blogtecaolivelli

La dieta dell'Homo sapiens.


Fonte: articolo riportato dalle Scienze.03 gennaio 2020I primi carboidrati nella dieta di Homo sapiens
Hypoxis angustifolia (Dr. Lyn Wadley) I nostri antichi antenati raccoglievano e cuocevano le parti sotterranee di piante ricche di carboidrati già 170.000 anni fa. Lo dimostra una datazione di resti carbonizzati di fibre vegetali scoperti in Sudafrica, che testimonia una tappa importante dell'evoluzione dell'alimentazione umanaGli esseri umani hanno iniziato a raccogliere e cuocere il rizoma, la parte di alcune specie vegetali che si trova sottoterra, almeno 170.000 anni fa. A quell'epoca infatti risalgono i resti fossili di fibre vegetali ricche di amidi scoperte nella Border Cave, una grotta situata sui monti Lebombo, in Sudafrica, secondo una nuova datazione pubblicata su "Science" da Lyn Wadley dell'Università del Witwatersrand a Johannesburg e colleghi. Il risultato fa luce su una tappa fondamentale per l'evoluzione dell'alimentazione umana.Ossa e utensili litici sono i resti meglio preservati nei siti fossiliferi, ed è per questo che le strategie di caccia e le abitudini alimentari carnivore dei nostri antichi antenati sono ben documentate. Nel caso della Borde Cave, famosa per la scoperta avvenuta negli anni settanta di uno scheletro completo di un bambino e delle ossa di almeno cinque ominini adulti, l'analisi di resti animali ha dimostrato già da tempo che gli occupanti avevano una dieta a base di carne di potamoceri (mammiferi simili ai suini), facoceri, zebre e bufali.Il primo barbecueIntervista di Kate WongI resti di vegetali invece si deteriorano facilmente, ed è per questo che i dati relativi alla dieta vegetariana di Homo sapiens scarseggiano. I paleoantropologi sono comunque quasi certi che comprendesse piante ricche di amido come per esempio le geofite. Questa famiglia di vegetali, che comprende patate, cipolle e zenzero immagazzina una notevole quantità di carboidrati nei rizomi, e storicamente ha rappresentato una fonte di energia importante per gli esseri umani. Le documentazioni archeologiche, tuttavia, non permettono di stabilire in quale epoca le geofite siano entrate nell'alimentazione umana.Le più recenti tecniche che permettono di analizzare i resti carbonizzati di antichi fuochi di cottura offrono ora la possibilità di trovare una testimonianza di fibre vegetali conservate. Passando al setaccio le ceneri della Border Cave, Wadley e colleghi hanno scoperto i resti di antichi rizomi carbonizzati, probabilmente caduti nel fuoco durante la cottura e non più recuperati, risalenti fino a 170.000 anni fa. Dal confronto di rizomi attuali e fossili, gli autori hanno stabilito trattarsi di piante del genere Hypoxis, molto diffuse in tutta l'Africa sub-sahariana.L'idea dei ricercatori è che i rizomi di Hypoxis abbiano rappresentato una fonte di carboidrati dal sapore gradevole, ampiamente disponibile e facilmente trasportabile per le prime popolazioni umane nomadi che si spostavano nel continente africano. La cottura rappresentava poi un modo agevole per rendere i rizomi meno coriacei. (red)