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Fonte: Focus08 novembre 2019Una mescolanza di popolazioni nel DNA dell'antica Roma
Dettaglio dell'Arco di Costantino(©Lanzellotto Antonello/AGF) Genioriginari dell'Europa centrale e oc-cidentale, del Medio Oriente e delNord Africa si sono mescolati piùvolte nell'Italia centrale fin dallapreistoria, ma soprattutto dallafondazione di Roma fino alla cadutadell'Impero romanoUn crogiolo di popolazioni provenientidall'Europa, dall'Africa e dal MedioOriente che riflette, di epoca in epoca,la fitta rete di scambi commerciali eculturali con altre regioni del continentee soprattutto del Mediterraneo.È questo il modello genetico dellepopolazioni della Roma preistorica, anticae medievale che emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista "Science" da un gruppo internazionale di ricercacon una nutrita rappresentanza diuniversità italiane, tra cui la Sapienza,Tor Vergata e Roma Tre, l'Università dellaTuscia a Viterbo, le Università di Torino,Pisa e Foggia.Gli autori hanno analizzato il DNA ricavatodai resti di 127 antichi individui provenientida 29 siti archeologici di Roma e dintorni,che coprono un arco temporale di circa12.000 anni di preistoria e storia romane.Da questa analisi emergono due importantitrasformazioni del corredo genomico dellepopolazioni dell'Italia centrale, interpretatecome l'esito di ampie migrazioni.La prima si è verificata tra il 7000 e il 6000 a.C.,quando popolazioni di agricoltori-allevatoridel Neolitico, provenienti dall'Iran e dall'Anatolia,nell'attuale Turchia, hanno soppiantato icacciatori-raccoglitori del Mesolitico, genetica-mente simili ai cacciatori-raccoglitori dell'Europaoccidentale.La seconda grande trasformazione èavvenuta durante l'età del Bronzo, tra il 2900e il 900 a.C. (non è stato possibile dare unastima più precisa per mancanza di campioni):è questo un periodo in cui ci sono statiimportanti progressi tecnologici, che hannopermesso più rapidi spostamenti sia via terra- da e verso l'Europa - sia via mare,incrementando i contatti con tutto il Mediter-raneo. Ciò ha un preciso riflesso nel corredogenetico degli individui dell'epoca successiva,testimoniato dai resti degli individui datatitra il 900 e il 200 a.C. che mostranoascendenze di popolazioni delle steppeeuroasiatiche, dell'Iran e, per la prima volta,del Nord Africa.Questi risultati suggeriscono che all'epocadella fondazione di Roma, datata tradizional-mente al 753 a.C., la genetica dell'anticaItalia centrale fosse molto simile a quellaosservata nelle popolazioni moderne.Altre transizioni di minore portata siregistrano nel periodo imperiale (dal 27 a.C.al 300 d.C.) durante il quale si manifestauno spostamento marcato verso geni originaridel Mediterraneo orientale a scapito di quellidell'Europa occidentale e centrale, e nellaTarda Antichità (III e IV secolo d.C.), in cuila tendenza si inverte, per poi consolidarsinel Medioevo.Nel complesso, i dati mostrano nel corredogenomico delle popolazioni dell'Italia centraleun'elevata mescolanza di geni di originegeografica molto diversa, iniziata prima dellafondazione di Roma e continuata con l'ascesae il crollo dell'Impero romano. (red)