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La Luna metallica.


 Fonte: articolo riportato dall'Internet
02 LUG 2020 UNA LUNA PIÙ METALLICAPosted at 08:11h in AstronewsLune e satellitiSistema Solare by Barbara Bubbi Un team di astronomi, analizzando dati dellasonda Lunar Reconnaissance Orbiter, ha scopertoche il sottosuolo lunare potrebbe essere più riccodel previsto di metalli come ferro e titanio.Lo studio, pubblicato su Earth and PlanetaryScience Letters, può contribuire a una migliorecomprensione della formazione della Luna e dellasua connessione con il nostro pianeta."La missione LRO e il suo strumento radarcontinuano a sorprenderci con nuovi indizi sulleorigini e sulla complessità della nostra vicina celeste",afferma Wes Patterson del Johns Hopkins AppliedPhysics Laboratory (APL) a Laurel, Maryland, tra gliautori dello studio.Si ritiene comunemente che la Luna derivi dallacollisione tra la giovane Terra e un protopianeta didimensioni simili a Marte, avvenuta quasi 4 miliardie mezzo di anni fa.Sulla base di questa ipotesi, la composizione chimicalunare dovrebbe assomigliare a quella terrestre.Ma non è esattamente così.Ad esempio, negli altipiani della Luna le rocce contengonoquantità inferiori di minerali metalliferi.Questa caratteristica si potrebbe spiegare supponendoche la Terra si fosse già differenziata in nucleo, mantelloe crosta prima dell'impatto, portando alla formazione diuna Luna povera di metalli.Tuttavia, i Mari lunari, al contrario, presentanoun'abbondanza di metalli più ricca rispetto a quella dimolte rocce terrestri.Questa difformità rappresenta una sorta di mistero pergli scienziati e ha portato all'ideazione di varie ipotesisul possibile contributo dell'oggetto impattante nellaformazione della Luna.Utilizzando lo strumento Miniature Radio Frequency(Mini-RF) a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter(LRO) della NASA, il team ha misurato una proprietàelettrica nel suolo lunare accumulato sul fondo dicrateri situati nell'emisfero settentrionale del nostrosatellite.Questa proprietà è nota come costante dielettrica, unnumero che rappresenta la propensione di un mezzo adopporsi all'intensità della forza elettrica al suo interno,e che potrebbe aiutare gli scienziati a individuare ghiaccionelle regioni in ombra dei crateri.Il team si è accorto che questa proprietà aumenta con ladimensione del cratere.Per crateri ampi tra 2 e 5 chilometri, la costante dielettricadel materiale aumenta progressivamente man mano che ilcratere diventa più grande, mentre per crateri estesi da 5a 20 chilometri, il valore rimane pressochè costante."Si tratta di una correlazione sorprendente, che non avevamoragione di pensare potesse esistere", afferma EssamHeggy dell'University of Southern California a Los Angeles,primo autore dello studio.La scoperta apre la strada a nuove possibilità.Dal momento che le meteoriti che formano crateri piùgrandi penetrano più in profondità nel sottosuolo lunare,il valore più elevato della costante dielettrica nei crateripiù ampi potrebbe derivare dalla fuoriuscita di elementimetallici situati più in profondità, a seguito dell'impatto.Se questa ipotesi si rivelasse vera, implicherebbe che lasuperficie lunare è povera di ossidi di ferro e titaniosoltanto per poche centinaia di metri di profondità, mentreil sottosuolo potrebbe esserne ricco.Utilizzando dati di altre missioni lunari, gli scienziatihanno trovato conferme a questa ipotesi: i crateri piùgrandi risultano anche i più ricchi di metalli.Secondo i ricercatori, il nuovo studio non può risponderedirettamente alle domande ancora aperte relative allaformazione della Luna, ma riduce l'incertezza sulladistribuzione di ossidi di ferro e titanio nel sottosuololunare, fornendo informazioni importanti percomprendere meglio la composizione della Luna e lasua connessione con la Terra.Image Credit: NASA / GSFC / Arizona State University