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La differenza tra la robotica e l'I.A.


Fonte: articolo riportato dall'InternetSe è vero che le macchine raggiungeranno un livellodi coscienza definibile come tale e richiedessero deidiritti in quanto esseri senzienti, l'idea della pienaautomazione, quella secondo cui potremmo smetteredi lavorare perché lo faranno le macchine, non è altroche una speranza in un nuovo schiavismo.Di nuovo, di norma i robot non sono AIR, ma macchinepensate per svolgere funzioni in modo ripetitivo e senzala necessità di ragionamento.Gli AIR sono soltanto un sottoinsieme piccolissimo deirobot, ma a renderli così popolari sono le aspettativeche riponiamo in questo tipo di macchine, quindi lepreoccupazioni politiche, sociali ed economiche di cuiparlavamo poco fa, come la possibilità che l'automazionemetta in pericolo interi sistemi economici e, di conseguenza,la pace sociale di molti paesi industrializzati.La grande confusione che oggi pervade il mondo dellatecnologia e il nostro modo di percepirne il ruolo sociale,sono le preoccupazioni che vi associamo e le paure chevi riversiamo.Molte sono legittime, altre - proprio perché la confusioneè tanta e la paura non fa altro che disincentivare ilragionamento - non lo sono per niente.Si dibatte dell'esistenza di un grado di intelligenza che,una volta raggiunto dalle IA, porterebbe a un inevitabilescontro umani-macchine.Si discute anche del fatto che raggiunto un certo gradodi intelligenza le macchine sarebbero coscienti, e quindisarebbe un dovere morale equipararle a noi umani sulpiano dei diritti.Si parla moltissimo persino della possibilità della cosiddettapiena automazione, cioè di un grado di automazionetecnologica così capillare da farsi totale, e di come questopotrebbe liberare l'umanità dal fardello del lavoro semarxianamente i mezzi di produzione (cioè le macchine,i robot dotati di IA) fossero espropriati e resi pubblici.Ma tutte queste visioni, oltre che essere di difficilissimaprevisione, si contraddicono a vicenda, per esempio:se è vero che le macchine raggiungeranno un livello dicoscienza definibile come tale e richiedessero dei diritti inquanto esseri senzienti, l'idea della piena automazione,quella secondo cui potremmo smettere di lavorare perchélo faranno le macchine, non è altro che una speranza inun nuovo schiavismo.Il tema è complesso, e bisogna comunque ricordare chele idee avventate e le sparate utopiche, dopo tutto, sonoquel che sono.Va ricordato anche che questo non è certo il primo periodostorico in cui le paure politiche, sospinte dall'incertezzaeconomica, vengono riversate sulla tecnologia.Al contrario questa è una storia che si ripete da secoli, sindalla prima rivoluzione industriale e persino nei periodiprecedenti.Quello che sembra nuovissimo a volte non lo è per niente,proprio come nel caso della robotica.Fermo restando, però, che se questo legame che accomunaIA e robotica fa parlare così tanto di sé (tanto che i duemondi vengono confusi) è perché effettivamente dalla suaevoluzione dipendono le modalità della nostra esistenzafutura e, di conseguenza, la sopravvivenza dell'interaspecie umana. (parte ultima)