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I pasti dei Neanderthal..


Fonte: articolo riportato dall'Internet30 marzo 2020Menù di mare per il pasto dei Neanderthal
Frammenti fossili di chele di granchio trovati nella grotta diFigueira Brava (©Zilhao et al. Science 2020) I nostri antichicugini che vivevano vicino alle coste seguivano un dieta riccadi alimenti diversi, tra cui molti pesci, molluschi, crostacei emammiferi marini.Lo rivela un'analisi dei resti di cibo scoperti nella grotta di FigueiraBrava, in Portogallo, dimostrando che i neanderthaliani avevanocomportamenti e stili di vita molto simili agli Homo sapiens dellastessa epocaUna dieta variata, ricca di prodotti del mare.È quella che seguiva l'uomo di Neanderthal, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista "Science" dall'archeologo portogheseJoão Zilhão, insieme a Diego E. Angelucci dell'Università di Trentoe ad altri colleghi di una collaborazione internazionale.La scoperta arriva dall'analisi dei resti trovati nella grotta di FigueiraBrava, a picco sul mare a sud di Lisbona, frequentata daineanderthaliani durante l'ultimo periodo interglaciale, tra 106.000e 86.000 anni fa circa.I ricercatori hanno trovato tracce di molluschi, crostacei e pesci,oltre a foche e delfini.Non mancavano però animali di terra, come cervi, stambecchi ecavalli, oltre a tartarughe e cibi di origine vegetale, come i pinoli.Ciò depone a favore dell'ipotesi che i neanderthaliani avesseroaccesso al mare, anche se all'epoca si trovava a una distanzacompresa tra 750 metri e due chilometri, e quindi consumasseroanche alimenti di origine marina.«Lo scavo ha permesso di recuperare una grande quantità diresti archeologici relativi all'occupazione della grotta da partedei neanderthaliani: strumenti in pietra scheggiata, di selce oquarzo, oltre a resti di pasto, residui dell'uso del fuoco, comecarboni e cenere", ha spiegato Angelucci."Tra i resti di pasto, la sorpresa è rappresentata dall'utilizzosistematico di risorse di origine marina".Questi risultati hanno fatto scattare il confronto con lepopolazioni di Homo sapiens vissute nello stesso periodo lungole coste del Sudafrica, per le quali il ricorso alle risorse marineè ben documentato, insieme a prove di una loro evoluta culturamateriale e simbolica, testimoniata dal ritrovamento di resti didecorazioni per il corpo e di oggetti di adorno personale.Un'ipotesi collegata a quelle prove è stata anzi che fosse statoil contenuto di omega 3 e acidi grassi degli alimenti di originemarina a favorire lo sviluppo del cervello di H. sapiens, e quinditutte le caratteristiche tipiche degli esseri umani moderni, comeil pensiero astratto, il linguaggio o un'organizzazione socialecomplessa.Quando il mare salvò l'umanitàdi Curtis W. MareanGrazie a scoperte come quelle nella grottaportoghese, però, le differenze rimarcate finora daipaleoantropologi tra i sapiens e le altre specie di Homo euroasiatichecome i neanderthaliani e i denisoviani tendono a ridursi.«I dati di Figueira Brava aggiungono un ulteriore contributo aldibattito in corso e alla rivalutazione del modo di vita dei neandertaliani:se è vero che il consumo abituale di alimenti di origine marinaha giocato un ruolo determinante nello sviluppo delle capacitàcognitive dei nostri antenati, bisogna quindi riconoscere che questoprocesso avrà riguardato l'intera umanità e non esclusivamenteuna popolazione limitata dell'Africa australe che si è poi espansafuori dal continente africano", ha concluso Angelucci."Nuovamente, i dati si indirizzano a dimostrare che i neanderthaliani,pur 'arcaici' nei loro tratti fisici, possedevano comportamenti del tuttosimili ai cosiddetti 'moderni' del continente africano - le persone concui entreranno in contatto al momento dell'espansione dei sapiens in Europa, intorno a 40.000 anni fa". (red)