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Il moderno DNA di Neanderthal


Fonte: articolo riportato dall'Internet05 ottobre 2018L'eredità Neanderthal che ci protegge dai virus
© SPL/AGF Ben 152 varianti geniche che ci proteggonoda virus sono un'eredità dell'incrocio tra Neanderthal edesseri umani moderni.Arrivati in Eurasia centinaia di migliaia di anni prima degli Homo sapiens, i Neanderthal avevano avuto il tempo dievolvere difese contro virus presenti in Europa e in Asia ma nonin Africa, un vantaggio adattativo che ha assicurato la permanenzadi quelle varianti nel nostro genomaI Neanderthal ci hanno lasciato un'eredità genetica positiva:un cospicuo numero di mutazioni in alcuni geni che offrono prote-zione da molti virus a RNA.La scoperta - fatta dai biologi evoluzionisti David Enard, dell'Universitàdell'Arizona a Tucson, e Dmitri A. Petrov, della Stanford University, eillustrata su "Cell" - è un'ulteriore conferma dell'importanza delpatrimonio genetico che abbiamo ereditato dai nostri cugini estinti.I Neanderthal sono scomparsi fra 30.000 e 40.000 anni fa, ma hannofatto in tempo a incrociarsi con la nostra specie, che aveva da pocoiniziato a diffondersi in tutto il mondo.Le tracce di questo incrocio sono presenti in buona parte dellepopolazioni non africane, e rappresentano in media circa il 2per cento del genoma.Alcune di queste tracce, inoltre, sonomolto più diffuse di altre,tanto da suggerire che la loro persistenza sia legata a un vantaggioevolutivo.Analizzando i circa 4500 geni che negli esseri umani moderniinteragiscono con i virus attraverso le proteine che producono, econfrontandoli con il database dei geni neanderthaliani identificatifinora, Enard e Petrov hanno individuato 152 sequenze di DNAtipiche dei Neanderthal.
Probabilmente i Neanderthal contagiarono i primi esseri umanimoderni arrivati in Eurasia con i virus a RNA tipici del continente,ma grazie al mescolamento delle popolazioni trasmisero loro anchele difese genetiche che avevano sviluppato, secondo un modellodetto "veleno-antidoto" (Cortesia Enard & Petrov / Cell)Una serie di test ha permesso di concludere che le proteine espresseda quei geni di origine neanderthaliana offrono una certa protezionedalle infezioni dovute a diversi tipi di virus a RNA.In particolare, le proteine prodotte dalle varianti neanderthalianeinterferiscono con il ciclo di replicazione del virus all'interno dellacellula infettata, impedendone quindi la riproduzione e la capacitàdi infettare a cascata sempre più cellule.I Neanderthal - osservano i ricercatori - vissero fuori dall'Africa percentinaia di migliaia di anni, un tempo sufficiente perché il lorosistema immunitario evolvesse delle difese contro virus presenti inEuropa e in Asia ma non in Africa. "Gli esseri umani moderni - hadetto Enard - hanno 'preso in prestito' le difese genetiche già presentinei Neanderthal senza dover aspettare che si sviluppassero le loromutazioni adattative, che avrebbero richiesto molto più tempo." (red)