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Fonte: Internet:Home»Scienza»La filosofia deve morire: Boncinelli proponeun manifesto del totalitarismo scientifico.BY ENZO PENNETTA ON 29 GENNAIO 2019Ormai siamo al confronto aperto, non si faneanche più finta di dialogare sui rapportitra scienza e società, la prima è dichiaratacome unica fonte di verità e quindi saràobbligatorio uniformarsi ai suoi dettami."La farfalla e la crisalide" si intitola l'ultimo libro del genetista Edoardo Boncinelli, la farfalla che nasce dopo unlungo periodo di preparazione sarebbela scienza che ormai sarebbe matura perprender il volo abbandonando alle spalleuna inutile e superata filosofia.Curiosamente Boncinelli ignora che lafarfalla è destinata a morire presto, la suasimilitudine non sembra quindi molto bene-augurante.Da quello che scrive Daniela Mengazin eriportato su Pikaia, per Boncinelli la filosofiasarebbe ormai solo una "inutile zavorra":l'avvento del metodo sperimentale ha segnato l'irreversibile rivoluzione che avrebbe liberato la farfalla della scienza dalla sua storica incubatrice, rendendola pienamente autonoma. La farfalla, non più gravata da un'inutile zavorra, può ora librarsi nei cieli della razionalità,perseguendo il progresso scientifico e tecnologico. Ma i funerali della filosofia, da tempo annunciati per l'anacronismo e l'inef-ficacia dei suoi metodi, non sono ancora stati celebrati. È il sintomo più eloquente di uno storico equivocoLa filosofia sarebbe inefficace, un'afferma-zione che si scontra con il fatto che lascienza non può legittimare sé stessa coni propri metodi, l'epistemologia studia ifondamenti della scienza osservandoladall'esterno.La scienza si basa su assunti indimostra-bili col metodo scientifico:1- la realtà è sempre comprensibile all'intelletto umano 2- la realtà si basa su delle leggiInoltre la scienza ha dei limiti, non puòoccuparsi delle finalità delle cose e nonpuò occuparsi di ciò che è immaterialecome il bene e il male, il bello o il bruttoo l'arte.In tempi più onesti un grande nome comeJacques Monod disse chiaramente nel suocelebre "Il caso e la necessità" che la scienzaha dei limiti ricordando ad esempio il"postulato di oggettività" che afferma:il rifiuto sistematico a considerare la possibilità di pervenire ad una conoscenza vera mediante qualsiasi interpretazione dei fenomemi in termini di cause finali, cioè di progetto. Il postulato di oggettività è consostanziale alla scienza e da tre secoli ne guida il prestigioso sviluppo. E' impossibile disfarsene, anche provvisoria-mente, o in un settore limitato, senza uscire dall'ambito della scienza stessa."L'affermazione che non si possa ipotiz-zare un progetto nella natura e che laricerca della conoscenza deve prescinderneè dunque riconosciuto come "postulato", nonun fatto dimostrabile scientificamente, lascienza stessa quindi secondo Monod si èdata dei limiti e lo ha fatto con una sceltafilosofica.Monod poi continua:"Porre il postulato di oggettività come condizione della scienza vera rappresenta una scelta etica e non un giudizio di conoscenza in quanto, secondo il postulatostesso, non può esservi conoscenza vera prima di tale scelta arbitraria."L'affermazione della 'scienza' secondo la quale non esiste conoscenza al di fuoridi quello che è indagabile come pura correla-zione causa-effetto è dunque una scelta arbitraria e quindi una posizione filosofica.Alla luce di queste premesse appare in tutta la sua erroneità di petizione di principio (concetto filosofico) quella con laquale si afferma che la filosofia non puòfar avanzare la conoscenza:se l'obiettivo è far avanzare la conoscenza,una delle due risulterà più efficace dell'altra,una progredirà realmente mentre l'altra no(o sembrerà farlo solo in apparenza), unasi dimostrerà capace di uno sguardo lungimi-rante al futuro, l'altra rimarrà incatenata auna sterile autoreferenzialità.Curiosa l'accusa di autoreferenzialità rivolta alla filosofia e sostenuta in virtù diun postulato che rende la scienza, questasì, autoreferenziale.E sulle fondamenta di questo errore logicoche solo la filosofia può affrontare,nell'articolo si lancia una sentenza mortale nei confronti della filosofia, una disciplinache non dovrà più essere tollerata:Quella appena descritta è l'iconografiadell'alternativa tra pensiero scientifico efilosofico.Echiede di schierarci: o dalla parte diesperimenti e misurazioni, o da quella dellarazionalità aprioristica e dei modelli teorici. Tra il laboratorio e la poltrona non si danno terze vie, né fantasiosi appelli areciproci benefici. C'è posto per una sola fonte stabile di conoscenza,l'alternativa ne rappresentaal più un freno o un danno.A sostegno della sentenza di morte per la filosofia vengono riportate le parole dinomi celebri della scienza, quasi dei nuoviprofeti, due esempi per tutto StephenHawking e Richard Dawkins:Per la filosofia la diagnosi finale è notoria-mente arrivata con le parole dell'astrofisicoStephen Hawking, nel saggio pubblicatoa quattro mani con Leonard Mlodinow"The Grand Design" (2010): "La filosofia è morta". E sarebbe stata spodestata delle suetradizionali domande intorno all'origine delmondo, da dove veniamo e perché siamo qui...Il biologo evoluzionista e divulgatoreRichard Dawkins, che al saggio di Kraussha dedicato una generosa postfazione(paragonandone il potenziale impatto aquello dell' "Origine delle specie" di Darwin!),si è dimostrato altrettanto critico neiconfronti della filosofia.Tra le pagine del "Gene egoista" (1976) si chiese perché la "filosofia e le materie cosiddette «umanistiche» venisseroancora insegnate quasi come se Darwin non fosse mai esistito"?Tutte queste posizioni, sulle quali si schiera anche Boncinelli con il suo libro, a dispetto dei nomi altisonanti che lesostengono sono conseguenza di unaevidente ignoranza dell'argomento trat-tato, non è una battuta dire che se tutticostoro avessero studiato filosofia avreb-bero evitato di cadere in errori tanto gros-solani.L'unica alternativa all'ignoranza è che l'uccisione della filosofia sia un atto consapevole, un gesto del tipo di quellocompiuto dal burattino Pinocchio nell'uc-cidere il grillo parlante perché gli dicevala verità, quella che lui non voleva sentire.