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Un'eruzione vulcanica?


Fonte: articolo riportato dall'InternetGEOLOGIASiamo pronti ad una futura gigantesca eruzione vulcanica?
La domanda è tanto semplice quanto inquietante: il mondo moderno sarebbe pronto a fronteggiaregli effetti di una gigantesca eruzione vulcanica? La risposta (negativa) a questa domanda arriva da uno studio pubblicato recentemente su Geosphere a firma dei vulcanologi Chris Newhall, Stephen Self eAlan Robock. I ricercatori hanno proposto un elencodi vulcani che potrebbero dare origine ad un'eruzionecon indice di esplosività 7 (Volcanic Explosivity Index,VEI 7), ovvero un evento catastrofico capace di eruttarefino a 100 km3 di ceneri e materiale piroclastico.Per intenderci un'eruzione 10 volte più grande di quelladel Pinatubo avvenuta nel 1991. Gli ultimi eventi VEI 7 sono stati generati da due vulcaniindonesiani, rispettivamente il Tambora nel 1815 ed ilRinjani nel 1257; è chiaro che il prossimo evento interesseràun mondo ben più popolato e soprattutto totalmente diversoda quello dell'ottocento o della metà del duecento.In quest'ottica lo studio dei tre vulcanologi sottolineal'importanza di comprendere cosa potrebbe accadere.Effetti a livello locale e globaleIn prossimità del teatro eruttivo lo spessore al suolodelle ceneri di ricaduta si misurerebbe in metri, conil possibile crollo di tetti ed edifici.La pioggia di cenere inoltre danneggerebbe i raccolti eprovocherebbe danni e problemi a innumerevoli strutturee manufatti come fognature, linee elettriche, lineetelefoniche, linee della distribuzione del gas, sistemicomputerizzati, impianti di trattamento delle acque,sistemi di riscaldamento e condizionamento.La formazione dei pericolosissimi flussi piroclastici poicancellerebbe qualsiasi forma di vita per un raggio diminimo 20 km dal vulcano. I problemi non sarebbero relegati soltanto al periodoeruttivo ma continuerebbero per parecchi anni, con laformazione di lahar, smottamenti, piogge acide ed ilrischio di altre eruzioni.Gli effetti distali invece si rifletterebbero principalmentesul traffico aereo e sul clima.Per avere un'idea dell'impatto sul traffico aereo bastapensare alla recente eruzione del 2010 del vulcanoislandese Eyafjallajökull (VEI 3): l'emissione di circa0.25 km3 di cenere ha causato la chiusura dello spazioaereo su gran parte d'Europa per una durata di 8 giorni,con un impatto economico complessivo nell'ordine di5 miliardi di euro (fonte Oxford Economics, 2010).Immaginate quindi cosa potrebbe accadere con l'eruzionedi un quantitativo di cenere pari a 400 volte quello delvulcano islandese.L'altro effetto globale riguarderebbe il clima.Una delle conseguenze più significative delle eruzionivulcaniche di grande energia è il raffreddamento del climaterrestre, fenomeno legato principalmente all'emissionedell'aerosol di acido solforico.Le piccole gocce di aerosol, che derivano dalla presenzadi anidride solforosa nei gas vulcanici, si diffondono nellabassa stratosfera del nostro pianeta, riflettendo laradiazione solare incidente.Per fare alcuni esempi, l'eruzione del Pinatubo nel 191 ha generatoun abbassamento della temperatura media terrestre dicirca 0.5ºC per due anni.L'eruzione VEI 7 del vulcano Tambora nel 1815, la più recentedi tale magnitudo nella storia dell'uomo, ha prodotto un abbassa-mento della temperatura terrestre così significativo che l'annosuccessivo, il 1816, è stato definito "l'anno senza estate".Europa e America del Nord vissero mesi di aberrazioni meteo-climatiche che produssero forti carestie ed epidemie, ma cheispirarono anche il genio artistico di talenti come Mary Shelley,Lord Byron e J.M.W. Turner.Agire oraOggi gli effetti di un'eruzione di tale portata sarebbero dram-matici e probabilmente al momento in gran parte sconosciuti.Newhall e coautori invitano dunque il mondo scientifico adinterrogarsi e ad approfondire nel dettaglio tutte le potenzialiconseguenze che un'eruzione di grande energia potrebbeavere sul mondo moderno.«La prossima eruzione VEI 7 - dice Chris Newhall - puòavvenire nell'arco delle nostre vite o accadere tra centinaiadi anni, non importa, dobbiamo discuterne adesso perpermettere al mondo della ricerca e agli enti governatividi pianificare ed essere pronti in caso di emergenza».Ovviamente non tutti i vulcani del mondo sarebbero capacidi produrre eruzioni con VEI 7.I ricercatori hanno redatto una lista di possibili "candidati"di fuoco, tra cui figurano anche cinque vulcani italiani (per la nostra felicità): Latera, Bolsena, i Sabatini, i ColliAlbani e, ovviamente, i Campi Flegrei.Autore dell'articolo: Andrea Piazza© RIPRODUZIONE RISERVATARIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A ORIGINALE E CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM