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L'inquinamento elettromagnetico


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Pericolo: microonde ad alta potenzaCon il termine inquinamento elettromagnetico si intende l'inquinamento derivante in genere da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti.Si parla quindi dell'intervallo di frequenze che va da0 Hz (campi statici) alle frequenze della radiazionevisibile (laser e luce incoerente).IntroduzioneLa radiazione del fondo elettromagnetico terrestre,costituita sino all'inizio del 1900 solamente dal fondoelettromagnetico naturale, è stata aumentata enorme-mente dalle tecnologie di origine antropica.Le radiazioni comprendono quelle prodotte dai radar,in particolare quelli civili e da diporto, per i quali ven-nero scoperti i primi, evidenti effetti termici delle microonde durante la seconda guerra mondiale (malattia dei radaristi) e da cui vennero sviluppatele tecnologie alla base dei forni a microonde,dalle infrastrutture di telecomunicazioni come la radiodiffusione e la telediffusione (emittenti radiofoniche e televisive), ponti radioreti per telefonia cellulare, dagli stessi telefoni cellulari, dagli apparati wireless utilizzati soprattutto in ambito informatico(campi EM ad alta frequenza) e dalle infrastrutturedi trasporto dell'energia elettrica tramite cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità comegli elettrodotti della rete elettrica di distribuzione (campi EM a bassa frequenza) e anche da PLL.Caratteristica degli effetti termici delle radiazioni nonionizzanti è un apprezzabile riscaldamento cellulareindotto dalla radiazione.Inoltre, questi effetti seguono una curva di tipo dose-risposta, cioè a un aumento della dose di radiazionesegue in genere un aumento dell'effetto.Oltre a questa classe di effetti, è stata osservatanell'uomo e negli animali una seconda categoria dieffetti, i cosiddetti effetti biologici.Questi ultimi avvengono senza che vi sia un apprez-zabile riscaldamento cellulare, e la relazione dose-risposta è assente.In questo caso la materia vivente reagisce cioè nonalla potenza del segnale, ma al segnale stesso.L'esistenza di un rischio rilevante per la salute è atutt'oggi complessa e controversa, vista anche ladimensione e la durata degli studi epidemiologici.Nel 2001 l'IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), parte dell'Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite, ha inserito i campi magneticiin bassa frequenza in categoria 2B considerando unraddoppio del fattore di rischio (leucemia infantile) peresposizioni a valori di campo magnetico superiori a 0,4microTesla. L'IARC nel 2011 ha inserito anche i campielettromagnetici in alta frequenza in categoria 2B(senza definire una dose).La categoria 2B comprende i possibili cancerogeni perl'uomo; l'International Commission for ElectromagneticSafety (Icems) ha sottolineato nel 2012 la possibilitàdi aumenti a due cifre di alcune incidenze tumorali.Tuttavia, effetti biologici non oncologici (sull'uomo esugli animali) e oncologici (sugli animali) sonouniversalmente riconosciuti.L'Organizzazione mondiale della sanità afferma che "adoggi, nessun effetto dannoso per la salute è statoriconosciuto come causato dall'uso di telefoni mobili." Alcune autorità nazionali hanno raccomandato ai lorocittadini, come semplice norma precauzionale, di minimiz-zarne l'esposizione.Il 14 gennaio 2020 la Corte d'appello di Torino confermala precedente sentenza del Tribunale di Ivrea del 2017,riconoscendo come l'uso intensivo del telefonino possacausare tumori, imponendo all'Inps il risarcimento per malattiaprofessionale di un dipendente Telecom affetto da neurisma del nervo acustico.SaluteTipologie di campiI campi elettromagnetici possono essere costituiti da:onde non ionizzanti: campi EM (0 Hz - 30 Hz), ELFcampi ELF (30 Hz - 300 Hz), ELFcampi VLF (300 Hz - 30 kHz), RFcampi LF (30 kHz - 300 kHz), RFcampi MF (300 kHz - 3 MHz), RFcampi HF (3 MHz - 30 MHz), RFcampi VHF (30 MHz - 300 MHz), RFcampi UHF (300 MHz - 3 GHz), RF/MWcampi SHF (3 GHz - 30 GHz), RF/MWcampi EHF (30 GHz - 300 GHz), RF/MWradiazione infrarossa (300 GHz - 410 THz)luce visibile (410 THz - 750 THz)dove:ELF: frequenze estremamente basseRF: radiofrequenzeMW: microondeonde ionizzanti: radiazione ultravioletta (750 THz - 30000 THz)raggi X (30000 THz - 3000000 THz)raggi gamma (3000000 THz - 30000000000 PHz)Tipologie di possibili danniGli effetti all'esposizione alle radiazionielettromagnetiche sono di due tipi:1) In primo luogo effetti acuti dovuti a meccanismidi interazione ben conosciuti che avvengono al di làdi valori soglia, quindi stimolazione di tessuti checontengono cellule elettricamente eccitabili come fibremuscolari e neuroni per campi EM con frequenze sottoa 1 MHz, mentre per frequenze superiori a 1 