di calore,nutrienti e carbonio delle acque in ciascun periodo.L'analisi dei dati ha suggerito che durante latransizione del Pleistocene medio è avvenutoun progressivo aumento della salinità inprofondità e una parallela stabilizzazione deglistrati delle acque, con un indebolimento dellarisalita delle acque profonde ricche di nutrientie di carbonio, tratti tipici di un indebolimentodelle correnti oceaniche.Il mancato rimescolamento delle acque haridotto il passaggio della CO2dall'oceanoAustrale all'atmosfera, che secondo le stimedegli autori sarebbe diminuita di circa 40parti per milione, con un indebolimentodell'effetto serra di questo gas e unabbassamento delle temperature globali.L'effetto di questi cambiamenti sulla circolazioneatmosferica avrebbe poi causato un'ulterioreindebolimento delle correnti marine.Sarebbe dunque questo meccanismo di retroazione positiva ad aver provocato l'eccezionaleprolungamento delle ere glaciali. (red)