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IL DISEGNO BIDIMENSIONALE.


2 parteAl disegno bidimensionale vengono affidati tutta unaserie di elaborati come quelli relativi ad i dettaglicostruttivi.Tale modello si differenzia dal modello denominato"verticale", più innovativo, che propone un sistema diprogettazione che permetta di gestire i vari dati (cioèsia la documentazione relativa ad i grafici che quellarelativa alla completa gestione, anche economico-amministrativadel progetto) all'interno di un unico modello tridimensionaleinterattivo di tipo complesso.Denominati genericamente Building Information Modeling, ivari software realizzati a tale scopo sono stati sia ampiamentecriticati che decisamente sopravvalutati nelle loro possibilità,nel seguito di numerosi dibattiti.A tal proposito è interessante riferire l'esperienza di una dellefigure chiave nel campo dell'utilizzo in architettura deisoftware di modellazione progettuale avanzata.Si tratta di G. Lynn, autore di alcune pubblicazioni in tema dirapporti tra progettazione e strumenti digitali e titolare dellostudio newyorchese Greg Lynn Form, poi trasferitosi aLos Angeles.Nell'attività di Lynn, (il suo studio si avvale di circa 10collaboratori esperti di progettazione CAD), dove addiritturaè il primo schizzo del progetto a nascere al computer, ci si èaccostati con fiducia all'approccio integrato della modellazioneparametrica.A ciò si è giunti non avendo completamente abbandonato leprecedenti procedure di progettazione, che prevedono lapredisposizione di un modello, tramite specifico software in unaprima fase, e il ricorso al disegno bidimensionale con l'ausilio diMicrostation in una seconda, per finire con la realizzazione diun plastico, sempre tramite l'uso di adeguato software.Lynn è convinto che l'uso di identici software possono condurrea dei risultati completamente diversi, se alla base vi è un impiegoda esperto, pertanto si augura che gli architetti giungano ad unuso consapevole delle potenzialità del mezzo ed ad unapadronanza delle procedure di utilizzo che non escluda laconoscenza dei bagagli matematici che ogni "pacchetto" portacon sé.L'approccio metodologico di Lynn, rappresenta un modoesemplificativo di quelli che, presumibilmente, saranno gliapprocci metodologici delle future generazioni di architetti,pur con le ovvie varianti concettuali.il mondo della produzione software, essendone consapevole sista rapidamente adeguando alle richieste del mercato.Quello che si chiede oggi sempre più ai software di progettazionearchitettonica, sembra essere una maggiore propensione alpassaggio dal 2D al 3D oltre alla possibilità di ottenere deimodelli 3D che si prestino, a seconda delle occasioni, ad utilizzomirato.Infatti se si deve raggiungere un livello che serva alla simula-zione costruttiva ai fini di esposizione al pubblico del progettostesso non occorrerà spingersi troppo oltre, nei dettagli essendociò richiesto esclusivamente nell'ambito di conferimento di incarichi.Per questo motivo, in genere, si cerca una maggiore flessibilità edadattamento del software ai vari scopi.Queste innovazioni, quelle in atto e quelle dell'immediato futurofin ora prospettate, sono indice di una evoluzione tecnologicache conduce necessariamente anche ad un diverso approcciometodologico nel progettare.Anche se tutto questo non deve confondersi con il prodotto diuna evoluzione della progettualità in senso assoluto.La vera evoluzione, il vero progresso, si ottiene soltanto utilizzandole possibilità offerte dalle nuove tecnologie per venire incontro alleesigenze abitative dell'uomo, e quindi non allontanandosi mairadicalmente dal modo con cui l'uomo è abituato a relazionarsicon il suo intorno.Ciò al fine di non eliminare quei preziosi elementi di riconoscibilitàche l'essere umano deve poter mantenere nel suo ambiente, persentirsi armoniosamente parte di esso.Altro elemento da considerare nell'attuale panorama architettonico,è quello fornito dalla evoluzione tecnico-strutturale dei rivestimenti.Si adoperano materiali che non si pensava di potere usare inarchitettura e si scoprono nuovi modi di "trattare" i materialitradizionali, che si pongono ora con una veste inedita, confacentealle nuove esigenze estetiche e ambientali.Le innovazioni fornite, dialogano con le nuove forme cui si pervienegrazie alle aumentate possibilità di calcolo strutturale tramitesoftware, e assecondano le più ardite ipotesi di progetto.Molte aziende, specializzate in produzione di sistemi modulariconsentono la realizzazione di lastre e pannelli utili nell'ambitodei rivestimenti delle facciate esterne, sempre più concepitecome una pellicola.Non di rado, nel gergo architettonico, ci si riferisce al termine"pelle" dell'edificio, ed è proprio l'alto contenuto tecnologico deimateriali che costituiscono tale "pelle", a consentire di separareefficacemente le condizioni ambientali esterne da quelle interne.Si tratta di involucri complessi che a volte utilizzano, a strati,materiali come marmo, rame, zinco-titanio, alluminio, ciascunopreposto ad una specifica funzione che va dalla tenuta,all'isolamento termico e acustico.Nell'ambito dei rivestimenti, adesso orientati a garantire la mas-sima "sostenibilità ambientale", grande diffusione stanno avendoi materiali porcellanati, non più relegati al ruolo di pavimenta-zione ma estesi anche alla facciata.La ricerca tecnologica ha anche migliorato la qualità del vetroper l'architettura, aumentando il livello di trasmissione luminosaunitamente alla più efficiente protezione dall'irradiazione solare:esistono oggi vetri a isolamento termico rinforzato, a controllosolare.Spazio anche alle soluzioni che garantiscono vari livelli di creativitàcome quelle che propongono vetri stratificati dotati di intercalaricolorati.