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Fonte: articolo riportato dall'InternetDecifrato il ritmo delle enigmatiche stelle pulsanti
Illustrazione della stella di tipo delta Scutidenominata HD 31901 (©Chris Boshuizen/SimonMurphy/Tim Bedding) I dati del satellite TESS e deltelescopio spaziale Kepler della NASA hanno permessodi ricostruire il ritmo di vibrazione di una particolaresottoclasse di stelle pulsanti, aprendo la strada allostudio della loro struttura interna Delta (δ) Scuti: per lamaggior parte delle persone questo nome oscuro nonvorrà dire molto, ma per gli astrofisici è sinonimo di unodei misteri meglio custoditi del cosmo.Si tratta del nome di una classe di stelle pulsanti di massaintermedia, il cui ritmo sembrava sfuggire a ognicomprensione. Almeno fino alla pubblicazione sull'ultimo numero di "Nature" di uno studio firmato da Timothy R. Bedding del SydneyInstitute for Astronomy (SifA), in Australia e colleghi, chehanno scoperto la chiave per risolvere l'enigma. Le pulsazioni sono una caratteristica comune delle stelle:sono onde che le fanno vibrare e risuonare, un po' comefanno le onde sonore con la cassa di risonanza di unachitarra.L'ampiezza e la frequenza delle singole oscillazioni dipendonodallo stato fisico dei differenti strati attraversati.I diversi spettri di oscillazione meccanica sono legati a ciclitermodinamici della stella, che a loro volta fanno espanderee contrarre le stelle, e influenzano la radiazione stellare conperiodici red shift (spostamenti verso il rosso) e blue shift (spostamenti verso il blu) dovuti all'effetto Doppler.Dall'osservazione dei cicli della luce stellare si possono cosìricostruire gli spettri vibrazionali, parametri preziosi per studiarel'interno delle stelle che è nata un'apposita branca di ricerca,l'astrosismologia.Nel caso delle stelle delta (δ) Scuti, gli schemi di pulsazione sonoapparentemente casuali e perciò molto difficili da interpretarele per ricavare indizi sulle strutture stellari.Analizzando i dati del Transiting Exoplanet Survey Satellite(TESS) e della missione Kepler della NASA, Bedding e colleghihanno osservato una sottoclasse di 60 stelle delta (δ) Scutipiuttosto giovani, distanti da noi tra 60 e 1400 anni luce, ecaratterizzate da spettri di pulsazione molto più semplici,ordinati e comprensibili.È da questi spettri ordinati i ricercatori sperano di potertrovare lo spunto per capire anche quelli apparentementecasuali delle stelle più vecchie, e di riuscire così a studiaremoltissime stelle di questo tipo presenti nel cosmo."La scoperta è coerente con l'ipotesi che gli spettri dellepulsazioni tendono a diventare più complicati via via chele stelle invecchiano",  ha spiegato Warrick Ball, ricercatoredell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, coautoredell'articolo."Le stelle più giovani ci danno quindi la possibilità di trovaregli spettri ordinati"."Ora siamo in grado di iniziare a sondare queste stelle, e diusarle come punti di riferimento per aiutarci a interpretarel'enorme numero di altre stelle del gruppo che presentanospettri di pulsazione più complicati", ha aggiunto Bill Chaplin,collega di Ball a Birmingham e coautore dello studio. (red)