blogtecaolivelli

La chirurgia del Neolitico..


Fonte: articolo riportato dall'InternetChirurgia: l'uomo del Neolitico si esercitava sui bovini?Un teschio di mucca di 5.000 anni fa presenta un forosimile a quelli degli interventi di trapanazione su craniumani: un momento di compassione o un esempio disperimentazione animale?
Gli interventi veterinari del Neolitico: a beneficiodegli animali, o dei successivi pazienti umani? | SHUTTERSTOCK
 
 
Un foro grande come un biscotto trovato in un teschiobovino dell'Età della pietra ha lasciato sorpresi gli archeologi,che si chiedono se rappresenti uno dei primi esempi noti dipratica chirurgica veterinaria o al contrario di speri-mentazione su animali.FATTI CON LO STAMPINOIl reperto, che risale almeno al 3000 a.C. ed è stato trovatonel sito neolitico di Champ-Durand, in Francia, presenta lestesse caratteristiche strutturali dei fori ottenuti con la trapanazione del cranio, un tipo di intervento praticatosu "pazienti" umani già 10 mila anni fa.La tecnica usata è apparentemente la medesima, come racconta un articolo pubblicato su Scientific Reports.Il procedimento che prevedeva di praticare un foro nellaparte superiore del cranio, asportando parte delle ossa, eradiffuso e - contrariamente a quanto si potrebbe pensare -in molti casi efficace: poteva alleviare gli effetti di traumi oemorragie, e le ossa rimarginate visibili su alcuni teschiumani indicano che in molti casi si sopravviveva.Finora però un simile intervento non era ancora stato osservatosu reperti animali. 
Ricostruzione in 3D del teschio di mucca del Neolitico,con il foro visibile dall'esterno (a sinistra) e dall'interno(a destra). La barra bianca di lato corrisponde a 10 cmdi lunghezza. | FERNANDO RAMIREZ ROZZINESSUNA CAPOCCIATA. Fernando Ramirez Rozzi, archeologo del Centre national dela recherche scientifique di Parigi, racconta di aver scartatol'ipotesi iniziale di un foro provocato dal combattimento conun'altra mucca.Il buco, largo 6,4 cm, non presentava intorno alcuna fratturao scheggiatura, né c'erano i segni di un'infezione o di un tumore.Piuttosto, mostrava sui bordi la raschiatura tipica degli interventidi trapanazione (come si vede nell'immagine qui sopra).SFORTUNATA. In questo caso però, la paziente non sopravvisse: sul teschiodella mucca non ci sono segni di guarigione ossea.Può darsi che l'intervento sia avvenuto sull'animale in fin di vitanel tentativo di salvarlo, oppure su una mucca già morta, peresercitarsi sull'animale senza danneggiare esseri umani ancoravivi.La prima ipotesi appare più improbabile: dopo tutto, di bovinici si nutriva.Perché salvarne uno per ucciderne altri? Se valesse invecel'ipotesi di una "prova generale" prima di operare crani umani,si tratterebbe forse della più antica prova archeologica disperimentazione su animali.