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Casi di cronaca.


Fonte: articolo riportato dall'InternetBimbo precipitato: pm, maestre e bidella causarono la morteChiusa l'indagine per tre donne accusate di omicidio colposo
I funerali del bimbo il 25 ottobre 2019 (archivio) -RIPRODUZIONE RISERVATA+CLICCA PER INGRANDIRERedazione ANSAMILANO28 maggio 202021:15NEWS"Hanno cagionato la morte del bambino" "per colpaconsistita in negligenza, imprudenza, imperizia einosservanza delle norme" le due maestre e la bidellaaccusate di omicidio colposo in relazione al caso delbimbo di quasi 6 anni che lo scorso 18 ottobre è precipitatonella tromba delle scale della scuola Pirelli, a Milano.Il piccolo salì su una sedia girevole con rotelle, precipitò percirca 10 metri e morì il 22 ottobre in ospedale.Lo si legge nell'avviso di conclusione indagini firmato dal pmMaria Letizia Mocciaro.    Come viene ricostruito nell'atto, intorno alle 9.30 delloscorso 18 ottobre il piccolo "chiedeva alle insegnanti presentidi potersi recare ai servizi; le insegnanti, nonostante l'assenzadella collaboratrice scolastica assegnata al piano (circostanzache non verificavano) e senza accompagnarlo (nonostantefossero in due in classe) gli consentivano di uscire".Così, si legge ancora nell'atto notificato questo pomeriggioalle tre donne indagate, "si recava da solo ai servizi e nelfare rientro verso la classe (...) si avvicinava al pianerottolodella tromba delle scale dove trovava una sedia girevole conrotelle (abbandonata e incustodita) si arrampicava su dettasedia presumibilmente incuriosito dal vociare" dei bambini diuna classe che al piano di sotto usciva per andare in palestra.Dopo di che, "dalla sedia si sporgeva, perdeva l'equilibrio ecadeva nel vuoto (dalla sommità del parapetto al punto dicaduta è stata misurata un'altezza di circa 13,50 metri),procurandosi gravissime lesioni che ne causavano il decessoqualche giorno dopo in ospedale".Come si legge nell'avviso, in particolare la maestra di italianoe la docente di sostegno sono accusate di avere "omesso ladovuta vigilanza sul bambino" avendogli consentito di "recarsiai servizi igienici fuori dall'orario programmato" e violando cosìil regolamento dell'Istituto e la direttiva della scuola aventead oggetto la vigilanza sugli alunni.La collaboratrice scolastica invece è accusata di "non avereprestato servizio nella zona di competenza secondo la mansioneassegnatale", di "non avere vigilato sulla sicurezza ed incolumitàdell'alunno (...) in particolare nello spostamento per recarsi aiservizi, per avere utilizzato il telefono cellulare per scopipersonali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuarela sorveglianza al piano".Inoltre quest'ultima non avrebbe"sorvegliato il corridoio alei affidato, non collocandosi nella postazione prevista dalpiano delle attività del personale Ata", ovvero in ungabbiotto da cui avrebbe potuto vedere il piccolo, nonavrebbe "controllato il tempo di permanenza ai servizi delbambino" e non lo avrebbe "riaccompagnato in classe".Inoltre, avrebbe "lasciato incustodita una sedia girevoletipo ufficio in prossimità delle scale, determinando il pericoloche poi si è concretizzato, anziché riporla all'interno delgabbiotto".