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Notizie da Proxima Centauri.


Fonte: articolo riportato dall'Internet22 aprile 2020La prima (probabile) immagine di un esopianeta vicinodi Jonathan O'Callaghan/Scientific American© Digitized Sky Survey 2/DavideDe Martin/Mahdi Zamani Un gruppo italiano di astronomi ha annunciato di averottenuto le immagini di Proxima c, un probabile pianetaextrasolare che orbita intorno alla stella più vicina alnostro Sole.La scoperta, accolta con molta cautela dalla comunitàscientifica, sarà verificata appena torneranno operativigli osservatori attualmente chiusi per l'emergenza COVID-19Ci sono poche cose più allettanti della prospettiva divedere mondi alieni intorno ad altre stelle - e forse ungiorno anche di studiarne da vicino l'atmosfera e dimapparne la superficie.Si tratta di osservazioni estremamente difficili, naturalmente.Anche se sono ormai noti più di 4000 esopianeti, la stragrandemaggioranza è troppo lontana e tenue perché i nostrimigliori telescopi riescano a discernere il bagliore dellastella intorno a cui orbitano.Gli esopianeti vicino al sistema solare offrono però miglioriopportunità di acquisizione di immagini.E nessun mondo è più vicino a noi di quelli in orbita intornoalla fredda e debole nana rossa Proxima Centauri, la stellapiù vicina al Sole, a 4,2 anni luce di distanza da noi.Nel 2016 gli astronomi hanno scoperto il primo pianetaconosciuto di questo sistema: Proxima b, approssimativa-mente delle dimensioni della Terra. Tuttavia, a causa dellasua orbita stellare di 11 giorni intorno a Proxima Centauri,Proxima b è un candidato scadente per ottenere immagini.Proxima c, invece, offre possibilità decisamente migliori.La sua scoperta è stata annunciata nel 2019 sulla base diprove alquanto circostanziali, e il pianeta non è ancora statoconfermato.Se fosse reale, secondo le stime sarebbe diverse volte piùmassiccio della Terra - cioè sarebbe una super Terra o unmini Nettuno - e orbiterebbe intorno a Proxima Centauri acirca 1,5 volte la distanza tra la Terra e il Sole.Le sue dimensioni e la distanza dalla sua stella rendono ilpianeta un obiettivo allettante per progetti che mirano aottenere immagini degli esopianeti attuali e del prossimo futuro.Ora, in un nuovo articolo di preprint accettato per la pubblica-zione sulla rivista "Astronomy & Astrophysics", alcuni astronomiaffermano di essere riusciti a vedere Proxima c per la prima volta.Questa immagine del cielo intorno alla brllante stella AlphaCentauri AB mostra anche la nana rossa molto più debole,Proxima Centauri, che è la stella più vicina al nostro sistemasolare.L'immagine è stata creata a partire da immagini della DigitalSky Survey 2. L'alone blu intorno ad Alpha Centauri AB è unartefatto del processo fotografico, in realtà la stella è di coloregiallo pallido come il Sole (© Digitized Sky Survey 2/DavideDe Martin/Mahdi Zamani)"Questo pianeta è estremamente interessante perché Proximaè una stella molto vicina al Sole", dice Raffaele Gratton,dell'Osservatorio Astronomico di Padova, autore principaledello studio."L'idea era che, essendo il pianeta lontano dalla stella, èpossibile che sia rilevabile in immagini dirette.Abbiamo trovato un candidato ragionevole e sembra cheabbiamo davvero osservato il pianeta".L'anno scorso, Gratton e il suo team erano stato avvertitiper la prima volta della possibilità di ottenere immaginidel pianeta da Mario Damasso, dell'Osservatorio Astrofisicodi Torino, l'autore principale dell'articolo originale sullapossibile scoperta di Proxima c.Damasso e colleghi avevano presentato le prove dell'esistenzadi Proxima c sulla base dell'oscillazione della sua stella che,secondo loro, era stata causata dall'attrazione di un pianetaorbitante invisibile.Per confermare l'esistenza di un pianeta in questo modo ènecessario che la stessa oscillazione si verifichi ripetutamente,in un processo che spesso richiede molti mesi o addirittura anni.Damasso si chiedeva se ci fosse un altro modo.Così ha chiesto a Gratton e al suo gruppo di esaminare i datidello strumento SPHERE (Spectro-Polarimetric High-ContrastExoplanet Research) del Very Large Telescope (VLT)dell'European Southern Observatory, in Cile, per capire sepotessero effettivamente vedere il pianeta."Appena il nostro articolo su Proxima c è stato preso inconsiderazione per la pubblicazione, ho contattato Grattonper discutere la possibilità di spingere SPHERE ai suoi limiti",dice Damasso."Il sistema planetario è potenzialmente così interessante chevale la pena di provare con altre tecniche".Se strizzi un po' gli occhi mentre fissi i dati di SPHERE,un'immagine del misterioso pianeta sembra apparire alla vista.Concentrandosi sulla posizione prevista di Proxima c e sullaseparazione dalla sua stella all'interno di molteplici immaginia infrarossi sovrapposte di SPHERE, Gratton e colleghi sonostati in grado di individuare 19 potenziali apparizioni del pianetanel corso di diversi anni di osservazioni di routine.Tra queste supposte rilevazioni, una si è rivelata particolarmenteinteressante: nelle immagini è apparsa circa sei volte piùluminosa del "rumore", cioè della luce naturale provenienteda artefatti o da stelle di sfondo."