blogtecaolivelli

La plastica da bere....


Fonte: articolo riportato dall'InternetFibre di plastica nell'acqua del rubinetto di tutto il mondoLe particelle trovate nella maggior parte dei campionidi acqua potabile, indipendentemente dalle fonti.Possono penetrare nelle cellule o attrarre patogeni, e mancanostudi sulla loro pericolosità.
Potabile, ma non al riparo dalla plastica. | PETRAS GAGILAS, FLICKR
 
 
Con la quantità di plastica prodotta negli ultimi 60 anni - 8,3 miliardi di tonnellate: il peso di un miliardo di elefanti - e quella che abbiamo liberato in mare, era forse un po'da ingenui pensare che fosse finita soltanto nella catenaalimentare.Puntuale, è arrivata la doccia fredda: invisibili fibre di plasticasi trovano nell'acqua del rubinetto di tutto il mondo, dall'Europaall'India, dagli Stati Uniti al Libano.L'83% dei campioni di quella che è considerata acqua potabilerisulta contaminato, come denuncia uno studio globale condottoda Orb Media, un'organizzazione no-profit specializzata ingiornalismo d'inchiesta, che ha condiviso i risultati dell'analisi inesclusiva con il Guardian.NEL PIATTO E NEL BICCHIERE. Se le microplastiche inquinano già la totalità di fiumi, laghi eoceani globali - si sono chiesti i ricercatori - come facciamo a pensare che non si trovino anche nell'acqua in cui beviamo? Si trattava, ora sappiamo, di una semplice illusione, e l'entitàdel danno è democratica, indipendentemente da latitudini esalute economica degli Stati coinvolti. 
Microframmenti di plastica raccolti in mare. Guarda l'istante in cui la plastica entra nella catena alimentare | ALGALITA MARINE RESEARCH FOUNDATIONMALE DAPPERTUTTO. In totale sono stati analizzati 159 campioni.Il più alto tasso di contaminazione (94%) si registra negli Stati Uniti, con fibre di plastica trovate nell'acqua del rubinetto degliedifici del Congresso, della Trump Tower e del quartier generaledell'Agenzia USA per la protezione ambientale.Libano e India seguono a ruota (con percentuali di 93,8 e 82,4).In Europa va meglio, ma neanche poi tanto: è contaminato il 72% dell'acqua che beviamo, e per ogni 500 ml, una bottigliettada mezzo litro, ingeriamo in media 1,9 fibre di plastica(negli USA sono 4,8).I RISCHI. «Non sappiamo quale sia l'impatto sulla salute, per questa ragionedovremmo occuparcene immediatamente e capire quali siano irischi reali, mentre seguiamo un principio cautelativo» spiegaAnne Marie Mahon del Galway-Mayo Institute of Technology, tra gliautori dell'indagine.Due sono i motivi di preoccupazione. Il primo riguarda le dimensionidelle particelle: le analisi di Orb hanno individuato solo quelle più grandi di 2,5 micron, 2500 volte più grandi di un nanometro(per fare un confronto, il diametro di un capello umano oscillatra i 50 e gli 80 micron).Ma quelle di dimensioni nanometriche sono sufficientemente piccoleda penetrare in cellule e tessuti, dove potrebbero causare danniancora non stimabili.Inoltre, studi passati hanno stabilito che queste scorie possonocatalizzare la presenza di patogeni già presenti negli scarichi, eaccelerare il loro assorbimento nell'organismo. 
Le buste di plastica ci mettono da 100 a 400 anni a degradarsi...a meno di non darle in pasto alle tarme della cera(per approfondire). | CSIC COMMUNICATIONS DEPARTMENTDA DOVE ARRIVANO? Come le microplastiche siano finite nell'acquapotabile non è ancora chiaro.Una fonte è sicuramente l'atmosfera, con le fibre sintetiche di abiti,tappeti e scarpe che vengono liberate nell'aria che respiriamo(l'80% delle asciugatrici negli USA "sfiata" direttamente sul balcone).Ci sono poi gli scarichi delle lavatrici - ogni ciclo di lavaggio rilascianell'ambiente 700 mila fibre - l'erosione della pioggia, e potremmocontinuare: in Libano, l'acqua potabile proviene da sorgenti naturali,ed è contaminata per oltre il 93%.TAMPONARE I DANNI. L'invasione di plastica riguarda ormai dunque tutto il ciclo dell'acqua,e la produzione di cibo: microfibre sono state rinvenute nella birra inGermania, nel miele, nello zucchero e nell'acqua imbottigliata (chedunque non è un'alternativa più sicura).Insomma il problema è ormai, strutturale.E i filtri comunemente usati per l'acqua domestica non riescono adescludere particelle così piccole.