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Novità dallo spazio...


Fonte: articolo riportato dall'Internet16 gennaio 2020Comunicato stampaUn secondo possibile pianeta attorno allastella più vicina al SoleFonte: Inaf
Rappresentazione artistica del sistema planetarioattorno a Proxima Centauri (Crediti LorenzoSantinelli) Uno studio pubblicato sulla rivista"Science Advance" di un gruppo internazionaledi astronomi, di cui fa parte anche Marco Damassodell'Istituto Nazionale di Astrofisica, presentai risultati di nuove osservazioni di ProximaCentauri, la stella più vicina al Sistema solare.Le nuove osservazioni hanno permesso dirivelare la presenza di un possibile pianeta dipiccola massa in orbita a una distanza 1.5volte maggiore di quella che separa la Terradal Sole.La scoperta è stata possibile grazie ai datiraccolti con spettrografi installati in CileNuove osservazioni di Proxima Centauri, lastella più vicina al Sistema solare ad unadistanza di 4,2 anni luce, hanno permesso dirivelare la presenza di un possibile pianetadi piccola massa in orbita a una distanza 1.5volte maggiore di quella che separa la Terradal Sole.La scoperta, pubblicata oggi sulla rivista ScienceAdvances, è stata realizzata da un team interna-zionale di ricercatori guidati da Mario Damasso,dell'Istituto Nazionale di Astrofisica a Torino, eFabio Del Sordo, dell'Università di Creta edell'Istituto di Astrofisica del FORTH, grazie aidati raccolti con spettrografi installati in Cile.Rispetto ad altri candidati scoperti attorno astelle più lontane, Proxima c -come è statobattezzato- è un pianeta ideale per essere osservatocon tecniche complementari che potranno confermarnel'esistenza nell'immediato futuro.Proxima Centauri è una stella nana rossa circa 8volte meno massiccia del Sole attorno alla qualenel 2016 è stato scoperto Proxima b, un pianetaprobabilmente roccioso in orbita nella fascia diabitabilità. Proxima b è stato rivelato analizzandole velocità radiali della stella ottenute da spettriraccolti con gli spettrografi UVES e HARPS installati,rispettivamente, sul Very Large Telescope arraya Cerro Paranal e sul telescopio da 3,6m a La Silla,entrambi dello European Southern Observatoryin Cile. A seguito di questa scoperta ulterioriosservazioni di Proxima sono state effettuate nel2017 con HARPS nell'ambito del progetto Red Dots,con l'obiettivo di studiare più approfonditamenteil sistema planetario.Analizzando anche queste nuove misure, per untotale di circa 17 anni di osservazioni, il team coordinatoda Damasso e Del Sordo, che include anche altriricercatori dell'INAF di Torino, ha rivelato la presenzadi un segnale con periodo di 5,2 anni compatibile conl'esistenza di un secondo pianeta con massa minimacirca 6 volte la massa della Terra e con orbita di 1.5unità astronomiche di raggio (ovvero circa la distanzamedia tra Marte e Sole)."Secondo la nostra analisi la presenza del segnaleperiodico appare molto convincente, e i dati a nostradisposizione non sembrano indicare una chiara causafisica alternativa alla presenza di un pianeta, anchese ancora non possiamo completamente escluderealtre spiegazioni" commenta Damasso."È   infatti molto difficile rivelare un pianeta con unamassa minima relativamente piccola e un periodoorbitale così lungo utilizzando soltanto la tecnicabasata sulle velocità radiali" sottolinea Damasso."Un segnale come quello che abbiamo trovato potrebbeessere dovuto a un ciclo di attività magnetica di Proxima,che può imitare la presenza di un pianeta.Quindi, per confermare la nostra scoperta sononecessarie altre osservazioni nel corso dei prossimianni"."E' un risultato affascinante - afferma Del Sordo -un nuovo tassello che aggiungiamo alla conoscenzadel sistema planetario più vicino al nostro".Poi aggiunge: "Il segnale che abbiamo trovato è allimite delle capacità strumentali.Nel nostro studio dimostriamo che i dati astrometricipresi dal satellite Gaia avranno un ruolo determinanteper confermare l'esistenza del pianeta.La posizione dell'orbita di Proxima c non è facilmentespiegabile con i modelli di formazione ed evoluzioneplanetaria attualmente disponibili, e quindi si apronomolte domande su come possa essersi formatopoco più di 5 miliardi di anni fa." Lo studio è stato pubblicato sul sito web dellarivista Science Advances nell'articolo A low-massplanet candidate orbiting Proxima Centauri at adistance of 1.5 au di Mario Damasso, Fabio DelSordo, Guillem Anglada-Escudé, Paolo Giacobbe,Alessandro Sozzetti, Alessandro Morbidelli, GrzegorPojmanski, Domenico Barbato, R. Paul Butler, HughR. A. Jones, Franz-Josef Hambsch, James S. Jenkins,Maria José Lopez-Gonzalez, Nicolas Morales,Pablo A. Pena Rojas, Cristina Rodriguez-Lopez,Eloy Rodriguez, Pedro Amado, Guillem Anglada,Fabo Feng, Jose F. Gomez