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Fonte: articolo riportato dall'InternetI primi parassiti della TerraIllustrazione di una conchiglia di brachiopodoincrostata di parassiti (©Zhifei Zhang/NorthwestUniversity)Documentata la presenza di parassiti su resti fossilidi brachiopodi, piccoli organismi simili ai molluschibivalvi, risalenti a 512 milioni di anni fa.Si tratta della più antica testimonianza nota finora diun'interazione parassitaria tra animaliANIMALIPALEONTOLOGIACirca 540 milioni di anni fa, durante il Cambriano, il nostropianeta è stato teatro di uno dei principali eventipaleontologici della sua storia: la comparsa e la diversificazionedella maggior parte dei gruppi di animali complessi.Un articolo pubblicato su "Nature Communications" da ZhifeiZhang della Northwest University a Xi'an, in Cina, e colleghidi una collaborazione internazionale, rivela ora che giànell'epoca appena successiva all'esplosione cambriana glianimali dovevano fare i conti con i parassiti.Lo studio ha documentato la loro presenza nei fossili dibrachiopodi, piccoli animali marini simili a molluschi bivalvi,risalenti a circa 512 milioni di anni fa: si tratta della più anticarelazione parassita-ospite identificata finora nelle registrazionifossili.I brachiopodi sono un'immensa risorsa per lo studiodell'evoluzione della vita.Attualmente ne sono note circa 450 specie, ma nelleregistrazioni fossili ne sono descritte oltre 12.000.Zhifei Zhang e colleghi hanno analizzato il brachiopodo delCambriano Neobolus wulongqingensis, una specie scopertanello Yunnan, in Cina, e datata oltre 500 milioni di anni fa.Si tratta di organismi di dimensioni minuscole (1,9 millimetridi lunghezza per 2,4 millimetri di larghezza), tanto che unmetro metro quadrato di superficie geologica studiata contienei resti di circa 60.000 esemplari.Studiando in particolare una piccola popolazione di 429esemplari, gli autori hanno scoperto che i gusci di 205 di essierano incrostati da strutture tubolari mineralizzate.Inoltre, i brachiopodi incrostati erano significativamente piùpiccoli di quelli non incrostati e i tubuli erano allineati in mododa intercettare parte dei flussi di acqua con cui si alimentavanogli esemplari di N. wulongqingensis.I resti fanno pensare che nei tubuli mineralizzati fosseropresenti parassiti vermiformi, che si nutrivano anch'essifiltrando l'acqua, che vanno classificati tra i cleptoparassiti,che vivono sottraendo cibo all'ospite.Ogni conchiglia ne aveva in media tre o quattro, ma alcunearrivavano anche sette o più.Complessivamente, dunque, i paleontologi sono riusciti a metterein luce un'antichissima interazione parassitaria, un compito arduoperché basato unicamente sull'analisi morfologica dei fossili.In questo caso i ricercatori sono andati anche oltre, documentandonon solo il parassitismo, ma anche il suo costo per l'ospite, checresceva meno del dovuto per il ridotto apporto di nutrienti. (red)