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Campanile A., La televisione spiegata al popolo,


Fonte: Risorse della BibliotecaCampanile A., La televisione spiegata al popolo, Bompiani, 1989, Milano, pp. 459 Achille Campanile è stato critico televisivo dell'Europeo dal 9 febbraio 1958 al 17 ottobre 1975. Le sue cronache settimanali si offrono oggi come una fonte preziosa per gettare uno sguardo sui programmi che hanno fondato la televisione italiana, per cogliere il senso della messinscena che la civiltà di quegli anni - gli inizi degli anni  sessanta- involontariamente apprestava. Campanile fu tra i primissimi collaboratori dell'Europeo e si improvvisò critico televisivo quando in pratica non si sapeva ancora che cosa fosse la televisione, quale poteva essere la sua incidenza sui costumi degli italiani. Campanile si è trovato insomma a doversi inventare un mestiere, e in questo mestiere di critico televisivo ha messo tutto il suo estro, la sua capacità straordinaria di coglierevizi segreti, relazioni mondane, tic e distorsioni di un popolo che si stava ormai avviando verso la tele -dipendenza. Fedele al concetto di una televisione come strumento di  immediatezza, scarsamente attratto dai molti discorsi che in quegli anni  si andavano facendo sullo specifico televisivo, Campanile si propone ancora oggi, a distanza, come uno dei rari critici inventivi, che fanno letteratura di ogni occasione: anche in casi atipici come questo. Sorretto da un'acutezza di osservazione e da uno humour eccezionali, da un'autonomia di giudizio invidiabile, da uno stile graffiante, da un senso innato dell'ironia, Campanile ci offre insomma una serie di flsh memorabili che contribuiscono a quella consacrazione del suo talento verso cui la critica si sta ora finalmente avviando in maniera convinta.