MHz si haun riscaldamento generale dei tessuti.2) In secondo luogo effetti sanitari a lungo termine chesono difficilmente valutabili e le cui relazioni causa effettosi possono basare solo su indagini epidemiologiche,questi contemplano sia sintomi soggettivi come cefalee,irritabilità, affaticamento, difficoltà di concentrazione,insonnia ed altro, sia patologie oggettive anche gravicome tumori o malattie degenerative.In aggiunta alla variabilità degli agenti causali, i danniprovocati possono essere di tipo tumorale, benigno o maligno:di tipo specifico e localizzato, come tumori indotti in locoper innalzamento termico dei tessuti, esempio studiatoper i telefoni cellulari, il glioma;di tipo organico, come le leucemie, ad esempio sottoindagine per gli effetti delle basse frequenze degli elettrodotti.Il danno tumorale è stato associato al fatto che i campielettrici e magnetici inibiscono nella ghiandola pinealela produzione di melatonina, nell'uomo e nei ratti, fattoreoncostatico.In seguito fu messa in relazione l'esposizione ai campimagnetici con l'inibizione notturna dell'attività della NATe il contenuto di melatonina nella ghiandola pinealedel ratto.Si possono avere danni di tipo non tumorale come:danni per trasferimento di potenza, esempio ustione dalaser di potenza, da irradiamento infrarosso, da microondedanni da interferenza con segnali di tipo elettrico ed elettrochimico naturalmente presenti nell'organismo,come trasmissione del segnale nervoso, e flussi ioniciintra- ed extra- cellulari.Studi epidemiologiciNel 2007 è stata svolta una ricerca specifica su "uso delcellulare e tumori cerebrali".Si tratta di un lavoro che ha comparato e analizzato glistudi compiuti in 6 anni sull'uso dei cellulari, e non hatrovato correlazione tra l'insorgenza di tumori al cervelloe un utilizzo medio del telefono cellulare a breve termine(10 anni) sottolineando tuttavia che non vi sono ancorasignificative certezze e che per avere dati più corretti ènecessario monitorare la salute di un grande gruppo diutenti di telefonia per un lungo periodo di tempo.Una ricerca svolta nel 2014 su circa 5000 casi di tumore,e in corso di stampa sulla rivista Pathophysiology, rilevaun aumento significativo di rischio di glioma conseguentel'uso di telefoni cellulari o cordless.Il rischio maggiore riguarderebbe il glioma al lobo temporale.Inoltre, l'uso di cellulari o cordless prima dei 20 annicomporterebbe un rischio superiore che in altre fasce d'età.Nel 2014 è stato pubblicato uno studio del Childhood Cancer Research Group dell'Università di Oxford su 16.500 bambini britannici a cui è stata diagnosticata laleucemia tra il 1962 e il 2008.Tale analisi non ha rilevato un aumento del rischio di sviluppodella malattia per i bambini nati dopo il 1980 e che hannoabitato nei pressi delle linee elettriche ad alta tensione.Effetti accertatiPartendo dalle fotosensibilità e fototossicità in campo umano,come nella dermatite attinica, nelle ustioni da laser einfrarossi, passando per i danni termici da esposizione allemicroonde o malattia dei radaristi, per finire ai danni diindagine molto più complessa, imputabili alle frequenzeradio e ultrabasse a bassa potenza, esistono dimostratieffetti biologici coinvolgenti le radiazioni non ionizzanti.Un effetto accertato e fisicamente elementare delle onde elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza, anche senon ionizzanti, è l'innalzamento della temperatura deitessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchidi acqua con effetto di maggior penetrazione e assorbimentonei tessuti interni tanto più bassa è la frequenza, tipici adesempio nell'intervallo delle microonde dei comuni fornettidomestici.Nel caso dei telefoni cellulari, la potenza irradiata è bassa(solitamente minore di 1 watt) così che il riscaldamentoprodotto è dell'ordine di poche frazioni di grado, quasiinteramente localizzato nella testa dell'utente, inferiore inteoria e comunque all'effetto di un'esposizione diretta dipari durata alla radiazione solare, che però ovviamenteagisce solo a livello di superficie, essendo i tessuti nontrasparenti all'infrarosso, contrariamente a quanto avvieneper le onde radio.Il calore superficiale si propaga nei tessuti nel primo casosolo per conduzione, e non per irraggiamento.Negli anni, nonostante la normativa, ad esempio in Italia,ancora nel 2012, non ne tenga conto, sono rilevati effettiatermici, biologici: "abbiamo indicatori precisi che ciforniscono l'evidenza dell'effetto biologico che i campielettromagnetici hanno sull'uomo, così come su piccolianimali e su cellule osservati"(Settimio Grimaldi, CNR, novembre 2011).Si sono ipotizzati effetti implicanti l'interferenza confrequenze di risonanza del flusso ionico relativo alle pompe ioniche cellulari, e gli studi sull'argomentoteorico sono tuttora in corso.