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Fonte: articolo riportato dall'InternetCovid-19, come e perché il coronavirus può provocareproblemi neurologiciI neurologi sospettano che il coronaviruspossa avere conseguenze sul sistema nervoso a distanza di tempo
Federico MeretaGIORNALISTA SCIENTIFICO14 maggio 2020L'infezione da Sars-CoV-2 presenta ogni giorno nuovi aspetti,che colpiscono per la capacità dell'invisibile nemico di attaccareparti diverse dell'organismo umano.Se all'inizio si poteva pensare solo alla polmonite, poi si è vistoil coinvolgimento dell'apparato cardiovascolare e della coagulazione,per arrivare alla pelle e a reazioni improprie del sistema immunitario.Oggi pare certo che anche i neurologi si troveranno ad affrontarele conseguenze dell'infezione, come conferma una lettera a firmadi giovani specializzandi italiani presso l'Istituto Auxologico di Milanopubblicata su Neurological science.Non solo alterazioni di gusto e olfattoNelle prime settimane si è visto che, in molti casi, Covid-19 iniziaanche con manifestazioni che interessano il sistema nervoso,attraverso gli organi di senso, tanto che alterazioni di gusto eolfatto, ageusia ed anosmia, sono all'ordine del giorno permolte persone.Addirittura la perdita di queste due sensi può mantenersi perqualche tempo anche dopo che l'organismo e le cure hannodebellato l'infezione.Dalla ricerca dei giovani specializzandi che operano a Milanoemerge però anche altro.Infatti  sono stati segnalati fenomeni anche più gravi come ictus,encefaliti, dolori e stanchezza muscolare molto intensi.Appare di grande interesse l'interpretazione delle manifestazionineurologiche nel singolo paziente.Queste appaiono legate in parte all'invasione del virus attraversole vie nasali, la co-espressione dell'ormai noto recettore ACE2, sianel polmone che nel sistema nervoso, come recettore per il Covid-19.In questo senso si potrebbe aprire la catena di fenomeni infiammatoriche possono in qualche modo coinvolgere anche il sistema nervoso.Ciò che i neurologi sospettano è che il coronavirus, in taluni casicomplicati, non esaurisca il suo danno nella malattia acuta, mapossa invece avere conseguenze sul sistema nervoso a distanzadi tempo, come del resto capita anche con altre tipologie di virus."La patologia cerebrovascolare nel Covid-19 - spiega Vincenzo Silani,ordinario di neurologia dell'Università di Milano e direttore della UOdi Neurologia dell'Irccs Istituto Auxologico Italiano di Milano -come la patologia del nervo periferico deve essere reinterpretatae vi è una reale possibilità che i pazienti affetti da Covid-19 debbanoessere seguiti nel tempo per escludere la possibilità di complicanzetardive, in particolare di malattie neurodegenerative.I pazienti riferiscono spesso mialgie (cioè dolori muscolari)  edanche il muscolo scheletrico potrebbe rivelare qualche sorpresanel corso del tempo".Il rischio di quadri specificiSia pure rarissimamente, in Italia sono stati descritti quadri di sindrome di Guillain Barré in pazienti con Covid-19 ricoverati indiversi ospedali.Questa patologia porta alla carenza di attività dei neuroni checoordinano i muscoli, impedendo che alcuni gruppi muscolari sicontraggano normalmente e  può essere dovuta a una difficoltàdi trasmissione del segnale elettrico attraverso le cellule nervose."Riconoscere precocemente questa sindrome nei pazienti affettida Covid-19 è molto importante, sia perché la debolezza dellamuscolatura respiratoria può ulteriormente compromettere lafunzione respiratoria dei pazienti già affetti da polmonite, sia perchéspesso il deficit può migliorare molto, fino alla regressione, conterapie specifiche" - segnala Massimo Del Sette, vicepresidente della Società Italiana di Neurologia."In questi mesi di pandemia e dalle esperienze dei medici cinesiabbiamo appreso che il virus è in grado, attraverso differentimeccanismi patogenetici, di presentarsi anche con manifestazionineurologiche che vanno riconosciute e diagnosticate per tempo congli strumenti appropriati (visita specialistica neurologica,elettroencefalogramma, esame del liquor, risonanza magneticadell'encefalo), anche per finalizzare ed orientare correttamentele terapie".