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Il benessere dell'ambiente globale..


Fonte: articolo riportato dall'InternetIl lockdown che fa bene all'ambiente
Centrale elettrica a carbone in Germania(©mauritius images/AGF) Nei giorni di rigorosa chiusuradi tutte le attività in gran parte del mondo, le emissionidi anidride carbonica giornaliere sono calate del 17 percento, principalmente in Cina e negli Stati Uniti, riportandoil pianeta ai livelli del 2006.Ma il vantaggio non durerà: misure di contenimento piùblande come quelle attuali non bastano a ridurre le emissionitanto da mitigare il riscaldamento globaleUna crisi sanitaria che non si vedeva da almeno 100 anni euna crisi economica senza precedenti dal secondo dopoguerra.L'emergenza COVID-19 dei primi mesi del 2020 ha avutoeffetti devastanti, ma almeno per un aspetto ha avuto unrisvolto positivo: il calo delle emissioni di anidride carbonicain atmosfera. Un nuovo studio pubblicato su "Nature Climate Change" daCorinne Le Quéré dell'Università dell'East Anglia, nel RegnoUnito, e colleghi ha quantificato la variazione nei giorni dimassimo rigore delle misure di quarantena nel mondo,mostrando che si è trattato di un vero e  proprio crollo: 17milioni di tonnellate in meno al giorno cioè 17 per centorispetto allo stesso periodo del 2019.Per qualche settimana, il pianeta è tornato ai livelli del 2006mentre al picco del confinamento, il calo percentuale delleemissioni nei singoli paesi è stato in media del 26 per cento .I dati disaggregati mostrano che le emissioni derivanti daitrasporti di superficie, come i viaggi in auto, rappresentanoquasi la metà (43 per cento) della diminuzione delle emissioniglobali durante il picco del lockdowon del 7 aprile.Un ulteriore 43 per cento del calo è dovuto alle emissioniprovenienti dall'industria e dalla produzione di energia elettrica.L'aviazione è il settore economico più colpito dal blocco,ma rappresenta solo il 3 per cento delle emissioni globali:complessivamente, rende conto del 10 per cento delladiminuzione delle emissioni durante la pandemia.Nel complesso, il maggiore consumo di energia negli edificiresidenziali dovuto alle molte persone che lavoravano in casaha compensato solo marginalmente il calo delle emissionidi altri settori.Dall'inizio della pandemia, si legge ancora nello studio, ilcambiamento totale stimato alla fine di aprile delle emissioniarriva a più di un miliardo di tonnellate di anidride carbonica.I cambiamenti  maggiori sono stati rilevati in Cina, dove èiniziato il confinamento, con una diminuzione di 242 milionidi tonnellate di anidride carbonica (MtCO2), seguita dagliStati Uniti (207 MtCO2), Europa (123 MtCO2) e  India(98 MtCO2).Purtroppo però i benefici non dureranno a lungo, avvertonoi ricercatori.L'analisi mostra anche che le misure di contenimento basatesoltanto sui comportamenti collettivi non sono in grado dideterminare le profonde e durature riduzioni delle emissionidi gas serra necessarie per mitigare i cambiamenti climatici."Queste drastiche riduzioni sono probabilmente temporanee,in quanto non riflettono i cambiamenti strutturali nei sistemieconomici, di trasporto o energetici", ha spiegato Le Quéré."Esiste tuttavia l'opportunità di realizzare cambiamenti realie duraturi per poter affrontare crisi future, implementandopacchetti di stimolo economico che aiutino anche a raggiungeregli obiettivi climatici, specialmente per la mobilità, cherappresenta la metà della diminuzione delle emissioni duranteil lockdown". (red)