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Il grande rinnovamento degli europei preistorici


Fonte: Le Scienze08 febbraio 2016
I discendenti dei cacciatori-raccoglitorisopravvissuti all'ultimo massimo glacialein Europa furono in gran parte sostituitida una popolazione di origine diversa circa14.500 anni fa, in un periodo di grandeinstabilità climatica.Lo testimonia l'analisi genetica dei resti diindividui dell'epoca scoperti in varie nazionidel Vecchio Continente(red)antropologiageneticaclimaCirca 14.500 anni fa, in un periodo di grandeinstabilità climatica, la popolazione preistoricaeuropea si è quasi completamente rinnovata.Lo testimoniano i resti di DNA di 35 cacciatori-raccoglitori che vissero tra 35.000 e 7000anni fa nelle attuali Italia, Germania, Francia,Repubblica Ceca e Romania, analizzati inuno studio apparso sulla rivista "Current Biology" a firma di Cosimo Posth, dell'Università diTubinga, in Germania, e colleghi di unacollaborazione internazionale che includeanche l'Università di Siena."Abbiamo gettato una luce su un capitolodella storia umana sconosciuto, in corrispondenzadell'ultimo massimo glaciale", ha spiegato JohannesKrause, coautore dello studio."I dati relativi a quel periodo sono sempre statiscarsi, ed è per questo che si finora si sapevaassai poco sulla struttura e sulla dinamica delleprime popolazioni dell'uomo moderno in Europa".Gli autori hanno studiato in particolare il DNAmitocondriale, materiale genetico che si trovanegli organelli cellulari denominati mitocondri,che viene ereditato solo dalla madre e che puòquindi essere usato per ricostruire le antichediscendenze matrilineari attraverso l'individuazionedei diversi aplogruppi, cioè le famiglie delle diversevarianti genetiche osservabili sui differenti cromosomi.L'analisi ha mostrato che i DNA mitocondriali ditre individui, vissuti prima dell'ultimo massimoglaciale nella regione occupata attualmente daBelgio e Francia, appartenevano a uno specificogruppo genetico, l'aplogruppo M, praticamenteassente nelle popolazioni europee moderne mamolto comune nelle popolazioni moderne di asiatici,australasiani e nativi americani.
Resti umani scoperti nel sito di Les Closeauxat Rueil-Malmaison, nei pressi di Parigi, utilizzatinello studio (Credit: L. Lang)Proprio sulla basedell'assenza dell'aplogruppo M in Europa e dellasua presenza in altre parti del mondo, alcuniantropologi avevano ipotizzato che la colonizzazionedell'Eurasia e dell'Australasia da parte di popolazioninon africane fosse avvenuta a più riprese.Krause e colleghi ritengono che la scopertadell'aplogruppo M in un antico ramo filogeneticomaterno europeo indica che tutti i non africanidel mondo abbiano avuto origine dalla diasporadi un'unica popolazione avvenuta circa 50.000 anni fa.In seguito, l'aplogruppo M è apparentementescomparso dal Vecchio Continente."Quando, circa 25.000 anni fa, iniziò l'ultimo massimoglaciale, le popolazioni di cacciatori-raccoglitori si ritirarono verso sud, concentrandosi in alcune zonelimitate: ne è risultato un 'collo di bottiglia' geneticoche ha determinato la perdita di questo aplogruppo",ha aggiunto Posth.Il risultato che ha sorpreso maggiormente iricercatori è stata la prova di profondo rinnova-mento della popolazione europea avvenuto14.500 anni fa, quando il clima iniziò a riscaldarsi."Il nostro modello indica che durante questoperiodo di cambiamento climatico, i discendentidei cacciatori-raccoglitori sopravvissuti all'ultimomassimo glaciale furono in gran parte sostituitida una popolazione di origine diversa", hasottolineato Adam Powell, autore senior dellostudio.