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Quando i nostri antenati andarono a vivere sulle montagne...


Fonte: Le Scienze12 agosto 2019I primi insediamenti in quotadella preistoria africana
Panorama delle Montagne di Bale,in Etiopia (agefotostock/AGF) I nostriantenati si adattarono a vivere a4000 metri di altitudine già 45.000anni fa, nel pieno dell'ultima glaciazione.Lo rivela l'analisi dei sedimenti del sitodi Fincha Abera, in Etiopia, indicandonotevoli capacità di adattamento all'ambienteI nostri antenati africani si eranostabiliti sulle montagne già nel periodoPaleolitico, circa 45.000 anni fa, nelpieno dell'ultima glaciazione.Lo hanno scoperto Bruno Glaser, dellaMartin Luther University Halle-Wittenbergdi Halle, in Germania, e colleghi di un'ampiacollaborazione internazionale, studiandoi resti preistorici delle Montagne di Bale,in Etiopia.Lo studio, descritto su "Science", forniscenuove informazioni sull'inizio degli insediamentipreistorici in quota, in contrasto con levalutazioni fatte finora, che ritenevano piùprobabile che gli insediamenti paleoliticifossero concentrati a basse quote.I dati indicano perciò una notevole capacitàdi adattamento fisico e culturale allecondizioni ambientali avverse.Quella studiata è infatti una regione nelsud dell'Etiopia piuttosto inospitale.Posta a circa 4000 metri di quota, oggi ècaratterizzata da un'aria molto rarefatta,quindi povera di ossigeno, da precipitazionifrequenti e da un'elevata escursionetermica tra giorno e notte.E 45.000 anni fa erano lande fredde e conmolti ghiacciai."A causa di queste condizioni di vita avverse,finora si ipotizzava che gli esseri umani sifossero stabiliti in questa regione afro-alpinasolo in un'epoca molto posteriore e per unperiodo di tempo limitato", ha spiegato Glaser.Invece il quadro che emerge dalle analisiè diverso.Da anni Glaser e colleghi studiano alcuniaffioramenti rocciosi nel sito di Fincha Habera,sulle Montagne di Bale, da cui hanno estrattodiversi reperti archeologici, come manufatti inpietra, frammenti di argilla, e perline di vetro.Analisi più approfondite dei sedimenti conmetodi geochimici e glaciologici hanno fornitoora una caratterizzazione completa di resti dimateriale biologico e di nutrienti presenti neisuoli, nonché delle possibili condizioni ditemperatura, umidità e livello di precipitazionidella zona durante il Paleolitico.Insieme alla datazione al radiocarbonio i daticosì raccolti hanno permesso di stimare daquante persone era occupato il sito e perquanto tempo.
Il sito di FIncha Habera(Credit: Götz Ossendorf)Ne emerge un modello assai articolatodella vita di questi nostri antichi antenati.Il sito di Fincha Habera è stato occupatoin un'epoca non ben definita tra 47.000 e31.000 anni fa.Si trovava al limite di un ghiacciaio: ciògarantiva agli abitanti abbondanza d'acqua,mentre probabilmente le condizioni a bassequote erano troppo secche per la soprav-vivenza. Per quanto riguarda il cibo, sembrainvece che il nutrimento principale fosse ilratto-talpa gigante, un roditore di grandidimensioni molto diffuso nella zona.Semplice da catturare, grazie anche allafacilità di reperire ossidiana per fabbricareutensili e armi in pietra, l'animale fornivail nutrimento necessario in una regionecosì difficile.I dati raccolti con le analisi del suolo hannorivelato infine un secondo insediamento umanoiniziato 10.000 anni a.C.: i campioni di suolocontengono per la prima volta escrementi dianimali da pascolo, il che indica probabilmentel'avvento di nuovi metodi di sostentamentoe sfruttamento del territorio. (red)