È una possibile candidata che ha una bassa probabilità diessere un falso allarme", dice Emily Rickman dell'Osservatoriodi Ginevra, coautore dell'articolo.Se la rilevazione è autentica, pone questioni affascinanti.L'oggetto che si ritiene essere il pianeta avrebbe una massaalmeno sette volte superiore a quella della Terra, abbastanzagrande da collocarlo decisamente oltre la categoria dellesuper-Terre.Sarebbe sicuramente una specie di mini Nettuno", dice SaraSeager, professoressa di scienze planetarie del MassachusettsInstitute of Technology, che non era coinvolta nel nuovo articolo.L'oggetto sembra anche da 10 a 100 volte più luminoso di quantodovrebbe essere un pianeta della sua massa.Questa luminosità, sostengono gli autori dello studio, potrebbederivare da una grande quantità di polvere che lo circonda,forse in un vasto anello planetario da tre a quattro volte piùgrande di quello di Saturno.Ad alcuni, questa sembra una situazione troppo strana peressere vera."Si tratterebbe di un enorme anello planetario intorno a unastella relativamente vecchia", dice l'astrofisico Bruce Macintoshdell'Università di Stanford, che ha partecipato al lavoro."È certamente possibile che cose del genere esistano".Ma per avere la prima scoperta di una cosa simile, per averequell'anello planetario massiccio, si dovrebbe postulare ununiverso in cui la maggior parte dei pianeti delle dimensionidi Nettuno ha anelli planetari enormi, decisamente più grandidi quelli di Saturno. E questo sembra un universo improbabile".Se fosse autentica, questa rilevazione - questa immagine -avrebbe profonde implicazioni per la nostra comprensionedel sistema planetario più vicino.Darebbe la prova definitiva dell'esistenza di Proxima c e anchel'inclinazione dell'orbita del pianeta intorno alla sua stella,rispetto al nostro piano orbitale, un dato che la sempliceosservazione delle oscillazioni di una stella non è in grado di dare.La rilevazione ci permetterebbe anche di studiare prestol'atmosfera del pianeta con una nuova generazione di potentiosservatori, come gli imminenti European Extremely LargeTelescope (E-ELT) e Wide-Field Infrared Survey Telescope(WFIRST) della NASA.Forse, cosa ancora più importante, l'individuazione di Proxima crivelerebbe probabilmente anche l'inclinazione orbitale di Proxima b,perché ci si aspetta che i pianeti orbitino tutti nello stesso piano,come quelli del sistema solare.Questa informazione, unita alle oscillazioni provocate da Proxima bsulla sua stella, indicherebbe che il pianeta deve avere una massacompresa tra 1,5 e 1,8 volte la massa della Terra, il che consentireb-be di perfezionare le teorie sulle sue caratteristiche.Una massa tale "indicherebbe decisamente che Proxima b èdi tipo roccioso", dice Elizabeth Tasker, esperta di esopianetidella Japan Aerospace Exploration Agency, che non era coinvoltanello studio.Oltre al fatto che Proxima b orbita nella zona abitabile della suastella, dove possono esistere l'acqua liquida e quindi la vita comela conosciamo, la prova che il pianeta è roccioso lo catapulterebbein cima alla lista degli esopianeti promettenti di qualsiasiastrobiologo.Queste spettacolari possibilità, tuttavia, richiedono uno scetticismospietato.In effetti, gli autori del nuovo articolo riconoscono che c'è unadiscreta possibilità che la loro immagine non sia affatto un pianeta,ma solo un rumore casuale nei dati.E osservano anche che il moto apparente del presunto pianeta è inconflitto con le precedenti stime della posizione di Proxima c, basatesulle osservazioni della sua stella effettuate dalla navicella spazialeGaia dell'Agenzia spaziale europea.Di conseguenza, altri astronomi stanno trattando la potenzialescoperta con una notevole dose di cautela."Per me è difficile concludere che questo è un riscontro decisivo",commenta Thayne Currie, esperto di esopianeti dell'Ames ResearchCenter della NASA, che non ha preso parte al lavoro.Panoramica di VLT al Cerro Paranal, nel deserto cileno di Atacama.Le attività scientifiche del sito sono attualmente sospese finoal prossimo 3 maggio (© ESO/José Francisco Salgado)Purtroppo, l'attuale chiusura globale dovuta alla pandemia diCOVID-19 non permette per il momento di verificare il risultato,poiché la maggior parte degli osservatori del mondo - compreso VLT- non è operativa."Potrebbe essere confermato o smentito domani, ma gli osservatorisono fermi", spiega l'astronomo Guillem Anglada-Escudé, che haguidato la scoperta di Proxima b nel 2016 e non era coinvolto nelnuovo studio.Ma per fare un controllo immediato, il tempo stringe: a luglioProxima Centauri passerà dietro il Sole e sarà fuori dalla visualefino a febbraio 2021.Quindi, per ora, la prospettiva che Proxima c sia stato visto per laprima volta rimane una possibilità allettante ma sfuggente.Ma anche se si rivelerà un miraggio - un falso allarme astronomico- questa presunta rilevazione non potrà smorzare l'entusiasmoper ulteriori studi.Altri gruppi riproveranno con i prossimi strumenti, più avanzati diSPHERE, operativi su telescopi di grandi dimensioni come l'E-ELT.Ma se la rilevazione fosse reale, cosa di cui Gratton dice di esserefiducioso "per due terzi", si tratterebbe del primo, storico sguardosu un pianeta che orbita intorno alla stella più vicina alla nostra."Se fosse vero, sarebbe molto emozionante", dice Anglada-Escudé.(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "ScientificAmerican" il 21 aprile 2020. 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