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Homo antecessor


Fonte: articolo riportato dall'Internet02 aprile 2020Homo antecessor, così lontano, così vicino
Resi fossili di H. antecessor (©José María Bermúdez de Castro) L'analisi dello smalto dentale di uno dei più antichi ominini ha rivelato che si tratta di uno stretto parente dell'ultimo antenato comune a Homo sapiens, Neanderthal e Denisova. I tratti del suo viso, simili a quelli degli esseri umani moderni, carat-terizzano quindi il genere Homo fin da un'epoca molto remotaHomo antecessor, uno dei più antichi ominini, era strettamente imparentato con l'ultimo antenato comune a Homo sapiens, Neanderthal e Denisova. Lo rivela un confronto dello smalto dentale di questa specie con quello di H. erectus pubblicato su "Nature" da Enrico Cappellini dell'Università di Copenhagen, in Danimarca, e colleghi di un'ampia collaborazione internazionale. La conclusione della ricerca indica anche che i tratti del viso moderni, già posseduti da H. antecessor, sono comparsi nel genere Homo in un'epoca molto antica.La ricerca fa luce su una questione ancora molto dibattuta: la relazione di parentela filogenetica tra le diverse specie di ominini del Pleistocene inferiore (circa 2,5-0,77 milioni di anni fa).Un'ipotesi era che H. antecessor fosse l'ultimo antenato comune dei Neanderthal e degli esseri umani moderni, ma mancava una conferma definitiva per via della natura frammentaria dei reperti fossili e della scarsità di reperti fossili di ominini vissuti in Eurasia nel Pleistocene inferiore e medio (tra 781.000 e 126.000 anni fa) da cui si potesse recuperare DNA antico.Il gruppo di Cappellini ha messo a punto da tempo una tecnica di analisi che consente di aggirare il problema della scarsità di DNA dei reperti antichi ricorrendo allo studio della proteomica, cioè del corredo di proteine di un individuo. Le proteine sono infatti molto più resistenti e più longeve del DNA, anche se scontano il fatto di contenere meno informazioni e di variare poco da specie a specie.Il team ha analizzato e confrontato i proteomi ottenuto dallo smalto dei molari di H. antecessor, scoperto nel sito di Atapuerca, Spagna, datato tra  949.000 e 772.000 anni fa, e di un esemplare di Homo erectus rinvenuto a Dmanisi, in Georgia, e datato a circa 1,77 milioni di anni fa, due reperti fossili che rap-presentano punti di riferimento fondamentali per definire la morfologia e le parentele degli ominini.Gli autori hanno così potuto stabilire che H. antecessor apparteneva a un ramo filogenetico con caratteristiche molto simili a a quelle dei successivi ominini che si sono sviluppati nel Pleistocene medio e superiore (tra 126.000 e 11.000 anni fa), in cui è compresa anche la nostra specie.In altre parole, si trattava di un parente stretto dell'ultimo antenato comune a H. sapiens, neanderthaliani e denisoviani. In particolare, le caratteristiche dell'anatomia del cranio accomunano H. antecessor ed esseri umani anatomica-mente moderni: questi tratti sarebbero perciò molto antichi. Una forma del cranio come quella caratteristica dei Neanderthal, da sempre considerata arcaica, sarebbe quindi una forma derivata, sviluppatasi cioè in un'epoca successiva. (red)