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E' un fungo la causa dell'estinzione di massa degli anfibi


Fonte: Le Scienze29 marzo 2019
Novanta specie di anfibi estinte e 500 indrammatico calo demografico nel giro di 50anni: è il drammatico bilancio della diffusionedi un temibile fungo patogeno al di fuori dellasua area d'origine, trasportato in tutto il mondodal commercio di specie esoticheanimalibiodiversitàmicrobiologiaIl commercio delle specie esotiche è responsabiledella diffusione in tutto il mondo di un fungopatogeno originario dell'Asia che oggi rappresentala più grave sfida alla sopravvivenza degli anfibie delle rane in particolare."Gli esseri umani - spiega  Ben A. Scheele,dell'Australian National University a Canberra,che ha coordinato uno studio sul fungo pubblicato su "Science" - stanno spostando piantee animali in tutto il mondo a un ritmo sempre piùrapido, introducendo agenti patogeni in nuove aree",con effetti disastrosi.Negli ultimi 50 anni, il fungo ha causato undrammatico calo demografico di oltre 500 speciee l'estinzione di 90, provocando la maggioreperdita di biodiversità dovuta a una malattia mairegistrata negli annali della biologia.
Rana della specie centro-americana Duellmanohyla soralia, a rischio estinzione.(Cortesia Jonathan E. Kolby, Honduras AmphibianRescue & Conservation Center)La malattia, chiamatachitridiomicosi, è provocata dai funghi del genereBatrachochytrium - in particolare da B. dendrobatidis e B. salamandrivorans - e degrada la cheratina dellacute, portando rapidamente alla morte gli animali.La sua presenza è stata registrata in più di 60paesi, e ha colpito con particolare virulenza l'Australia- dove in 30 anni ha portato al declino di oltre 40specie e all'estinzione di tre - e l'America centralee meridionale, dove hanno subito un forte declino448 specie. (In Africa, Nord America ed Europasono interessate rispettivamente 14, 10 e 5 specie.)L'unica parte del mondo in cui negli ultimi anni nonc'è stato un declino degli anfibi dovuto a questopatogeno è l'Asia, il continente d'origine del fungo,le cui specie locali sembrano avere acquisito neisecoli una certa resistenza alla malattia.Il picco del declino è stato raggiunto negli anniottanta, ma in seguito solo il 12 per cento dellespecie colpite ha mostrato segni di ripresa, mentreil 39 per cento continua a declinare.Secondo i ricercatori sono ancora molte le speciead alto rischio di estinzione da chitridiomicosi neiprossimi 10-20 anni e purtroppo, osserva Scheele,"è estremamente difficile eradicare questi funghida un ecosistema:  una volta che ci sono arrivati,sono lì per restare.Alcune specie hanno la fortuna di essere resistentiai funghi chitridi; ma questo significa che quellespecie, trasportando il fungo, fanno da serbatoioe rappresentano una costante fonte di patogeninell'ambiente".
Rana della specie sudamericana Gastrotheca testudinea.(Cortesia Tiffany Kosch)Sapere quali sono le speciea rischio può tuttavia aiutare a sviluppare azioni diconservazione per prevenire l'estinzione.In Australia, un programma di conservazione mirato e losviluppo di nuove tecniche di reintroduzione ha permessodi salvare alcune specie di anfibi."Le malattie altamente virulente della fauna selvatica,tra cui la chitridiomicosi, stanno contribuendo allasesta estinzione di massa della Terra", ha conclusoScheele."Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare futurepandemie, migliorando la biosicurezza e laregolamentazione del commercio della fauna selvaticain tutto il mondo." (red)