Fonte:Le ScienzeIl Pianeta Selvaggio (1973), premio speciale al XXVIFestival di Cannes, è considerato il primo film che rovescia il paradigma per cui la specie umana sarebbe la più evoluta e importante tra tutte le specie dell'Universo.
In questo nostro universo sconfinato, non è strano che la vita sia apparsa solo sulla Terra? Come mai nessuno risponde ai messaggi lanciati nello Spazio? Per il METI,
controparte attiva del SETI (che si occupa solo di osservazione), è possibile, e forse addirittura probabile, che ET ci stia osservando di nascosto. Il
Messaging ExtraTerrestrial Intelligence (METI) si è riunito a Parigi per discutere di questa misteriosa mancanza di alieni: perché i miliardi di mondi intorno a noi sono tutti silenziosi?Bisogna dire che anche nel mondo accademico le ipotesi sono tante e variegate: c'è chi ritiene che abbiamo aspettative esagerate e che
gli alieni, semplicemente, non esistano; c'è chi pensa che
si siano ibernatiin attesa che il Cosmo si raffreddi un po', e anche chi si spinge a ipotizzare che
si siano già estinti. Al convegno del METI ha avuto un inatteso successo la cosiddetta ipotesi dello zoo.THE BIG ALIEN BROTHER IS WATCHING YOU. Secondo questa ipotesi, elaborata per la prima volta nel 1973 da John Ball dell'MIT, gli alieni sono vivi e vegeti, e sono ben attenti a non farsi notare mentre ci osservano. La Terra sarebbe quindi la nostra gabbia, in una sorta di zoo cosmico, e a farci da custode/carceriere ci sarebbe una civiltà alienaspaventosamente più avanzata della nostra.Tuttavia, se ET si comporta da antipatico è perché cerca di salvaguardarci: secondo alcuni esponenti del METI,
la Terra è in quarantena perché non siamo pronti per la verità. In definitiva, gli alieni si nasconderebbero per lo stesso motivo per cui, nei film di fantascienza (o nelle teorie complottiste), i governi li nascondonoa noi:scoprire un'intelligenza aliena sarebbe distruttivo per la nostra cultura. TRADIZIONI INTERSTELLARI. Il ragionamento può sembrare paranoico, e ancheun po' presuntuoso: in fondo, come possiamopensare di interpretare il volere di un'intelligenzatanto superiore alla nostra? (Se vi sembra di averlagià sentita, questa cosa, avete ragione.)Comunque, in effetti forse c'è una chiave di lettura.Per
gli astrobiologi dell'Università di Cambridge, lavita, ovunque nell'Universo, si può evolvere soloseguendo le leggi dell'evoluzione, che in estremasintesi possiamo riassumere in "ciò che è adatto, sopravvive". Ne consegue che ogni organismo adatto che riuscirà a riprodursi, cercherà di instradarela sua discendenza lungo lo stesso cammino, siabiologico sia culturale.Il nostro fratello maggiore alieno potrebbe insommavolerci instradare nel suo stesso cammino culturale,ambientato in un universo inizialmente disabitato.Peraltro, questo significherebbe che il nostrocorrente guardiano alieno sia la prima intelligenza ad essersi sviluppata nella Galassia, o nell'interoUniverso, oppure che abbia ricevuto questostesso trattamento del silenzio da chi è venutoprima di lui e che ora stia portando avanti il testimone con noi.Se io sostenessi che tra la Terra e Marte c'è una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi... (Bertrand Russell)UN TÈ CON RUSSELL. Il perché gli alieni siano tanto bendisposti neinostri confronti e vogliano proteggerci, rimaneinsondabile.Inoltre, l'intera ipotesi dello zoo, per sua stessanatura, non può essere verificata: non c'è mododi provare che gli alieni si stiano nascondendo ostiano controllano la nostra posta spaziale.Ma, non sorprendentemente, allo stesso modonon è possibile provare che non sia così: eccodunque pronta la
teiera di Russell per il consuetotè delle 5 della storia dell'umanità.Il dibattito sugli alieni continua, raggiungendole frontiere più paranoiche, esotiche e affascinantidel possibile.