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Una grande scoperta....


Fonte: articolo riportato dall'InternetGli antenati di beluga e narvalo vivevano nel caldo Mediterraneo
Ricostruzione di Casatia termophila (disegno di Alberto Gennari)
MARTA FRIGERIO3 SET 2019Gli antenati del beluga e del narvalo, odierni "signori dei ghiacci",vivevano nelle acque tropicali del Mediterraneo: a rivelarlo, unfossile risalente a cinque milioni di anni fa e scoperto vicino aGrosseto dai paleontologi dell'Università di Pisa.Lo studio, che è stato recentemente pubblicato sulla rivistainternazionale Journal of Paleontology, è stato condotto da GiovanniBianucci e Alberto Collareta, paleontologi del dipartimento di Scienzedella Terra dell'Università di Pisa, oltre a Fabio Pesci e Chiara Tinelli nell'ambito delle loro attività di tesi, rispettivamente di laureamagistrale e di dottorato.Dalle acque tropicali ai ghiacciIl beluga (Delphinapterus leucas) e il narvalo (Monodon monoceros)sono due affascinanti cetacei che vivono esclusivamente nelle gelideacque artiche, senza mai allontanarsene, e sono gli unici rappresentantiattuali della famiglia dei Monodontidi.«Oggi è impossibile vederli nelle calde acque del Mediterraneo e ancorapiù assurdo, o almeno così si pensava, che potessero essere vissuti inquesto mare all'inizio del Pliocene, quando il nostro clima era tropicale -spiega Giovanni Bianucci -.Mentre sulla biologia dei Monodontidi si sa moltissimo, si hanno invecescarse informazioni sull'evoluzione di questi cetacei, dal momento che letestimonianze fossili sono estremamente scarse».La scoperta fatta in Toscana, dunque, assume un'importanza storica.«Il cranio che abbiamo trovato ad Arcille, vicino a Grosseto, è distraordinaria importanza non solo perché si tratta del primo diMonodontide scoperto nell'area Mediterranea, ma anche perché ci hapermesso di descrivere la quarta specie fossile al mondo di questafamiglia» aggiunge il ricercatore.Come è stato possibile, dunque, che dalle calde acque del Mediterraneole specie migrassero verso Nord?«È probabile che le due specie attuali di Monodontidi abbiano evolutoi loro straordinari adattamenti alle acque fredde in tempi geologicamentemolto recenti, durante il Quaternario (da circa 2,6 milioni di anni fa aoggi), quando l'emisfero settentrionale fu interessato da ripetute glaciazionie da un trend di progressivo irrigidimento climatico» spiega AlbertoCollareta.
Distribuzione geografica dei Monodontidi attuali e fossili(disegno di G. Bianucci).In cerca di una nuova casaSe oggi i Monodontidi non vivono nel Mediterraneo il motivo è moltosemplice: le acque sono troppo calde e non adatte per dei cetaceiche hanno nel Polo Nord il loro habitat e che non si spingono maioltre l'oceano glaciale artico.«Ma l'aspetto ancora più incredibile è che circa cinque milioni di annifa il Mediterraneo era addirittura più caldo di adesso, con temperaturevicine a quelle tropicali - precisa Collareta -.Che durante il Pliocene inferiore il Mediterraneo fosse un mare caldosi sapeva da tempo, ma altri fossili straordinari che abbiamo trovatonella cava di Arcille supportano il fatto che Casatia thermophila nuotasseinsieme ad animali marini di acque tropicali, come per esempio il temibile squalo zambesi (Carcharhinus leucas), il vorace squalo tigre (Galeocerdo cuvier) e l'enorme marlin (Makaira nigricans), tutte formeoggi assenti dal Mediterraneo».© RIPRODUZIONE RISERVATARIPRODUZIONE CONSENTITA CON LINK A ORIGINALE E CITAZIONE FONTE: RIVISTANATURA.COM