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I motori della vita.


 Fonte: Le Scienze03 giugno 2019I motori della vitaLe cronache scientifiche raccontano Galileo Galilei come colui che agli inizi del XVII secolo alzando lo sguardo al cielo notturno, grazie a uno dei primi telescopi, detronizzò la Terra e i suoi abitanti dal centro del sistema solare e dunque dell'universo allora conosciuto. Ma c'è un'altra rivoluzione galileiana che spesso viene dimenticata, quella che portò lo scienziato italiano a costruire uno di primi microscopi della storia, portando così lo sguardo non sull'infinitamente grande verso l'alto, ma sull'infinitamente piccolo verso il basso.Galileo non sembrò appassionarsi al mondo microscopico che poteva osservare con il suo nuovo strumento, ma il primo passo ormai era stato fatto. Altri scienziati raccolsero il testimone dello sguardo verso il basso;  per esempio, l'olandese Antoni van Leeuwenhoek, coevo di Galileo, che per primo osservò i batteri verso la fine del Seicento. Fu così che nacque la microbiologia.Negli anni e nei secoli successivi, tra alti e bassi, la biologia dei microbi avrebbe svelato un mondo la cui importanza per lungo tempo è stata poco apprezzata, benché, se non fosse per i microbi, noi esseri umani e altre forme animali complesse non saremmo qui, come spiega Paul G. Falkowski in I motori della vita, libro allegato a richiesta con «Le Scienze» di giugno. Biologo marino all'Institute of Marine and Coastal Sciences della statunitense Rutgers University, racconta come i microrganismi hanno conquistato la Terra, dominando il nostro pianeta per quattro miliardi di anni. In quell'arco di tempo, che è pari a quasi il novanta per cento dell'età della Terra, i microbi hanno reso abitabile il pianeta per gli organismi complessi che li avrebbero seguiti, entrando a far parte di cicli biogeochimici fondamentali per far circolare a livello planetario sostanze necessarie alla vita. Per esempio il Grande evento ossidativo avvenuto circa 2,4 miliardi di anni fa, quando grazie all'azione di alcuni microrganismi acquatici la concentrazione di ossigeno iniziò ad aumentare prima negli oceani e poi in atmosfera. O, il cosiddetto processo di fissazione dell'azoto, tramite cui alcuni microrganismi rendono disponibile l'azoto atmosferico alle piante, un processo che noi umani abbiamo ricapitolato con l'invenzione dei fertilizzanti.Oggi le frontiere per lo sfruttamento dei meccanismi biochimici dei microbi si sono spostate ben oltre la chimica da laboratorio o industriale. Con la nascita della biologia sintetica, gli scienziati cercano di riprogrammare direttamente il metabolismo dei micro-rganismi per produrre molecole da sfruttare. E altri scienziati studiano microbi adattati ad ambienti estremi sulla Terra, alla ricerca di indizi utili per la scoperta di forme di vita su altri pianeti. Una sintesi perfetta tra i due sguardi, verso l'alto e verso il basso, di Galileo.