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Non esistono più cavalli selvaggi: lo dice la genetica


Fonte: Le Scienze26 febbraio 2018Non esistono più cavalli selvaggi:lo dice la genetica
Nuove analisi genetiche mostranoche i cavalli di Przewalski, orginaridel Kazakistan, non sono gli ultimicavalli selvaggi esistenti, come ritenutofinora.Discendono anch'essi dai primi cavallidomesticati circa 5500  anni fa dagliantenati della popolazione Botai(red)animaligeneticaI cavalli di Przewalski, una popolazioneresiduale di circa 2000 individui, originaridelle steppe dell'Eurasia, sono l'ultimaspecie di cavalli selvaggi esistenti sulpianeta.O almeno, così si credeva finora. Una nuova analisi genetica pubblicata su "Science" da Sandra Olsen ricercatricedell'Università del Kansas, e colleghi diun'ampia collaborazione internazionaleha rivelato che si tratta invece dei più direttidiscendenti dal primo caso noto di domestica-zione del cavallo, avvenuta circa 5500 annifa, nel Kazakstan settentrionale, per operadel popolo Botai.Inoltre, i moderni cavalli attuali non discendonodai cavalli Botai, come invece sostenuto damolti scienziati.
UnCiò significa che non ci sono più cavalli selvaggiviventi sulla Terra: questa è la parte triste del risultato", ha spiegato Olsen."Molti biologi che si occupano di evoluzione degliequidi hanno studiato in passato i Przewalski, equesto sarà un grande shock per loro: pensavanodi studiare gli ultimi cavalli selvaggi, ma orasappiamo tutti i cavalli selvaggi si sono estinti".Gli autori hanno ricostruito la storia filogeneticadei Przewalski a partire da una serie di repertifossili, ossa e denti, scoperti in due siti dellacultura tradizionale Botai, in Kazakistan.Il materiale genetico recuperato è stato sufficienteper il sequenziamento dei genomi di 20 cavalli Botai.Questi sono stati confrontati con i genomi di altri 22cavalli originari di tutta l'Eurasia e vissuti negli ultimi5.500 anni e con genomi equini già pubblicati, relativia 18 cavalli antichi e 28 moderni.Da qui la sorpresa: i cavalli Przewalski discendonodai primi cavalli domesticati dagli antenati dei Botai.Questi erano inizialmente cacciatori nomadi, madivennero sedentari circa 5500 anni fa propriograzie ai primi allevamenti di cavalli, che venivanousati per il consumo di carne e latte, e come ausilionei lavori pesati e infine come mezzi di trasporto."La nostra ipotesi è che gli antenati dei Botaivivessero principalmente di carne di cavallo enon avessero agricoltura", ha continuato Olsen."Questa conclusione è suffragata dai ritrovamentiarcheologici: il 95 percento delle ossa scopertenei siti Botai è di cavalli e sono molto concentrate;altre 'pistole fumanti' che tutta questa civiltàfosse basata sull'allevamento equino vengonodalle alte concentrazioni di sodio e azoto nelterreno, provenienti probabilmente da letame eurine, e da vasellame con resti di latte".Inoltre, la ricostruzione dell'albero filogeneticodei cavalli sulla base delle analisi ha mostratoche i cavalli domestici non formano un singologruppo omogeneo, come invece dovrebbe esserese discendessero tutti da cavalli Botai."La cosa interessante è che abbiamodocumentati due diversi eventi di domesticazioneda specie leggermente diverse, o sottospecieseparate", ha concluso Olsen.