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Cambiamento climatico e rischio di conflitti armati


Fonte: Le Scienze12 giugno 2019
Pablo Tosco/Oxfam Il 3-20 per cento del rischio di conflitti armati nell'ultimo secolo è da attribuire al cambiamento climatico. In futuro, il peso percentuale del clima sarà doppio, nello scenario più ottimistico, o aumenterà di cinque volte, nel più pessimistico Il 3-20 per cento del rischio di conflitti armati nell'ultimo secolo è stato influenzato dal cambiamento climatico. E se non si pone un freno all'emissione di gas serra, nell'arco del prossimo secolo la percentuale è destinata a quintuplicare nello scenario peggiore, o a raddoppiare, nello scenario più ottimistico. E' quanto emerge da un'analisi pubblicata sulla rivista "Nature".Studi condotti in passato hanno già evidenziato una correlazione tra cambiamenti climatici e rischio di conflitti armati in alcune zone del pianeta. L'incremento della temperatura media, infatti, può determinare la desertificazione del territorio nei paesi più caldi, influenzare negativamente la resa dei raccolti agricoli e quindi danneggiare l'economia, aggravando le disuguaglianze e di conseguenza le tensioni sociali.Il nuovo studio ha fatto un passo in più, fornendo le stime quantitative di questa correlazione, emerse da interviste strutturate a 11 esperti di varie discipline, tra cui climatologia, geografia, sociologia, scienze politiche ed economia.Si tratta di stime soggettive, che comunque contribuiscono a una migliore comprensione dei costi sociali dell'emissione di gas serra e a una definizione delle priorità nella risposta che bisogna dare ai cambiamenti climatici in termini cooperazione con gli altri paesi, come ha sottolineato Katharine Mach, direttrice della Stanford Environment Assessment Facility, che ha coordinato lo studio.Le guerre civili seguono le dinamiche del clima Il cambiamento climatico non figura tra i principali fattori che portano ai conflitti violenti e armati: sono più importanti il basso livello di sviluppo socioeconomico, la forza dei governi nazionali, le disuguaglianze preesistenti nella società e i conflitti degli anni precedenti. Tutti gli esperti si sono però trovati d'accordo sul fatto che con i cambiamenti climatici il rischio di conflitti non potrà diminuire."Storicamente, il livello di conflitti armati nel tempo è stato fortemente influenzato dai repentini cambiamenti nelle relazioni tra gli Stati e nei sistemi politici nazionali", ha spiegato James Fearon, professore di scienze politiche della Stanford University e coautore dello studio. "È probabile che nel corso del secolo, il cambiamento climatico avrà un significativo impatto su entrambi ma è estremamente difficile prevedere se questi cambiamenti politici correlati al cambiamento climatico avranno a loro volta un grande effetto sui conflitti violenti o armati".